Quando Tutto Ebbe Inizio

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Lo sapevo... non dovevo accettare... non dovevo andare in quel maledetto luna park.

Tutti i casini in cui mi sono cacciata per colpa di Hisoka... non doveva accadere.

Avevo visto troppo e sono stata costretta a combattere una guerra non mia.

Ma per un certo verso devo ringraziare quell'enigmatico prestigiatore, grazie a lui ho scoperto un mondo di cui ignoravo quasi l'esistenza e in cui sono stata costretta ad integrarmi, quasi forzatamente visto che ero stata strappata via da quello in cui ero nata, ma quella nuova realtà ha iniziato a piacermi così come mi è iniziato a piacere Hisoka.

Io sono Atsuko Shinake e questa è la mia storia...


1.

Atsuko


Tutto è iniziato la notte di Halloween, quando le mie amiche mi convinsero ad intrufolarmi in un vecchio Luna Park abbandonato.

Io non ho mai dato molta importanza ad Halloween, infatti la sera del 31 ottobre stavo tranquillamente riposando sul divano nel mio piccolo appartamento del college a Yorknew City, guardando una serie TV.

Sounarono al campanello, io a malavoglia mi sottrassi dal tepore delle coperte e andai ad aprire. Sulla soglia c'erano tre mie amiche: Hinata Sakura e Shin, le salutai calororsamente e loro fecero lo stesso, mi annunciarono di avere l'intenzione di andare ad un luna park abbandonato in periferia, per provare il brivido del terrore.

-Ovviamente tu devi venire con noi- Concluse Shin entusiasta

-Ma siete matte?! è tardi arriveremo lì a mezza notte, e poi credo che a quell'ora giri brutta gente in quei posti- dissi io scuotendo la testa in segno di disapprovazione

-Sei sempre la solita paranoica! Non ci sarà anima viva dai- ribattè Sakura quasi divertita.

Non so come ma, in un modo o nell'altro, mi convinsero and andare con loro.

-Non c'è niente di cui aver paura, ora vai a prepararti se non vuoi fare ancora più tardi- mi incitò Hinata, io andai a vestirmi, prima di uscire afferrai uno zainetto e ci misi un po' di tutto: qualche barretta di cioccolato, un coltellino, una torcia, dell'acqua, il mio libro preferito e quattro Walkie Talkie.

Lasciammo il palazzo tra risolini eccitati e raccomandazioni e prendemmo posto nella macchina di Shin, l'unica tra noi ad avere già la patente. Durante il tragitto consegnai alle mie amiche i Walkie Talkie e spiegai come funzionavano, "nel caso ci dividessimo non si sa mai".

Alle ragazze piacque così tanto l'idea di poter restare in contatto che appena arrivate all'interno del Luna Park decisero subito che sarebbe stato più divertente se ci fossimo separate.

La piccola piazza che si trovava all'ingresso si biforcava in quattro vie: Sakura sarebbe andata a destra, Hinata per la via centrale, Shin scelse quella che portava a nord ovest e io optai per l'estrema sinistra.

Accendemmo contemporaneamente i nostri Walkie Talkie e dopo esserci augurate buona fortuna ognuno andò per la sua strada. dopo poco il canale del mio apparecchio iniziò a intasarsi delle voci delle ragazze: chi chiedeva se andava tutto bene, chi invece commentava ogni singolo oggetto o attrazione che vedeva, chi diceva di aver visto un'ombra dietro il binario di una montagna russa, ma nessuna di loro sembrava preoccupata come lo ero io, fingevano? Non lo scoprii mai.

Le voci iniziarono a darmi fastidio, mi impedivano di concentrarmi sui rumori circostanti allora abbassai il volume al minimo.

Vagavo ormai da mezz'ora senza meta, rabbrividendo quando una folata di vento penetrava nella mia giacca, mi fermavo al minimo suono sospetto, camminavo a passo incerto vicino a vecchie attrazioni arrugginite e bancarelle piene di giocattoli e pupazzetti quasi tutti decapitati, ormai ero sicura di essermi persa.

Fu nei pressi di una giostra che iniziai a sentire i primi segni di presenza umana, non molto lontano da me due persone stavano parlando. Esclusi immediatamente che fossero Hinata Sakura o Shin, perché le voci erano maschili.

Attenta a non fare alcun rumore estrassi dal mio zaino il coltellino e impugnandolo con mano tremante, mi avvicinai lentamente per vedere chi fossero i due sconosciuti.

Mi nascosi dietro una biglietteria sbarrata da due grosse travi di legno e mi sporsi un po' a lato per sbirciare: ero troppo lontana per vedere bene il viso dei due ragazzi, ma ne udii le voci.

Le informazioni mi arrivavano spezzate, le parole erano indistinte, quello che capii fu che stavano organizzando un attacco non so a chi e perché, uno stava fornendo informazioni al suo interlocutore, probabilmente sulle vittime dell'attentato, sentii più volte pronunciare la parola nen senza però capirne il significato.

-Se fai come ti dico dovrebbe funzionare... - concluse infine una voce fredda e sicura.

-ok... cosa c'è Illumi? Qualcosa non va?-.

-Lo senti anche tu? -. rispose il ragazzo che, a quanto pare, si chiamava Illumi.

-Hai ragione, c'è qualcuno -.

Mi ritirai di scatto dietro la biglietteria, il cuore prese a battermi all'impazzata.

Come era possibile, non riuscivo a crederci, come potevano sapere che io ero qua dietro?!  


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Spazio Autrice

Oh cara Atsuko non sai ancora quello che ti aspetta...

Ciao gente, spero che questa nuova storia vi piaccia.

A quanto pare Melanie Martinez ha scritto Carousel solo per far si che io ne venissi ispirata per scrivere questa storia.

Scriverò la prossima parte quanto prima :3

Vi saluto!

-_Carol_-



CAROUSEL   ||HxH Fanfiction||Where stories live. Discover now