Dark Fantasy III

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 Gennaio 999, Bazùra era in viaggio verso la capitale del male: Forthnorth dove avrebbe dovuto sconfiggere il Maligno con la sua spada smeralda. Ovviamente si dovette fermare in una cittadina per la strada che porta alla fine, era una cittadina scura poco viva, ma abbastanza popolata da avere una foresteria e una chiesa. Si fermò, allacciò il cavallo e infine cercò l'oratore del paese. Ottenuto il permesso di alloggio si draiò sul quello scomodo letto ma tenne sempre un occhio aperto dato le sue ultime esperienze nella foresteria. Era ormai la terza ora del giorno e i coinquilini della nottata molto rumorosi taccerò all'istante... un silenzio tombale... anzi... di morte. Bazùra si metté in guardia trovando la situazione anomala, stringendo la sua spada smeralda in modo tenace, fissando la stanza però a Bazùra parve che l'ombra si muovesse, però poi risolse il quesito con il suo sonno... ora quarta del giorno, Bazùra ignorando ogni possibile pericolo si addormentò... ad un tratto però l'ombra con uno scatto felino avvolse Bazùra passandogli nelle orecchie, bocca e ano. Bazùra si sveglio in una grossa stanza nera capì subito di non essere in nella foresteria e infatti si ripromise di non ci dormire mai più. Controllò il suo inventario e fortunatamente possedeva ancora la spada smeralda, soldi e vestiario, dopo aver visionato i suoi oggetti si incamminò per un posto impreciso e sconosciuto, dopo circa mezz'ora si ritrovo in una foresta di alberi completamente neri, ma tra quelle foglie dai colori molto variegati intravide una casa e avvicinandosi si moltiplicarono e quindi si ritrovò in un paese nero in una grande stanza nera e tra natura completamente nera. Bazùra si infilò ancora di più in questo splendido paesaggio e dopo un ora intravise finalmente la luce in una buca... finalmente l'uscita... Bazùra si buttò facendosi abbracciare dalla stessa luce peccato che non era luce ma fiamme, fiamme incandescenti bazùra appena se ne accorse infilzò la spada nella terra però le fiamme avevano già avvolto le sue gambe bruciandoli la cotta e le gambe, però con una bella spinta riuscì a tornare nella nera terra e in quel momento Bazùra capii che aveva solo due possibilità... diventare pazzo continuando in quel nero mondo oppure... suicidarsi nella luce del fuoco pulitore..., ma Bazùra non voleva morire così in modo orribile e codardo... sguainò la sua spada smeralda la avvicinò al fuoco e fece riflettere la sua luce in varie parti bucando l'infinita oscurità che pian piano si ritirò concentrandosi solo su un punto dal quale ne trapelò un demone simile a quello incontrato in quel paese che diede iniziò alle sue sfortune. Il demone prese una forma più "umana" e iniziò a parlare "tu dannato cavaliere perché sei stato dato oramai l'oscurità è prossima, ormai voi bastardi siete stati troppo tempo alla luce per voi è tempo di soccombere, andate servi dell'oscurità!" dal terreno poi ne uscirono tre demoni minori armati anche loro di spada , dato il pericolo Bazùra si mise in guardia fissa dato che le scottature alle gambe avrebbero allentato i movimenti, il primo nero attaccò più volte ma Bazùra li parò tutti con successo poi il secondo attaccò però stavolta si ferì leggermente al braccio e al terzo invece sfiorò la schiena con un colpo d'infamia, Bazùra si vendicò sul primo immediatamente tranciandoli la testa mentre al secondo infilzandoli la spada svariate volte nel collo infine il terzo riuscì a schivarlo aggiungendo un colpo che sfiorò il petto, ma permettendo a Bazùra di ucciderlo tranciandoli gambe e genitali. Bazùra poi furioso come non mai si avviò contro Il demone capo, anche lui furioso sguainò la spada attaccando immediatamente in modo brusco piegando la guardia di Bazùra e lacerandone il petto, ma supportandone il dolore poi ne ferì il piede,dopo questo ci fu uno scontro fisico che Bazùra perse dato le ferite sulle gambe e dello scontro prima ferendosi la spalla sinistra e cadendo, il demone poi si preparò per donargli il colpo di grazia. Ormai Bazùra sapeva che era la fine..., ma non si rassegnò e buttandosi contro il colpo infilzò la sua spada smeralda nella testa del demone uccidendolo mentre la spada si infilzava nel petto di Bazùra ma prima di penetrare il cuore svanì insieme al demone. Ormai era già sera le stelle del cielo non sono mai state così luminose  

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