Chapter 5

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Katherine's Pov

Apro gli di scatto e ciò non fa che aumentare il mio forte mal di testa, sento i muscoli del corpo paralizzati e la mia vista è molto annebbiata, come se fossi stata da un'altra parte per trent'anni o più.
Le voci arrivano come rumori fastidiosi alle mie orecchie e più sbatto le palpebre per mettere a fuoco la mia visuale, più riesco a percepire un leggero movimento delle dita.
" Avril non puoi velocizzare il processo?" credo di sentire la voce frenetica di Dylan che in modo impacciato cerca di aiutarmi
" Sai Dylan, non tutto può risolversi con la magia perché hanno inventato qualcosa che nel tempo ha preso il nome di medicina. La mia diagnosi medica è lasciarla riprendersi con i suoi tempi" lo informa Avril.

" La mia diagnosi è più casalinga che medica e fidati che è quella adatta a lui... Dylan non rompere le palle" quasi rido per la battuta di Veronica ma non posso, potrei paralizzarmi e non è quello che voglio.
" Ma ci sentirà?" domanda Paige e dato che non posso voltare il capo non posso vedere nessuno di loro, sembrerà che io non stia minimamente ascoltando la loro discussione.
" Non lo so... Ma dove diavolo è andato a finire Travis?".
Forse sono triste, forse il fatto che lui non ci sia mi fa stare male, più di quanto io possa immaginare.
" Si stava dedicando ad altre attività... Ginniche" sento la voce di Dylan carica di sarcasmo e disprezzo, ma quello che sento dentro di me non è minimamente paragonabile all'odio delle sue parole. Ora capisco quello che intendeva Ronnie, ora capisco perché quando avevo bisogno di lui... Non c'era.
" Di nuovo?! Buttiamo fuori Haiden da qui prima che ci rovini tutti" parla in modo severo Alec, ed è sulle parole di nuovo e Haiden che sento uno schianto, probabilmente sarà il mio cuore che si è andato a sfracellare contro un muro.
" Vi sento... E anche bene" riesco a dire e il silenzio cala.
" Dovevi tapparti quel buco Bennet" sento la voce di Veronica rimproverare Dylan.

Quando riesco a muovere la testa e gran parte del mio corpo, gli altri mi aiutano a mettermi seduta.
" Sei un essere sovrannaturale la guarigione istantanea, anche se presenta dei tempi diversi, è uguale per tutti".
Li guardo tutti impiedi di fronte a me, che mi fissano come se fossi un fantasma
" So di fare schifo ma almeno un abbraccio credo di poterlo avere" cerco di sdrammatizzare e le ragazze vengono ad abbracciarmi
" Ah! Ma a chi voglio prendere in giro, fatemi spazio" mi abbraccia anche Dylan. Non do importanza al dolore fisico o al dolore del mio cuore, non importa più nulla perché ho loro, le tre persone che ho sempre ritenuto importanti nella mia vita.
E non voglio struggermi per qualcosa che non aveva ragione di esistere, non voglio deprimermi per qualcuno che non merita i miei sentimenti. Non voglio darla vinta alle persone che mi ripetevano in continuazione di legarmi a qualcuno o la mia vita non poteva essere definita vissuta.
Ma alla fine nessun appuntamento o bacio, si sono rivelati un perfetto stratagemma per non prendere colpi bassi o alla schiena.
E adesso non me ne importa nulla, ho passato un mese senza sapere chi fosse, sapendo solo della sua pseudo relazione con Scarlett.
" Kat..." sta per parlare Alec ma lo fermo prima che possa farmi le sue scuse da parte del suo amico incoerente e per di più... Falso. Così falso da essere surreale.
" Non ho bisogno di spiegazioni Alec... So solo che ho fame e mangerei volentieri una mucca " Avril ridacchia e non posso fare a meno di notare l'evidenza del piccolo o piccola, che sta crescendo.
" A quanto vedo mi sono persa la crescita della tua pancia Avril " le dico e lei fa finta di essere dispiaciuta, mentre noto Alec piuttosto nervoso.
" Alec potrei parlare con te?" gli altri mi guardano un po' straniti, lui annuisce a con la testa indica la porta a tutti gli altri.
Quando sono usciti lo invito a sedersi di fronte a me.
" Se vuoi chiedermi di Travis io..." scuoto la testa e lui ferma le sue parole.
" Sono passati quasi due mesi e mezzo, e non hai ancora accettato il fatto che Avril sia incinta e che la distrazione sia stata tua" abbassa lo sguardo, probabilmente in imbarazzo.
" Lo so... Non voglio diventare padre Katherine. Non so farlo il padre. Ho ancora diciannove anni e lei diciotto. Il fatto che la colpa sia mia non si discute, ma credimi... Ci sto provando a non voltare lo sguardo indignato quando la guardo. E come se non avessi più Avril, se non fosse più mia".

The Fairy of Fire : Il Mistero della coppa fantasma Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora