Non poteo parlarti
senza un dono fra le mani
e agghindai il mio core
e avvicinandoti lo porsi.
Corsi in fretta a la dimora
ch'avevo ancora un dettaglio.
Impacchettai ben bene il core
tra strisce e cartoncini
sperando certezza nel colore
ti venni in contro con fierezza.
Tornai rapido alla stanza
avevo perso una memoria.
Colmai d'inchiostro un bigliettino
"A la donna mia,
ch'amo per la sua pazienza"
ed a te m'incamminai.
Ov'era tua figura
un cor strappato al suolo
vola al mio viso una cartaccia
"All'uomo mio,
ch'amo per il suo coraggio".