Capitolo 5

195 13 4
                                    

Capitolo 5.

Stavo correndo.

Che diavolo stavo facendo?
Non mi sarei mai fatta trattare così da un ragazzo, tanto meno da Harry.

Sospirai. 

E ripensai alle carte di cui avevo bisogno. Non mi sarei di certo fatta intimidire da quel ragazzo, né avrei rinunciato a prendere quelle carte per paura, imbarazzo o altro. A mia madre servivano ed io dovevo semplicemente riprenderle.
In fin dei conti, quel bacio non significava poi tanto: né più, né meno, a dimostrare che fisicamente eravamo abbastanza interessati l’un l’altra, ma niente oltre a questo. Mai sarei stata attratta da un tale rozzo stronzetto, che a quanto pare, trattava in quel modo le persone.
E quelle parole… erano state pronunciate da una persona di cui poco mi interessava, senza contare che era davvero uno sconosciuto e quindi, erano nulle.
Ripensandole a sangue freddo, mi lasciavano in uno stato d’animo non tanto diverso dall’indifferenza.
E pensando questo, mi avviai verso a porta di casa sua, suonando il campanello.

“Sei ritornata prima di quanto pensassi” confessò, cercando il mio sguardo, per soppesare le mie emozioni e controllare se fossi arrabbiata o no.

Io ero già stufa dei suoi giochetti, e di tipi come lui, che giocavano in quella maniera, ne avevo conosciuti parecchi. Potei ben vedere, come cercasse di attirare la mia attenzione attraverso gli occhi.
Pensai davvero che fosse abile, che funzionava con tutte le ragazze: si comportava come gli pareva, rendendo conto solo a se stesso;
loro, le ragazze, ferite dal suo comportamento non appena cercavano di allontanarsi, venivano risucchiate dal suo gioco ed eccolo che lui mostrava i suoi occhioni colmi e stracolmi di dispiacere e pentimento, e una volta che ricascavano in questa trappola, ricomincia. Non li farà anche con me.

“Sono ritornata solo per le carte”
Lui annuì.
“Ok, stanno in macchina”

Nonostante il suo invito, restai fuori dalla porta, in attesa che si rimettesse una maglietta e prendesse le chiavi. Aveva capito che quella tecnica con me, non funzionava e magari era la volta buona che mi ridesse quelle dannate carte. Ero fiduciosa che quello non fosse un suo altro diversivo. E così fu.

Aprì la macchina con la chiave, e si arrampicò tra i sedili finché non aprì il cruscotto, li estrasse e me li porse.
“Sai potremmo prenderci un caf... ”
“ No. Non penso sia una buona idea.”

_________________________

Passò una settimana esatta, nella quale mi dimenticai facilmente tutto quello che accadde nella scorsa, fino a quel momento.

Ero stanca dal lavoro, ma ci aspettava una bella serata in compagnia, con la solita, fragile compagnia.

Eravamo un gruppo di sei persone: Monica, Liam, Lola, Drake, Niall ed io, con praticamente niente in comune. Non avevo idea del perché fossimo amici né cosa ci tenesse tanto uniti, ma ormai eravamo giunti a un equilibrio e convivevamo con esso, consapevoli che poco sarebbe bastato per stenderci tutti. Ma avevamo un segreto che condividevamo, come d’altronde anche il grande disagio e l’incapacità di lasciarci andare a nuove esperienze. Era la nostra vita e a ognuno di noi stava bene come la vivevamo. Non ne eravamo entusiasti, ma non ci dispiaceva né la sdegnavamo.
Non era affetto quello che provavamo, ma nutrivamo, chi con più, chi con meno, una sorta di protezione nei confronti di tutti. Avevamo condiviso le grandi feste e i grandi problemi che ci eravamo concessi, che si consumavamo nei market più logori di Chicago. Tutti avevamo un fantastico - e  comune - rapporto con l’abitudine.

Mi avviai a passo spedito verso il solito tavolo, sistemandomi i capelli con una mano, pronta a scaricare le tensioni che la settimana aveva portato, finché non vidi il ragazzo riccio.

Mi sedetti vicino a Monica, l’unica che potevo identificare con l’appellativo di “migliore amica”: non che credessi più in questa assurda graduatoria sulle amicizie, ma indubbiamente era quella a cui tenevo di più e ci tenevo a farlo sapere.

Alzai gli occhi, trovando lo sguardo fisso di Harry davanti a me. Mi sembrò durare minuti, finché non passò un cameriere a chiederci le ordinazioni. Era una serata tranquilla, niente discoteche, niente risse, niente persone ubriache, niente rapine, per questa volta. Soli in una pacata birreria.
Riconobbi il cameriere come Tom, un tipo piuttosto carino, che prese le nostre ordinazioni.

“Il solito” dissi.
“Ah, la principessa, fedele alla sua monotonia. Dovresti provare qualcosa di nuovo, io cambio sempre, infatti.” proferì Lola con tono saccente.
“Ma sei sempre qui. Ad ogni modo non sono sicura se sia un invito a cambiare drink o uomo...” “Meno male che non sono una tipa permalosa, avresti potuto ferire i miei sentimenti” sostenne con finto tono malinconioso. Ignorai le sue parole.

Stavamo per consumare un grande vuoto e niente mi dava più adrenalina e mi metteva di buon umore, che farlo: niente me l' avrebbe guastato. 

_________________________

“Principessa” disse avvinandosi, mentre si portava alla bocca la sigaretta.
“Harry”
“Perché lo fate? Venite tutti da una famiglia benestante, non ne avete bisogno.”
“Sembri troppo intelligente per non esserti fatto delle idee al riguardo.”
“Sembro?”
“Ti permettono di stare qui. Intelligente o no, si fidano molto di te. Congratulazioni: stai per entrare a far parte del gruppo.”
“Perché l’ultima frase mi sa d’ironia?” cercò di smorzare la tensione.
“Abbiamo tutti dei grandi problemi, non mi sembra un buon affare, entrarci.” ammisi.
“Volete sentire un brivido” sussurrò, consapevole di aver ragione.
“Ma non mi dire che non ti sei accorto che siamo tutti incompetenti a vivere in maniera diversa e normale.
Lola è una cretina, e sa di non valere molto senza la sua bellezza. Si ripiega su essa e ha bisogno di continue conferme, sapere di piacere ancora, ma soprattutto, ha bisogno di sapere che può. Drake è socievole e di buona compagnia ma lui vuole solo il successo. Forse lo fa soprattutto per arricchirsi.
Niall è troppo sincero e forse è l’unico che prova dei sinceri sentimenti genuini, reali verso tutti noi, penso lo faccia per non lasciarci soli. Capisci? Si preoccupa per noi. Non pensa alle conseguenze, pensa solo ad esserci per i suoi amici. Non posso non provare qualcosa di tenero nei suoi confronti. Ogni tanto penso che sia come una mamma per tutti noi. Ci potregge, ci rassicura. E' il prete che ti confessa a mezzanotte. Ma non posso provare tristezza per lui. Non penso neanche sia facile sopportare tutti i segreti che lui custodisce, ma noi continuiamo ad appesantirlo e macchiamo un'anima pura come la sua, per sentirci più leggeri. Indubbiamente, non lo meritiamo, ma ha scelto la sua condanna e come tale, dovrà farsi carico delle sue responsabilità, prima o poi.
Sospetto che per Monica siamo e sia, solo un passatempo, ma d’altro canto, lo è anche per me.
Siamo molto simili e le voglio troppo bene.
Di Liam, non potrei mai permettermi di dire niente sul suo conto.
Ci vedi? Siamo devoti alle nostre bugie, più di quanto un marito possa fare con la sua adorata sposa.
Almeno siamo coerenti e di questo devi darcene atto.”

Il vento soffiava leggero tra di noi, mentre i suoi occhi continuavano a cercare risposte che non gli diedi, mentre io guardavo dritto davanti a me, l'insegna del locale dal quale eravamo appena usciti.

“Ma toglimi una curiosità – dissi cogliendolo di sorpresa – perché si fida tanto di te?”
“Perché gli piaccio” rispose, capendo il riferimento alla persona che lo aveva portato da noi. 
“Come hai fatto a convincere gli altri?”
“So parlare molto bene e sembro affidabile, suppongo” disse sollevando le spalle con noncuranza.

Prima che gli altri ci chiamassero per raggiungerli, pensai solo a Drake, infatuato dallo charme di Harry. Chissà cosa aveva fatto per affascinarlo tanto.
Dopo averli raggiunti, pensai solo a quale problema avesse Harry per stare qui, con noi. 

_______

Buon 2015, spero possa essere un buon anno per tutti.
Questo capitolo, prendetelo come un regalino prima dell’inizio della scuola, da parte mia!
Scusate il ritardo, ma sono state settimane difficili e con mille dubbi su come continuare la storia.
Spero vi piaccia.
xx

RudeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora