Q U A T T R O

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"Scusa..." inizia Alessia confusa, "...chi è questa Lulu?" continua a far passare il suo sguardo tra me e il locale, dove è scomparso William, o Nayt. Faccio spallucce divertita dalla sua espressione, la prendo sotto braccio e la faccio camminare. "Torniamo a casa, si sta facendo troppo tardi." Le dico mentre prendo il telefono per chiamare un taxi.
Una volta arrivate a casa ed aver trascinato Alessia sul mio letto, vado in bagno a farmi una doccia. Raccolgo i capelli e mi guardo allo specchio, osservo il mio viso e cerco di associargli questa nuova faccia, Lulu. Non è così male. Quando finisco raggiungo Alessia che é gia crollata dal sonno, sorrido e mi sdraio dietro di lei, sussurro un "Buona notte" a vuoto, come se lui potesse sentirlo.

Sembrano essere passati due minuti da quando mi sono addormentata e la vibrazione del mio telefono mi segna che se dovessi fare tardi anche questa mattina, il professore non la prenderebbe così bene, anche se sono tentata dal rifarlo, per tornare in quel bar. Sbuffo, mi stiracchio e mi alzo prendendo dal comodino accanto al letto il telefono che sta riprendendo a vibrare per la terza volta, maledizione alla me che imposta queste sveglie insistenti. Mi porto svogliatamente in cucina per bere del latte, ma mi fermo avanti al frigo, guardo l'orologio e accenno un sorriso. Ho abbastanza tempo per fare colazione fuori, questa volta però non ci andrò da sola.
"Alessia!" urlo sul posto, non sento alcuna risposta se non versi che credo essere sicura di aver sentito in un film di dinosauri, sogghigno mentre rientro nella mia cameretta ed osservo la mia vittima mentre poggio lentamente i miei pugni in vita. "Aurora..?" si poggia su un gomito e stroppiccia con la mano gli occhi, "Che vuoi?!" sbadiglia e si mette a sedere, "'Sta mattina ti porto a fare colazione, felice? No, non rispondere ti prego, già so che lo sei! Forza vestiti!" urlo le ultime due parole accompagnata con un mio elegante e per niente fastidioso battito di mani che riecheggia in tutta la stanza. La mia amica copre le orecchie e quando finisco mi mostra il suo dito medio, "Dopo questa stronzata non ti potrei neanche perdonare se mi regali un paio di lenti Gucci, ti odio!" sposta con forza le coperte su di lei e si alza, nonostante le lamentele sono certa che tra qualche ora mi ringrazierà per averle riempito lo stomaco ed averla svegliato in tempo per la sua lezione. Una volta pronte entrambe corro giù dalle scale, dal terzo piano sono già al piano terra mentre lei sta ancora chiudendo il portone dell'appartamento, cosa che dovrei fare io visto che è il mio, mi raggiunge e si ferma dopo l'ultimo gradino quando mi vede saltellare sul posto, apre le braccia "Ieri sera ti sei fatta di cocaina? Sai che non sopporto tutta questa energia di prima mattina, da dove viene?!" fa cadere le mani sui fianchi facendo un piccolo rumore ed esce dal palazzo scuotendo la testa, "Sono solo felice di offrirti un ottimo cappuccino, dovresti essere grata ad avere un'amica così!" La seguo e mi chiede "Solito bar?", "No, ti porto in un posto nuovo." ti porto da lui, aggiungo nella mia testa. Sono ancora indecisa se dirle o meno di lui, "Comunque grazie per avermi prestato, ancora, i tuoi vestiti. Dopo lezione te li riporto, okay?!" mi guarda, annuisco in modo assente ed aumento il passo "Aurora, rallenta, hai già le gambe lunghe ed un tuo passo equivale a tre passi miei." la ignoro e sorrido quando vedo William, probabilmente in pausa, fumare fuori il suo bar. "Arrivate!" le dico entusiasta prendendola per il polso ed attraversare.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 11, 2019 ⏰

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