Capitolo 13

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CHARLIE

Quando mi svegliai riconobbi subito la mia stanza. Il braccio che tenevo sotto la testa era intorpidito e ci misi qualche secondo prima di poterlo muovere nuovamente. Sulle guance avevo le lacrime ormai secche, reduci dal pianto della sera prima.

Per un secondo pensai che ciò che era successo fosse solo un incubo, ma presto dovetti tornare alla realtà e ricordare tutto. Rivivere quell'avvenimento fu come colpire un muro ai cento all'ora senza protezioni di alcun tipo. Devastante. Non potevo credere di aver perso Aiden lo stesso giorno nel quale ci eravamo confessati i nostri sentimenti.

Nella stanza a fianco si svilupparono dei sussurri, così mi costrinsi ad alzarmi ed andai a controllare. Non appena aprii la porta, un fascio di luce troppo forte mi costrinse a coprirmi gli occhi con il braccio. Strisciai i pedi fino ad arrivare in salotto e trovai Paige seduta sul divano, a gambe incrociate con Principessa in braccio. Non ascoltai la conversazione che stava avendo al telefono, piuttosto mi recai in cucina per prendere un bicchiere d'acqua per lenire il mal di gola. Dopo aver risolto almeno quel problema, tornai dalla mia amica e mi buttai a peso morto sulla poltrona. Lei mi guardò ed accennò ad un lieve sorriso, prima di terminare la conversazione con un "ti amo anche io". Sentii una fitta al cuore, ma cercai di trattenermi dal farlo notare con una smorfia.

«Ehi, buongiorno dormigliona.» mi salutò lei, con un sorriso dolce sulle labbra.

«Ehi...» il mio umore era sottoterra, non trovai di meglio da dire in quel momento.

«Ti senti un pochino meglio?»

Sospirai, consapevole del fatto che stessimo per affrontare quella conversazione.

Mi sentivo meglio? Certo che no: una dormita non avrebbe mai potuto farmi sentire meglio.

«Sono una persona orribile, Paige.» dissi, sentendo nuovamente le lacrime affiorare.

Lei scosse la testa «Non è vero, Charlie. Hai fatto ciò che ritenevi giusto. Aiden si è sentito escluso dalla tua vita ed ha reagito così perché ci tiene a te. Avete solo bisogno di chiarirvi e di parlare. Si sistemerà tutto, vedrai.»

Sembrava davvero convinta, ma faticai comunque a crederle.

«Non vorrà nemmeno più avere a che fare con me, come pensi che potremo parlare?»

Lei si grattò il mento e sembrò pensarci su «Potrei parlarci io e vedere come stanno le cose. Probabilmente ora è solo arrabbiato, ma vedrai che prima o poi tornerà in sé e capirà quali fossero le tue vere intenzioni.» annunciò.

«Davvero lo faresti?»

Paige annuì convinta, poi si alzò e mi si avvicinò «Non ti devi preoccupare, non ti fa bene nelle tue condizioni. Per oggi rilassati e cerca di pensare a te stessa ed a questo frugoletto.» disse facendomi una carezza nel braccio ed indicandomi il ventre.

«Farò del mio meglio...» promisi.

«Perfetto. Accidenti: Alec non sta facendo altro che chiamarmi. Preferisci che rimanga a farti compagnia? Posso spegnere il telefono e-»

«No, vai pure. Grazie mille per tutto, ma ora ho proprio bisogno di rimanere da sola.» le dissi con tono sommesso.

Era palese che avessi bisogno di compagnia, ero instabile e terribilmente dispiaciuta per ciò che avevo fatto, ma non volevo che Paige soffrisse per me. Avevo intenzione di passare almeno un'altra giornata per conto mio, poi avrei provato a contattare Aiden e tentare di rimettere le cose a posto, perché se c'era una cosa che avevo capito era quanto avessi bisogno di lui nella mia vita.

BACIAMIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora