Bulling

Capitolo 22

Ore 06:30

-Matteo Michele Colier alzati immediatamente dal letto!-
-Che cazzo sei, mia madre che mi chiami così?! Hahahahaha! !-
Disse Matteo ridendo e stropicciandosi gli occhi.

-ha ha ha, vedi di alzarti che se no ti butto giù dal letto a pedate!-
-Ok ma stai cal......cioè.......mi alzo, mi alzio-

Appena si alzò lei gli si buttò addosso riempiendolo di baci e facendolo cadere sul letto rischiando di rompegli un braccio.
Era letteralmente sopra di lui che continuava a baciarlo d'appertutto ma Matteo ribaltò la situazione mettendosi sopra di lei e, finalmente, riuscì a bloccarla.

-Ma che cazzo hai oggi?-
-Niente ho voglia di stare con te!-
-E c'era bisogno di fare MAMMA 2.0 e poi diventare JESSICA LA COZZA?!-
-Si!-
-A ok.- Bacio -A che ora hanno l'aereo i tuoi??-
-Alle 9:45. Ti va se li accompagnamo?! Tanto tu non lavori!-
-Certo che li possiamo.....aspetta, aspetta, aspetta, che giorno è oggi?-
-Hemh martedì,  perché?-
-Signorina, devi andare a scuola!-
-Uffh oggi non vado!-
-Jessy non..-
Non fece in tempo a finire la frase che Jessy ribaltò, dinuovo, la situazione mettendosi a cavalcioni su di lui e lo baciò passionalmente per non farlo parlare.

-Ho detto che non vado!- Gli sussurrò con voce sexy all'orecchio.
-Ok, cazzo, non vedo l'ora che siano passati nove mesi per poterti di nuovo fare mia!-
-Ascolta, ogni cosa al suo tempo!-
-mh mh-
-Dai andiamo a prepararci così andiamo a fare colazione e poi oggi devi aiutare Zayn, Damiano, Thomas, Ethan, Davide e Andrea con il trasloco!-
-Cazzo è vero, mi ero dimenticato del trasloco!-
-Come al solito!-
-Ah ah ah molto spiritosa!-
-Dai pignone n'amo che so' le sette!-
-Uffh che palle!-
-Muoviti!-

Si alzarono dal letto ed andarono in bagno a prepararsi.

Jessy si mise una calzamaglia a rete sotto a dei pantaloncini di jeans chiari, un top arancione con delle righe nere lungo i bordi, una felpa grigia aperta e le sue amate Adidas.

Matteo si mise un paio di skinny chiari, una maglia con su scritto Los Angeles, una felpa nera con il cappuccio e le Nike nere.

Andarono in cucina, fecero colazione con cappuccino e cornetto, ed andarono all'hotel dei genitori dei Jessy.

ORE 14:00

Matteo stava aiutando con il trasloco e Jessy era a casa da a guardare film alla TV mentre si massaggiava la pancia.

-Non vedo l'ora che nascete.
Primo...perché vostro padre finirà di trattarmi come una bambina che ha la braccia e gambe amputate!
Secondo...perché non vedo l'ora di tenervi tra le braccia.

Vostro padre è in ansia che possa succedere qualcosa di brutto perché ha passato dei brutti momenti ma io sono ottimista.

Lo amo è non ho nessuna intenzione di rimaniamo tutti i 'ti amo'che gli ho detto in questi 11 mesi che stiamo insieme.

Vi amo più di me stessa.

Non vedo l'ora di sapere se siete tutti e due maschi, tutti e due femmine oppure uno maschio e una femmina.

Vi amo amori miei è anche papà vi ama!-

Era talmente impegnata a parlare che non si era resa conto che Damiano era entrato in casa e si era seduto sulla poltrona difronte al divano.

Per evitare che gli venisse un infarto si schiarì la gola per fagli capire che era in casa.

Appena si girò gli fece cenno di avvicinarsi.

Lui fece quell'o che  gli aveva chiesto e in menche  non si dica era tra le sue braccia.

-A cosa devo sto abbraccio?-
-Che intendi dire!?-
-Non m'abbracci mai!!-
-Che bugiardo che sei, t'abbraccio sempre!-
-Non è vero! Me vieni ad'abbracià solo cando devi fa la lecchina oppure ne devi  combinà  n'altra delle tue!-