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Stiles pov

Mi sveglio legato ad un letto, se letto si può chiamare.
Era uno di quelle barelle degli ospedali, scomodissime e piccole.
Mi guardo intorno cercando di capire dove mi trovo.
Cazzo sembra un film horror
Penso per poi cercare di slegarmi.
In poco tempo si apre la porta ed entra un derek abbastanza arrabbiato, seguito da Scott.
«Derek!»
Sorrido come un ebete, ma lui non sembra essere felice di rivedermi.
«vogliamo solo stiles»
Scott si avvicina con un arnese e lo posiziona sulla mia testa.
Mi dimeno ma con scarsi risultati.
«sono io, ve lo giuro! Ho fatto un patto con Shawn!»
Per poco non urlo.
Derek e Scott mi guardano un po' dubbiosi.
«provacelo»
Dice derek con un ghigno stampato in faccia, che se non fosse per queste circostanze, gli avrei cucito la bocca.
«non lo so! Ditemelo voi!»
Urlo.
Derek guarda infaccia Scott, e con uno sguardo colpiscono tutto.
«come sono stato trasformato?»
Dice scott avvicinandosi a me.
Lo guardo con le sopracciglia aggrottate.
«sei stato morso da Peter»
Parlo tranquillamente.
Scott annuisce.
«beh mi sento un po' più fiducioso, ma non ti libero»
Parla Scott.
«non so perché, ma qualcosa mi spinge a credergli»
Parla derek, avvicinandosi e poggiando i gomiti sulla barella.
Io sorrido come un ebete, e arrossendo quasi per la vicinanza.
«vi lascio soli»
Scott esce dalla camera, lasciando me e derek da soli.
«come hai fatto a fare un patto con Shawn?»
Domanda facendo avanti e indietro nella camera.
«beh gli ho detto facciamo un patto e l'abbiamo fatto»
Dico ovvio mettendomi comodo.
Si ferma e alza un sopracciglio.
«non ha fatto niente? Così ha accettato e basta? »
Domanda da 10.000.000 di euro.
«beh cosa doveva fare?un tango e dei riti satanici per accettare?»
Rispondo a tono.
Non sono pronto a dirgli del patto che abbiamo fatto.
«non cambierai mai»
Sbuffa.
«anche tu rimarrai sempre il solito lupo sgorbutico!»
Lo guardo male.
«non sono in vena di scherzare ragazzino!»
Se gli sguardi potessero uccidere, ora sarei già nel cimitero.
«non sei mai in vena di fare qualcosa!»
Sbraito, alzandomi di scatto rompendo le cinture che mi tenevano fermo.
«ti strappo la gola a morsi»
Ringhia.
Mi avvicino a lui
«non ringhiare che sembri un cazzo di cane!»
Alza la mano, e sembra che voglia picchiarmi.
«fottiti!»
Io con quale caspita di coraggio gli punto un dito al petto.
«vorresti ferirmi come l'ultima volta?»
Lo guardo negli occhi e subito vedo qualcosa che scatta.
La mano che prima era a mezz'aria pronta a picchiarmi, ora era stretta attorno alla mia maglia, e la sua faccia che era distante e incazzata, ora era a pochi centimetri dalla mia faccia con uno sguardo metà l'incazzato e metà pieno di sensi di colpa.
«ma che-?»
Vengo fermato dalle sue labbra sulle mie.
«perdonami stiles»

● GAMMA ● stiles Stilinski Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora