Non so chi lo sappia, o se vi interessa, ma io ho una sorella. Una sorellastra, da parte di mamma, per essere precisi. È più piccola di me, abbiamo sette anni di differenza. Ed è appena entrata nell'adolescenza. L'ho vista crescere e da quando ho saputo che era nata, nonostante non capissi nulla della vita perché di certo una bambina di seconda elementare non sa come gira il mondo, l'ho amata. La amavo anche prima, quando io desideravo così intensamente una sorellina, da aver saltato di gioia dopo l'ecografia che ne confermava il sesso. Lì già sapevo che sarebbe stata Giulia, la cosa più bella che potesse succedere in quella famiglia devastata. La amo così intensamente da averla fatta amare anche a mio padre, "è come se fosse mia figlia" dice sempre.
È un prodigio, ha una mente brillante e si sa tirare già fuori da situazioni che metterebbero in ginocchio chiunque, come la sua scelta di non vedere più suo padre, che non è propriamente un buon padre (ma qui non approfondisco).
Per lei potrei uccidere, per lei potrei dare la mia vita, un rene, due reni, il cuore, tutto. Anche se sono scontrosa e sono più le volte in cui ci mangiamo la testa a vicenda o ci urliamo addosso peggio di due pitbull affamati.
Mi rendo conto di vivere per vederla sorridere, mi rendo conto di non essere gentile o amichevole ma con lei cerco sempre un modo per farmi voler bene, e spero di riuscirci. Chi mi conosce sa che non sono persona da coccole o dimostrazioni d'affetto, il massimo che posso fare è prenderti a sberle - amorevolmente.
Ma con lei no, se la vedo giù mi preoccupo e faccio i salti mortali per capire cosa stia succedendo, visto il mio livello con le relazioni umane (pari a quello di Sheldon Cooper) mi rendo conto essere uno sforzo quasi sovrumano, ma per lei lo faccio con il sorriso sulle labbra.
E ci resto male quando sbaglio, quando preparo da mangiare e a lei non piace, quando cerco di farmi capire e finisco con l'arrabbiarmi, perché io non sono in grado di esprimermi e lei giustamente non è in grado di capire. Ci sto male quando mi liquida per ascoltare musica e disegnare. Dovreste vedere che lavori fa, senza aver avuto un'istruzione artistica. Vorrei essere capace di fare un decimo di quello che fa lei. Vorrei essere stata costante, meticolosa e studiosa come lei, che dopo pranzo si mette a fare i compiti e non alza la testa finché non ha finito.
Mamma mi ha fatta intelligente, ma solitamente agisco da stupida per non iniziare battaglie intellettuali con chi ha già perso, ma con lei è diverso. Si può parlare, filosofeggiare, leggere. Siamo due topi di biblioteca e ormai ho paura a regalarle un libro, perché potrebbe averlo già. Andiamo, dove la trovate una ragazza che ha letto tutta la saga di Harry Potter, Eragon, Lo Hobbit e Shadowhunters e non ha ancora quindici anni?
Sono fiera di lei.
Di ciò che è.
Di quello che sarà, perché sicuramente sarà grande.
E volevo ricordarle che potrà sempre contare su sua sorella, acida e scontrosa, che siano le dieci del mattino o le due di notte, io andrò anche in capo al mondo per lei, per riportarla a casa, per aiutarla, per caricare sulle mie spalle i pesi che si porta dietro.
Volevo ricordare alla mia piccola Rondine di luce che ci sarà sempre un falco pronto ad assaltare chiunque oserà anche solo guardarla male.
Ricordati che ti amo, più di qualsiasi altra cosa che esista al mondo.