Mi alzo dal letto e mi faccio la doccia. Per colazione Mangio i miei soliti cereali al mais tostato e mi incammino verso la scuola, è molto vicina infatti per arrivarci ci metto poco più di due minuti. Fuori dai cancelli di scuola incontro i miei migliori amici: Freddy, Davide, Marco e Pietro, noi insieme formiamo una band chiamata i videogiochisti, perché chiamarla quelli che giocano ai videogiochi pareva lungo e brutto. Subito dopo gli racconto il più e il meno del fattaccio è loro cercano di consolarmi invitandomi a casa di uno di loro per giocare ad halo, un videogioco di guerra in cui bisogna ammazzare gli alieni, ma io rifiuto, poi ci penso e dico -ma se mariniamo la scuola e venite a casa mia per fare una partita con la nostra console portatile?- Loro ci pensano e rispondono in coro -sì- e poi Freddy molto dolcemente -se può farti piacere si-. Andiamo a casa mia correndo prima che si aprono i cancelli. Quando siamo davanti casa prendo le chiavi che nascondo sotto il vaso fuori casa e apro la porta molto lentamente cercando di non fare rumore sperando che non ci sia nessuno in casa, così avremmo potuto mettersi in camera mia senza problemi. Aperta la porta entriamo senza scarpe per non fare rumore ma a questo ci pensò il palquette scricchiolante. Dalla cucina si sente papà che urla dalla cucina -c'è qualcuno?- Allora noi cerchiamo di andare il più in fretta nella mia camera correndo senza fare rumore sopra le scale di marmo e apriamo e chiudiamo la porta della camera come se fosse una cosa fragilissima. Allora prendiamo le nostre console portatili e ci colleghiamo per giocare a Mario Kart , un gioco di macchine. È così passa la mattinata tra gare e risate molto silenziose. Ad un certo punto guardo l'ora: è l'una di pomeriggio! Allora scivolo fuori dalla porta di camera mia senza fare rumore e mi dirigo verso la cucina giù dalle scale, vedo papà che sta bevendo del succo di arancia fresco di fretta e poi si dirige verso la porta con una valigetta, stava andando a lavoro. I miei pensieri si sono subito tranquillizzati, quindi vado subito in cucina e prendo un po' di pane e faccio quattro terzini con prosciutto e formaggio. Torno su e dico ai miei amici che mio papà se n'è andato e con grande gioa ci battiamo il cinque per la nostra imboscata riuscita. Mangiamo e parliamo di come si potrebbe prendere una nuova console poi ad un certo punto Davide dice se ha riprovato ad accenderla, io dico no è corro a provare ad accenderla o con molta ansia, niente. Mi rattristisco e corro in camera a sdraiarmi sul letto che mi sembra più morbido del solito, forse perché ho passato una notte insonne a pensare alla mia console quindi sono stanco o semplicemente perché mi rilassa. Continuo a pensare e pensare alla console. I miei amici mi lasciano solo verso le h: 4.30 e mia mamma arriva in contemporanea con mio papà verso le 7.30 salto la cena me ne vado a dormire, almeno cercare di dormire tra i mille pensieri...
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abnormal - i videogiochi possono essere reali
FantasiaJohn un ragazzo abile nei videogiochi trova per terra un videogioco non sa di chi è, non sa chi lo ha perso ma sa che si chiama abnormal... Nel corso del libro si svolgeranno varie sfide e avventure incontrando amici e nemici formidabili in cui anch...