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Quella era una mattinata più fredda del solito, ma, al momento, il freddo era l'ultima delle sue preoccupazioni, pensò Alba guardando l'ora per la decima volta mentre aspettava che arrivasse Maria.

- Cazzo Mari, che sono in ritardo - si lamentò a mezza voce mentre si strofinava le braccia con entrambe le mani per riscaldarsi un pochino. Come se il destino non stesse già ridendo abbastanza di lei, il suo cellulare cominciò a squillare, e Alba, vedendo chi era, rispose all'istante.

- Si può sapere dove sei zì? Mi si stanno congelando anche le ossa - disse aggrottando le sopracciglia quasi come se la sua amica potesse vedere quel gesto.

-Senti ragazza-Frozen, calmati. Ovviamente sto con una cazzo di gomma a terra...Pensi che sia scema? - Ribatté con tono tra il sarcasmo e le scuse, sapendo quanto la sua amica odiasse essere in ritardo.

- Non prendermi per il culo Mari, se arrivo in ritardo, mi licenziano... in modo permanente - Alba stava iniziando a disperarsi, quello era il suo quarto ritardo al lavoro della settimana. Poteva già sentire la voce grossa del suo capo che pronunciava le fatidiche parole "Sei licenziata". In piú la rottura con il suo ragazzo le aveva giá giocato un brutto colpo, trasformando le sue ore di sonno in ore di pianto

- Mi dispiace davvero, nena, ma questa ruota del cazzo mi é scoppiata a metà strada, sto cercando un taxi o qualcosa del genere, forse riesco a raggiungerti in tempo. - Disse sinceramente dispiaciuta.

- Non preoccuparti, capita a tutti, vedo quello che riesco a fare - un' Alba tra il rassegnato e il disperato, riattaccò  la chiamata dopo aver sentito per la centesima volta la sua amica scusarsi. Senza un attimo di incertezza  iniziò a correre giù per la strada come se la sua vita dipendesse da ciò, e in effetti lo era.

Mezz'ora di ritardo, quello era sufficiente per far licenziare Alba dalla caffetteria in cui lavorava. Non era la migliore paga al mondo, ma almeno la faceva andare avanti, per non parlare del fatto che stava indietro di un mese di affitto e aveva bisogno di soldi per continuare a pagarsi gli studi.

-'Fanculo!- era l'unica cosa che le venne in mente mentre rassegnatasi definitivamente si sedeva su dei gradini con la testa tra le gambe. In quel momento cominciò a pensare a come la sua vita fosse cambiata così tanto nell'ultimo mese, e che forse venire a vivere a Madrid non era stata la scelta migliore.

Se glielo avessero chiesto 4 mesi fa la sua risposta sarebbe sicuramente un sonoro "sì", ma ora, mentre sentiva le lacrime formarsi in gola e una brezza fredda farla rabbrividire, non poteva che pensare che era stata la decisione peggiore del mondo. Alba aveva preso la decisione di trasferirsi da Elche a Madrid per studiare Belle Arti, entrare nel mondo dell'arte era da sempre stato il sogno della sua vita .

Anche se i suoi genitori non erano del tutto d'accordo, l'avevano supportata in tutti i modi, tranne che economicamente, non perché non avevano voluto o potuto, ma perché Alba si era opposta categoricamente, pensando che fosse per lei il momento di iniziare a mantenersi da sola; per questo, aveva infatti risparmiato una quantità sufficiente di denaro per ricominciare da zero a Madrid.

Ma purtroppo il denaro non è eterno, e tutto aveva iniziato a complicarsi il terzo mese. Considerando il trasloco in una nuova città e la rottura con il suo ormai ex-fidanzato, per Alba era stato tutto ancor più complicato emotivamente, per fortuna aveva Maria che viveva a Madrid e la conosceva da anni.

Questo la fece sentire meno sola e la aiutò notevolmente ad abituarsi alla nuova vita, sapeva di avere una vera amica sempre vicino.

Le lacrime non tardarono ad arrivare, iniziarono a scendere lentamente lungo le sue guance, e come se lei e Madrid fossero connesse, anche la pioggia non attese, cominciando a scendere giú, bagnando lentamente il suo corpo e il pavimento dove era seduta.
Singhiozzando sentiva che si rompeva sempre di più, era esplosa, prima il suo ragazzo, poi l'affitto, e ora il suo lavoro, poteva andare peggio di così ?
La risposta arrivò quando sentì una mano fredda toccarle la spalla, facendola sobbalzare e tremare. Alzò la testa, gli occhi pieni di lacrime e con un misto di paura e sorpresa riflessa in essi.

-Ti ammalerai se rimani qui - sussurrò la voce sconosciuta mentre posava un ombrello giallo sopra di lei e tendeva la mano con un leggero sorriso che riuscì a sconcertarla: quel vicolo freddo e solitario sarebbe poi diventato testimone dell'inizio della storia più burrascosa e bella, la storia di due ragazze che un giorno hanno deciso di coincidere e lasciarsi trasportare dal destino.

Ehilá gente, I'm back!!!!
Spero vivamente che vi piaccia questa storia, visto che, come penso si sia notato, sono particolarmente affezionata a queste due ragazze.

Alla fine di ogni capitolo vi linkerò un video così da recuperare i migliori momenti di Alba e Nat.
In questo caso, essendo un "capitolo di presentazione" vi invito ad andare a vedere il video del casting di Alba Reche.

•C O I N C I D I R• (Traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora