II

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Se c'è qualcosa che odio più di alzarmi presto, è dover andare costantemente contro il tempo, e anche oggi dovevo correre se non volevo arrivare tardi al lavoro.
- Cazzo, cazzo, cazzo. Dove sono le mie fottute cuffie ? - Cercai disperatamente mentre gettavo tutto il mio armadio sul pavimento e rovistavo in ogni angolo della mia stanza.
- Natalia, figlia mia ce la fai a rallentare un po'? - Una Sabela calma mi rimproverò mentre continuavo a cercare senza prestarle attenzione.

Sabela era la mia coinquilina, l'avevo conosciuta una volta arrivata a Madrid, ormai 2 anni fa, e da lì abbiamo instaurato un'amicizia molto forte, anche se più che amicizia, sembra un rapporto madre-figlia: mi rimprovera e si prende cura di me sempre, l'adoro davvero tanto per questo.

- Sono in ritardo Sabela, non ora per favore -
Lei per tutta risposta si limitò ad uno stanco sbuffo mentre la guardavo con la coda dell'occhio appoggiarsi allo stipite della porta con quelle che sembravano le mie cuffie in mano.
- Cazzo Sabela, mi spaventi quando fai queste cose, sembri mia madre.

- Prego, anch'io ti amo, uh - disse con tono scherzoso mentre mi porgeva le cuffie.
- Grazie Sabeliña, ci vediamo stasera al bar, non dimenticarti di chiamarmi se hai bisogno di qualcosa - La salutai con un leggero abbraccio, accettando il mio solito bacio sulla guancia.
Stavo per lasciare la stanza, quando la mano di Sabela mi fermò.
- Prendi - allungò il braccio e mi mise un ombrello davanti agli occhi - sta per piovere - spiegò quando vide la mia faccia confusa.
-Dai....ho fretta, non ne ho bisogno-.

- Non vogliamo che ti prenda un raffreddore, ti fotti la gola e non puoi cantare stasera, giusto Eilan? - mi bloccò prima che potessi dire qualcosa, presi l'ombrello rassegnata mentre la vedevo rivolgermi il suo sorriso trionfante del "vinco sempre io".
Misi velocemente le cose nello zaino, afferrai la giacca nera e senza neanche infilarla uscii di casa sbattendo la porta.
Il posto in cui lavoravo era a soli 5 isolati di distanza, quindi se avessi corso abbastanza veloce, non sarei arrivata poi così tardi.
In poco tempo giunsi al bar, solo 10 minuti di ritardo, sarebbe potuta andare peggio, anche se non mi piaceva essere in ritardo.

- Se tu non fossi mia amica e io non ti amassi, mi chiedo cosa ne sarebbe di te Natalia - disse il mio migliore amico e capo Miki a mò di saluto quando mi vide entrare dalla porta del bar.
- Mi dispiace, Miki, non riuscivo a trovare le mie cuffie, sai che senza la musica non funziono - risposi scusandomi mentre mi avvicinavo per dargli un bacio sula guancia e un piccolo abbraccio, per poi lasciare le mie cose sul bancone.
-Tranquilla, capisco: nessuno lavora senza musica - ha risposto mostrandomi il suo dolce sorriso - e la tua chitarra? Pensavo che avresti suonato stasera - chiese alzando un sopracciglio mentre accendeva la macchina del caffè in attesa di clienti.

- Uhu? Aspetta... cazzo, che inutile che sono, merda!  - Miki fece una risatina capendo rapidamente la situazione e applaudendo davanti alla mia brillante memoria.
- Non c'è nessuno come te, volo- continuava a ridere di me mentre io non facevo altro che maledirmi. Non dimentico mai la chitarra, posso dimenticare di respirare, di amare, di mangiare, ma mai la chitarra.

- Di cosa stiamo ridendo? - la voce profonda di Famous fece la sua comparsa - Ciao Natalia -mi venne a salutare.

- Praticamente Natalia si è dimenticata la chitarra, perché è Dory di Nemo - Miki spiegò divertito la situazione.
- Non può portarla Sabela? - domandò ovviamente Famous mentre si sedeva su uno sgabello e si appoggiava al bancone accanto a Miki.
- Non arriverà fino a stasera tardi, in più non voglio disturbarla: è il suo giorno libero e ha già fatto abbastanza portandomi fuori a colazione stamattina - risposi pensando al fatto che dovrei andare a prenderla io stessa, dato che non c'era un'altra soluzione.

Proprio in quel momento suonò il campanello di ingresso, annunciando l'arrivo di un gruppo di ragazze che entrarono nella caffetteria chiacchierando animatamente e sedendosi a uno dei tavoli vicino alla finestra.
Sospirai rassegnata all'idea di non poter suonare quella notte, stavo per togliermi la giacca per iniziare il mio turno di lavoro, quando per la seconda volta nel corso della giornata una mano mi fermò.
- Vai a riprenderla Nat, sono solo 5 isolati, non ti preoccupare . Ci occupiamo noi dei clienti. A breve arriva anche Damion, quindi non c'è nulla di cui preoccuparsi,davvero, non moriremo senza di te - scherzò Miki dandomi una leggera stretta sulla spalla.
In queste cose era senza dubbio il migliore.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 25, 2019 ⏰

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•C O I N C I D I R• (Traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora