Capitolo 10

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Era inevitabile che Sam venisse a sapere tutto quanto. Gabriel si immischia sempre negli affari degli altri, nonostante non intenda ferire nessuno, e non appena ha notato lo stato d'animo del fratello, Castiel non poteva che vuotare il sacco, o gli sarebbe stato addosso a vita. Di conseguenza, ha riferito tutto al minore dei Winchester.
Durante la colazione di uno degli ultimi giorni di scuola, Sam decide di dire la sua, per quanto non sia cosa da lui.
"Non se lo merita, Dean."
"Chi? Cosa?"
"Castiel. Non se lo merita."
"Cass? Di che stai parlando? Come fai a... oh cristo. Gabriel?"
"Gabriel."
"Come suppongo quella pettegola della tua ragazza ti abbia già detto..."
"Ehi!" dice Sam, accompagnandolo con un calcio sugli stinchi al fratello.
"Ahia! Comunque sia, come ti ha già detto, non posso dargli ciò che vuole. Puro e semplice."
"Non sei così, e lo sai anche tu. Ti sei chiuso in te stesso dopo che la mamma se n'è andata, per la troppa paura di soffrire come papà."
"Non mettere in ballo la mamma!"
"Sai benissimo che è così. Quindi smettila di fingere per piacere." Dean si alza per mettere via le stoviglie e rimane appoggiato al bancone della cucina.
"Pensi che non lo abbia provato anche io? Vedevo quanto papà soffriva, per quanto relativamente piccolo fossi stato. Ma se non smetti di comportarti così non eviti la sua situazione. Anzi ti ci immedesimi, e non ne uscirai più." A questo punto si alza anche lui.
"So che parlo vuoto con te, ma almeno pensaci."

-

Finalmente sti esami del cazzo sono finiti. Nonostante la situazione con Castiel, si era messo a studiare lo stesso, decidendo che ripetere l'anno non era una cosa che avrebbe fatto.
La lista dei diplomati sarebbe uscita venerdì, e nel frattempo i ragazzi del quarto hanno passavano il tempo a festeggiare, a prescindere dai risultati e dalle sensazioni avute durante i test. Dopo tutto, era l'ultimo anno di liceo. In quanto capitano della squadra di Basket, la sua presenza a tutte le serate è un obbligo non scritto. Beveva e occasionalmente ballava, ma non festeggiava come suo solito e per fortuna se ne accorsero in pochi, o avrebbero cominciato a fargli il terzo grado. Grazie a dio c'è l'alcool.
Castiel non si presentò a nessuna delle serate, ma non c'era d'aspettarsi il contrario. Scommetto che starà già studiando per il primo semestre di college.

-

Venerdì arrivò prima di quanto Dean si aspettasse, e appena svegliato la sua mente fece battaglie con due pensieri opposti: andare a vedere i risultati del cazzo adesso e farla finita, o aspettare più tardi quando non c'è più nessuno? Dopo un quarto d'ora passato a rigirarsi nel letto si alza, ormai stufo.
Fa colazione solo con una tazza di caffè ed esce prima di Sam, sapendo che lo avrebbe accompagnato a scuola Gabriel, al momento ancora davanti allo specchio per sistemarsi i capelli.
Come si aspettava, vede un ammasso di studenti tutti accollati ad una bacheca, appendere più di una copia è così difficile? È già seccato da tutta questa situazione e così segue l'esempio degli altri, spingendo per vedere se ha passato o no gli esami.
È sorpreso di trovare il suo nome sulla lista dei futuri diplomati, ma non esulta come la maggior parte dei suoi coetanei.
Saluta chi deve salutare e fa per tornare alla macchina, ma svia la strada quando vede Castiel già sulla strada di casa. Lo rincorre chiamandolo e posandogli una mano sulla spalla una volta raggiunto.
"Ciao." Dice voltandosi e sorridendo.
"Volevo solo dirti che sono passato, e..."
"Congratulazioni Dean! Lo dicevo io che ce l'avresti fatta!"
Comportarsi come solo amici è qualcosa che decidono di fare entrambi, senza aver bisogno di cominciarlo all'altro, è la cosa migliore.
"E, si grazie. Quello che in realtà volevo dirti è grazie, per l'aiuto che mi hai dato con le ripetizioni."
"Dicevo o no, che ti servivano?
Ridono e per qualche istante si guardano in silenzio, negli occhi. Il verde nel blu, il blu nel verde.
"Oh, fanculo!"
Senza pensarci due volte, Dean si china leggermente e mettendo le mani alla base del collo di Castiel, lo attira per baciarlo.
Sono uno più sorpreso dell'altro. Castiel si aspettava di tutto tranne che questo, ma ciò non significa che non è qualcosa di gradito, e per un attimo dimentica la loro piccola crisi.
Dopo lo stupore iniziale, si avvicina ancora di più poggiando una mano sulla schiena di Dean e l'altra sulla sua guancia. Il bacio si intensifica fino a quando entrambi devono staccarsi per riprendere fiato.
"Questo significa che..."
"Che fanculo ciò che pensa la gente Cass. Scusa per quello che ti ho fatto passare. Avrei dovuto realizzarlo prima."
"Scuse accettate. Ora vieni qui!"
Questa volta è Castiel a baciare Dean, e in modo ancora più appassionato, ma rimanendo dolce, per quanto possibile.
Da non molto lontano si sentono piccole urla e fischi, che Dean riconosce appartenere ai suoi compagni di squadra. Risponde alzando il dito medio nella loro direzione mentre si avvinghia sempre di più all'altro ragazzo.

Myself, At LastDove le storie prendono vita. Scoprilo ora