Prologo

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God, I wish I never spoke.

« Signorina Montgomery... »
« Signorina. »
« Luxia Montgomery, si svegli! » sbottò Miss Buch, insieme alle risatine dei ragazzi. Lux con fare lento e assonnato, alzò la testa dal banco e passò le mani in faccia numerose volte, prima di lanciare un occhiata alla professoressa che indispettita si trovava ancora di fronte a lei. Miss Buch era una donna nella cinquantina, con i capelli biondi sempre ben sistemati in una crocchia, occhi azzurri che la guardavano da dietro le grosse lenti degli occhiali e le labbra sottili adesso erano storte in una smorfia. Fece schioccare la lingua spostandola velocemente dal palato « Se la mia lezione la sta annoiando, non si faccia trattenere ed esca. » disse poi tornando alla cattedra e riprendendo a leggere. Lux comunque non le aveva prestato attenzione. La testa le faceva così male che era difficile anche solo provare ad ascoltarla. Si guardò intorno sbattendo le palpebre più volte, Dove diamine sono? continuava a chiedersi la vocina della sua testa. Era chiaro che si trovasse in una classe ed era chiaro che conoscesse Miss Buch, possibile che si fosse addormentata così a lungo da aver sognato tutto?

Il cuore iniziò a martellare velocemente, quando si ricordò di Dave, Azura, Will ed Harry. Pian piano le immagini del loro ultimo incontro si facevano vivide nella sua mente e più ricordava quelle ore, più sentiva il respiro mancare. Non poteva essersi immaginata tutto, non poteva aver sognato tutte quelle cose. Eppure era lì, in quella classe di Storia, con il libro aperto di fronte a lei, quale scarabocchio sul quaderno d'appunti come suo solito. Esattamente come se nulla fosse successo. Persino l'aria intorno a lei sembrava leggera, troppo leggera per essere finta. Senza far troppo rumore alzò le mani della felpa esaminando le proprie braccia, e si sentì quasi delusa nel vederle prive di lividi e segni di aghi.

« Non può essere.. » sussurrò portandosi le mani tra i capelli, iniziò a stringere le ciocche tra le dita, sempre più strette. Avrebbe voluto urlare in quel momento e chiedere di tornare indietro, di continuare a vivere quel segno se fosse necessario e l'idea di volerlo le faceva credere che forse era diventata veramente pazza. Quei pensieri si interruppero quando una piccola pallina di carta di posò sul banco. Lux prese un respiro, non riuscendo comunque a controllare il tremore delle sue mani. Mi sei mancata ieri sera. Leggeva il biglettino. Lux cercava di sforzare se stessa a ricordare cosa fosse successo la sera prima, ma niente - se non quel sogno assurdo - si faceva spazio nella sua mente. Si guardò intorno per capire chi glielo avesse mandati, poi vide un ragazzo con i capelli rossicci che la guardava sorridendo e Lux a quel punto si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo, perché era certa di non averlo mai visto prima.







Welcome back Experiments/Villains.
Questo prologo lo preferisco al primo, non so se lo ricordate quello di prima, ma fatemi sapere comunque che ne pensate.
Love ya all

Villain 4362; hesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora