Meredith Richard

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DAMIAN'S POV
Quella mattina non fu come le altre. Non avevo mai avuto così tanta voglia di alzarmi in vita mia. Mi misi a sedere sul letto e mi passai le mani sul viso; avevo tanta voglia di dormire ma la voglia di rivedere la sig.na Richard le superava tutte.

Mi alzai e andai in bagno a fare pipì. Guardai con soddisfazione la mia erezione pensando a quanto avrebbe potuto soddisfare anche lei.
Mi erano bastati pochi secondi per mandarmi fuori di testa, non riuscivo a crederci. Mi lavai il viso e i denti e corsi a vestirmi e a farmi i capelli. Optai per dei jeans blu scuro con vari strappi, un maglioncino bianco leggero e il mio solito giubbotto nero con la cerniera. Mi aggiustai con cura i capelli come non avevo mai fatto prima d'ora, presi lo zaino e scesi le scale. " Come mai in piedi così presto?" disse mia madre con fare sospettoso.
" Ehm.. ho una verifica e prendo il pullman delle 7 per ripetere con calma" dissi cercando di inventarmi qualche cazzata plausibile.
" Non fai colazione ?" Rispose turbata.
" La farò al bar, ora devo andare, ci vediamo oggi" uscii di corsa di casa per evitare altre domande e mi diressi alla fermata degli autobus.

Feci un po' di strada a piedi e quando arrivai in fermata aspettai il pullman sotto la pensilina. C'era poca gente quella mattina, non capii se fosse per l'orario dal momento che non erano nemmeno le 7 o se fosse dovuto dal fatto che ci fu una serata in discoteca la notte precedente. Quando si fecero finalmente le sette arrivò il pullman e ci salii all'instante; ero evidentemente emozionato di rivedere la sig.na Richard e non stavo più nella pelle.

Il pullman si fermò all'ingresso della scuola solo 10 minuti dopo. Scesi e varcai i cancelli della Quebec High School per dirigermi di corsa nel bar della scuola. Ora che ci penso, quella mattina feci qualsiasi cosa di corsa. Aprii la porta del bar.. ed eccola lì, bella come non mai, e purtroppo circondata da tutti i professori, in particolare dal sign. Mafaldo, ormai ai miei occhi un maniaco. Feci finta di nulla e mi avvicinai al bancone del bar per fare colazione. Quella mattina arrivai presto a scuola perché tutti i professori erano soliti fare colazione un'oretta prima che arrivassimo tutti noi alunni per stare più tranquilli. " Cappuccino e cornetto con marmellata per favore" chiesi a Jenny, la barista della scuola. " Non hai bisogno di nient'altro piccolo Damian? Sarei disposta a darti di più.." rispose lei con fare provocatorio poggiando lo sguardo sulla mia erezione. " Cazzo hai ragione.. dammi anche una pizzetta con le patatine per oggi, grazie mille" risposi facendo finta di non aver capito a cosa si riferisse. La Richard che aveva visto tutta la scena iniziò a ridacchiare e si avvicinò al bancone. Aveva dei jeans neri attillati che le calzavano a pennello, dei tacchi neri molto alti e un top abbastanza scollato che mi fece andare fuori di testa. Mi guardò qualche secondo e mi sorrise. "Buongiorno Harrison" disse. "B-buongiorno sig.na Richard.." risposi balbettando e con la bocca leggermente spalancata. "Per me un caffè, grazie." disse rivolgendosi a Jenny. "Come mai da queste parti così presto?" Eccallà. Pensai tra me e me."Non avevo molto sonno questa mattina e ho pensato di prendere il pullman delle 7.." sparai la prima cazzata che mi passò per la testa. "Bene bene bene.. ti va di accompagnarmi nell'aula di Andrologia cosi aspettiamo insieme i tuoi compagni?" Eccallà pt.2 CRISTOOOO SIII "Certo si, va bene" risposi.

Finì di bere il suo caffè e ci dirigemmo verso l'uscita del bar. Salimmo al secondo piano ed entrammo nell'aula di Andrologia. Posò la sua roba sulla cattedra e iniziò a pulire la lavagna. Mamma che culo... " Damian, hey!"disse e mi distolse dai miei sporchi pensieri. " Mi dica" dissi io " No scusami, ti vedevo un po' con la testa fra le nuvole, comunque.. volevo chiederti, quanti anni hai?" Mi chiese facendomi un meraviglioso sorriso.
"25, lei..?"
"Non è educato chiedere l'età a una donna!" disse lei facendo finta di rimproverarmi.
"Mi scusi .. ahaha"
" No dai, scherzi a parte, ne ho 25 anch'io" disse regalandomi l'ennesimo sorriso. Non ci accorgeremmo dell'orario e improvvisamente suonò la campanella. Ad un tratto entrò una massa di pecore nell'aula e andai a sedermi a fianco al mio migliore amico.

" Buongiorno coglione" disse lui dandomi una pacca sulla spalla.
" Buongiorno figlio di puttana" risposi io regalandogli il sorriso più falso che potessi mai fare.
" Oggi parleremo in principio della definizione di Andrologia. Come ben sapete, l'andrologia focalizza i propri studi sulla salute maschile ed è l'esatto opposto della ginecologia che è la scienza che si occupa delle disfunzioni tipiche femminili.." la Richard iniziò a spiegare la lezione ma a un tratto venne interrotta da un coglione che quella mattina non aveva di meglio da fare.
" Mi scusi, come ha detto lei l'andrologia studia l'apparato maschile e la ginecologia quello femminile.. giusto ?"
" Beh non proprio così ma si.. "
" Allora lei ha deciso di insegnare andrologia perché se ne intende di più di cazzi?" E a un tratto tutta la classe iniziò a ridere.
Mi alzai di scatto e mi avvicinai al banco del figlio di puttana che aveva appena sparato la perla della giornata. " Lei non è tua madre, non penso sia così esperta." e la classe si zittì in un secondo, riuscivo solo a sentire qualche "uoooo" alla mia sinistra. Poi gli tirai un pugno dritto sul naso facendolo gemere. Presi la mia roba ed uscii dall'aula senza guardare in faccia a nessuno. Mi chiesi solo che faccia avesse la Richard in quel momento.

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