"Stai bene Freddie?" "Sì." "Anche io."

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È una gelida notte di metà settembre, completamente buia, se non fosse per il lieve bagliore della luna che rende il paesaggio più tetro di quanto non lo sia già.

George è da solo, gira per il cimitero con un mazzo di fiori viola. Sarebbero stati carini, forse, alla luce del sole, ma in quella circostanza sembrano tristi e orribili.

Cammina vicino le bare e nota diversi nomi a lui familiari, vede anche quello dell'amica Lavanda Brown e le lascia un piccolo fiore viola.

Ad un certo punto arriva quasi alla fine del cimitero e riconosce la cripta di famiglia, i Weasley. C'è la prozia Tessie, il bisnonno Theodore e un sacco di altri nomi. Poi il suo sguardo viene attirato da una tomba più nuova, all'apparenza. Più pulita, con fiori giovani e con la foto di un ragazzo sorridente.

"Come stai Freddie?"

Al ragazzo sembra che una mano gigante lo stia schiacciando.

"Sai, è brutto senza di te. Non ha più senso fare scherzi agli altri, non posso nemmeno fingere con la mamma di essere te, non posso più guardarmi allo specchio senza scoppiare a piangere.

A volte mi succede di fermarmi a metà frase e aspettare che tu la completi ma non succede mai.

Sai, mamma è disperata. Apparecchia ancora per te e ti rimbocca le coperte. Oggi quando stavamo apparecchiando lei ha detto:" Dai, Fred, passami un cucchiaio." Io allora, per non far diventare quell'attimo ancora più imbarazzante, le ho passato il cucchiaio e ho aggiunto:" Buon Dio, donna. E dici di essere nostra madre?"

Sono passati solo cinque mesi dalla tua morte ma sembra passata un'eternità."

Il silenzio si fa talmente intenso che George potrebbe sentire scorrere il suo sangue.

"Perché non torni? PERCHÉ NON TORNI DA ME?" inizia a gridare il ragazzo.

"Mi hai lasciato solo! Non esistono più i "Tiri vispi Weasley"! Non esiste più un "Fred e George", c'è solo un George!"

inizia a piangere e solo dopo qualche minuto riesce a calmarsi.

"Il tuo letto è sempre rifatto, la tua parte di camera è sempre in ordine e io non sono più nessuno senza di te."

George si è accasciato sulla mia tomba ma non sa che io sono qui con lui. Adesso gli sto sfiorando con la mia mano la sua spalla ma non può sentirmi. Non può sapere che veglio su di lui ogni giorno. Non può sapere che dormo ancora su quel letto. Non può sapere che gli sono sempre vicino.

"Anche a me manchi, Georgie." dico, ma ovviamente non può nemmeno sapere che ho parlato.

Con la sua mano accarezza la scritta sulla lapide:" FRED WEASLEY, FRATELLO E AMICO"

Poi inizia di nuovo a parlare:" Abbiamo vinto, Freddie. Tutti quei maledetti Mangiamorte sono stati uccisi e perfino Voldemort.

Mi chiedo solo perché si siano voluti portar via te. Sei..." si ferma un istante.

"Eri un ragazzo altruista, divertente, solare, innocente. Ma sono sempre più bello io!"

Mi ricordo che qualche tempo prima, quando la situazione era rovesciata ed era lui gravemente ferito, mi disse le stesse parole e io risposi:" Perfino sul letto di morte riesci a fare battute."

Il ragazzo si alza e lascia i fiori in un vaso vuoto. Sta andando via ma prima dice:" Ti voglio bene, Freddie."

Ti voglio bene, Georgie.

Tiri Vispi Weasley.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora