Dark Fantasy II

1 0 0
                                    


Notte di Natale anno 998 ora prima del nuovo giorno, Bazùra incosciente a terra senza il braccio sinistro e il villaggio che va a fuoco, ora seconda del nuovo giorno la spada spezzata giace a terra, ora terza del nuovo giorno vento freddo che ricopre lo scenario macabro, ora quarta del nuovo giorno silenzio di morte e di morti dalle ceneri che ormai avevano trasformato quella piana in un cimitero nero pece infine ora quinta del nuovo giorno nuova luce nasce e dall'orizzonte in procinto di nascere appare la Luce che impregnando il corpo del cavaliere mozzato sussurra: "Non è ora"..."Non adesso almeno"..."Svegliati Cavalier prode"...."La tua leggenda deve ancora iniziare".... A questo due luci azzurre si riaprono nel viso di Bazùra .... "Dirigiti all'Albero a Romecity....da li potrai salvare questo mondo ormai marcio... ora... svegliati Cavaliere la tua leggenda deve ancora iniziare".... Bazùra ritrova la forza per rialzarsi. Ora sesta del nuovo giorno Bazùra si mette in viaggio lasciando alle spalle quella macchia sporca e marcia di quella piana. 28 Dicembre 998 Bazùra su un nuovo destriero e con un mantello che copre il braccio mancante si avvicina a passo giusto al Romecity usando un viso non prode, non orgoglioso ma abbassato alla memoria del fatto che voleva dimenticare, viso che tenne fino al suo arrivo alla grande foresta di Romecity: "la Foresta di Fata Radiosa" a cui il cuore possiede un albero enorme: L'Eragon. Bazùra scese dal cavallo e muto come un morto attraversò la foresta cupa, secca senza anima viva come il cuore e la mente dell'eroe . Superata quella selva oscura dopo aver incontrate tre luride fiere alle quali bazùra girò attorno, arrivò al fronte dell'albero Eragon maestoso e imponente tanto da non far penetrare la luce grazie alla sua froda dalla quale però scese una enorme luce accecando Bazùra che quando aprì gli occhi si ritrovò in un mondo completamente diverso, celeste solo con l'Eragon davanti il quale si mosse aprendo una specie di bocca. A prima impressione Bazùra pesava di aver assimilato la BiancaNeve, ma no e questo glielo spiegò l'albero che iniziò a parlare: " Bazùra prode Cavaliere a te si è abbattuta la più grande sventure e la più grande missione oh Prode, il dovere di sconfiggere il Maligno e salvare questo mondo ormai trascurato" ma a questo Bazùra contestò col movente di non aver un braccio e di non essere pronto, l'Eragon a ciò replicò: "Oh Prode quando da questa immagine divina ti sarai svegliato cogli il ramo nelle fiamme celestiali con cui potrai sconfiggere il Maligno a Fortnorth a cui comuni e la pleba danno il nome di sovrano" detto questo Bazùra si risvegliò e cercò il ramo bruciato dalle fiamme celesti, il quale era posizionato davanti a lui separato da tutti gli altri scottato da fiamme azzurre e verdi come quelle della storia del Faraone e suo fratello re del popolo schiavo, Bazùra avvicinandosi notò che il ramo non bruciava e che le fiamme non lo scottavano. Infine afferrò il ramo e tutto ad un tratto si sentì una potente energia scorrere nelle vene fino ad arrivare al suo braccio sinistro che gli ricrebbe, poi Bazùra colse tutto il ramo che si trasformò in una spada color smeraldo però nel fare ciò l'albero, l'Eragon si attecchì e immediatamente tutte le foglie caddero creando una pioggia scrosciante come grandine... però non caddero solo foglie ma anche dei maledetti... assasini... neri metà fiera e metà disumani che attaccarono subito Bazùra il quale si difende con il suo nuovo balocco parandosi e infilzando la sua lama nello stomaco nemico, da ciò il secondo esitò nel colpire ma al contrario con velocità sovraumana tagliò a metà il codardo, il terzo invece non fece come il secondo e attaccò subito il nostro eroe squarciandoli il petto però il rimbalzo del colpo permise a Bazùra di vendicarsi fendendolo, infine il quarto sfidò apertamente l'eroe che dopo vari colpi e scintille tra la falce e la spada smeralda di Bazùra finì con qualche taglio per lui e il corpo a fuco divino dell'avversario che grazie alle stesse fiamme divine riuscì a colpirlo. Guardando verso l'alto la oramai notte le stelle non erano mai state così luminose

Dark FantasyWhere stories live. Discover now