•Secondo Capitolo

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Βαδ Lιαr

«E quindi?» «E quindi niente

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«E quindi?»
«E quindi niente. Sono andata via prima di entrare. Mi sarei estremamente annoiata» rispondo allungandomi sulla sedia del tavolino da bar.
«Sono senza parole, Med. Sei una fottuta testa di cazzo!»
«Ehi ehi, piano con le parole-»
«È il ragazzo più dolce che conosca e lo stai facendo soffrire come un cane, ti meriti questo ed altro!» Fallon spinge in avanti la tazza di tè e poggia prima i gomiti, poi gli avambracci, sul tavolino, che inizia a tremare.
«Tu mi farai impazzire prima o poi. Lo so»
«È proprio per questo che mi ami, dì la verità» Mi guarda torva ed inserisce la testa tra le braccia incrociate.
«Davvero, Lone, lui non prova niente per me; del resto io non provo niente per lui. Siamo amici, solamente buoni amici»
«Come vuoi»
«Dài, non fare l'offesa» Fallon sbuffa facendo alzare la frangetta bionda, poi, si alza improvvisamente e prende la borsa di piume azzurre;
«Che stai facendo?» inarco un sopracciglio dopo aver visto il suo sorriso smagliante.
«Devi farti perdonare-»
«Cosa?» Lei lascia una mancia sul tavolino e mi afferra il braccio, tirandomi in piedi.
«Oh, invece si! E andremo a fare shopping!»
Ho solamente il tempo di afferrare la mia tracolla, prima che lei mi trascini fuori dal piccolo bar al centro di Manhattan.

 «Oh, invece si! E andremo a fare shopping!»Ho solamente il tempo di afferrare la mia tracolla, prima che lei mi trascini fuori dal piccolo bar al centro di Manhattan

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Sfinita. Sono davvero sfinita. Non voglio sentire mai più il nome "Fallon" accostato a qualche parola del tipo: "tailleur", "rosa pallido" e "paillettes". Mi viene la nausea al solo pensiero. Ho trascorso le ultime ore della mia vita a seguire Fallon Weatherby in ogni negozio esistente a Manhattan. Ho trascorso le ultime ore della mia vita a provare abiti per far felice Fallon Weatherby. Brividi.

Lancio la tracolla di fianco alla pila di libri davanti la porta del bagno, prendo un cartone di pizza dal congelatore e lo lascio sul ripiano della cucina, poi accendo il forno. La pizza, negli ultimi due mesi, è stata la mia salvezza; 10 minuti in forno ed è già pronta. Prima di infornarla, indosso il pigiama ed accendo la tv, dopo mi stravacco sul divano. È di una scomodità incredibile ma ho scoperto una posizione particolare e riesco a starci su per un bel po' di tempo. Con il primo stipendio, conto di comprarne uno nuovo. Non credo di riuscire a lasciare questa catapecchia prima di un anno, perciò meglio renderla, se non bella, almeno il più comoda e funzionale possibile. Almeno per il tempo che ho da trascorrerci.

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