Capitolo 4.
“Harry” sussurrai con voce flebile e questo bastò tanto da farlo fermare ed in seguito, staccarsi appena dalla mia schiena. Con la punta del suo naso percorse la linea della mia mandibola fino a che non arrivò al mio orecchio sul quale mi parve indugiare per parecchio tempo, poi proseguì il suo cammino fatto da lenti sospiri e un leggero solletico che mi fece non solo accelerare il battito cardiaco ma che mi spinse nuovamente, in un gesto del tutto involontario, attaccata al suo petto.
La sua bocca si aprì per dire qualcosa ma poi la richiuse pigramente mentre accarezzava ancora col il suo naso il mio anellino alla cartilagine.
“Mi piace questo piercing” disse posando le sue labbra sul mio helix e lasciandoci un bacio a fior di pelle.
Lo lasciai fare, inerme e priva di argomenti mentre nella mia testa regnava il vuoto assoluto.
Lui fece risalire velocemente le mani lungo i miei fianchi per poi chiudere a coppa in una morsa salda, le sue mani sul mio seno.
Di tutta risposta, dopo un primo momento in cui chiusi gli occhi ormai assottigliati da quando la mia schiena era poggiata sul suo petto, poggiai le mie mani sulle sue, ma appena lo feci lui asserì:
“Sono felice che tu abbia accettato l’invito” e così dicendo, si staccò definitivamente dal mio corpo mentre io afferrai saldamente il bicchiere d’acqua e lo portai alle mie labbra mentre scrollavo le spalle per cercare quanto meno di cacciare i brividi: l’acqua non era poi tanto fredda come speravo.“Cosa vuoi per il pranzo?”
Ah, già… il pranzo. Non avevo la ben che minima idea del perché avessi accettato ma non mi era passato, né tanto meno sfiorato neanche per un secondo, l’idea di rifiutare quell’invito, che ora non mi sembrava più un invito quanto più un dovere. Non era contemplabile neanche pensare di andarmene via da lui . Mi sentivo quasi prigioniera, se non del tutto stregata, dalla sua figura e dai suoi modi di fare, che mi offuscavano completamente la testa impedendomi di ragionare. Perché non avevo considerato l’ipotesi di andarmene? Perché non ci avevo proprio pensato? Nella mia bocca, più che nella mia testa, non vi era altra risposta se non quella di accettare. Ed era stata ovvia e limpida.
“Uhm… sinceramente non c’è molta scelta” interruppe i miei pensieri Harry “non credevo sul serio saresti rimasta a casa con me. Mi aspettavo… non so cosa mi aspettassi sinceramente. Non riesco ad inquadrati. Forse una gomitata e qualche insulto da parte tua con tanto di porta sbattuta, l‘avrei trovato più nel tuo stile..”
Seguì una pausa ed ero sicura volesse continuare il discorso ma non dovevo permettergli di farlo. Io che lo confondevo? Come potevo? Era tutt’altro. Era lui che mi confondeva e sospettavo sapesse bene la verità ma la sua voce mi faceva davvero credere alle sue parole. Dal momento che apriva e chiudeva le credenze in cerca di cibo, non potevo affidarmi all’espressione del suo volto per capire se stesse mentendo od altro, ma mi dovevo solo che affidare alla sua voce, benché fossi certa che né una né l’altra, l’avrebbero mai tradito.
“Se non fossi rimasta a pranzo, tu cosa avresti mangiato?”
Al suono della mia domanda, tolse la testa dal frigo e si girò guardandomi, successivamente mi sorrise genuinamente.
________________________“Chi l’avrebbe mai detto che Harry è tipo da cibo precotto?”
“Molto simpatica, davvero. So anche cucinare e molto bene... sì insomma, quando mi impegno. Ho così tante qualità nascoste che ignori completamente.. Ah, che peccato” sospirò nella sua estroversa affermazione.
“Perché hai cibo precotto a casa?”
“Quando non ho voglia di cucinare o vado di fretta magio uno di questi cosi e niente... Che sia ben chiaro, i precotti sì, ma non mi abbasserò mai ai surgelati, ho una dignità anche io” sorrise vivamente facendo comparire ai lati della sua bocca delle fossette, che fino a quel momento, non avevo mai notato.
Ne rimasi molto stupita, fu qualcosa di totalmente inaspettato che mi percosse come un terremoto percuote la terra.
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Rude
FanfictionStavamo per consumare il grande vuoto come facevamo quasi ogni giovedì. Coi suoi denti tirò il mio labbro inferiore. La foto non è mia, la trovai tempo fa su tumblr! La storia invece sì! Buona lettura xx