Il violinista

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Pensa, Pensa Josh, cosa manca per finirla...

mancavano ormai sei ore all'inizio dello spettacolo e io non avevo ancora finito completamente le idee per la melodia, mi era riuscita solo una piccola parte, ma per il resto proprio zero, ero in preda al panico, non sapevo più che fare, provai per fino la mia mossa segreta, ovvero sdraiarmi a testa in giù sul divano, ma niente, avevo perso l'ispirazione, non riuscivo più a comporre niente.

Aspettai e aspettai alla disperata ricerca che qualcuno venisse a salvarmi, o almeno a rallegrarmi il morale, e per fortuna cinque minuti dopo arrivò mia madre, la mia salvatrice, che con fare preoccupato mi disse: " figliolo, prova a fare una pausa, ormai sarai stanco, sei lì da più di 2 ore..", io non me lo feci ripetere due volte che presi il cappotto, un quaderno, una matita, mi infilai le scarpe e uscii veloce da quella casa per dirigermi verso il parco più vicino.

Appena arrivato ammirai subito gli alberi di ciliegio, ormai in fiore, erano un spettacolo unico, per poi parlare di tutti quei bambini sorridenti che correvano da una parte all'altra, le mamme impegnate a spettegolare e a raccontarsi tutte le novità che succedevano, il camion dei gelati pieno di ragazzi di tutte le età che non vedevano l'ora di mangiarsi il loro freddo e buon gelato, per non parlare poi dello stand delle caramelle e di quello delle crep, dove bastava l'odore per capire quant'era buona e che per quella golosità dover fare la fila non significasse nulla. Tutto questo era uno spettacolo per me, cioè bastava venire qua e ti godevi più di ogni altra cosa.

Erano ormai già passati dieci minuti da quand'ero arrivato ed ero alla disperata ricerca una sedia dove sedermi, con però scarsi risultati e allora decisi di andare a fare un giro, alla ricerca di ispirazione, ma soprattutto di una panchina.