Quella sera era particolarmente calda.Sakaar era piena di vita, come sempre. Persone di ogni forma e dimensione si aggiravano per le strade trafficate della metropoli spazzatura.
Molti erano in gruppo, altri in attesa di qualcosa.
Loki, in quell'occasione, faceva parte della seconda categoria.'Ma quanto ci mette?'
Si guardava intorno giochicchiando nervosamente con le pieghe del suo mantello. Non gli era mai piaciuto aspettare.
Osservava le luci accendersi negli appartamenti sopra gli stravaganti negozi che costeggiavano le vie.
Il crepuscolo, che ormai cominciava a scemare, faceva solo da sfondo a tutte le luci e i colori che Sakaar sprigionava quando scendeva la notte.'Prima mi costringe a venire e poi nemmeno si presenta in orario'
Dopo un lungo sospiro, alzò lo sguardo al cielo. Vedere il bagliore lontano delle stelle non lo aiutava molto, gli faceva tornare in mente la sua amata Asgard.
Già, chissà quanto era lontana. Cosa stava succedendo al suo popolo? Hela aveva già preso il controllo?
Dopo un momento di riflessione lasciò andare la tensione con un sospiro.
Tutto quel rimuginare gli fece sorgere un'altra domanda.'Mi riguarda?'
Infatti, gli riguardava? Questa domanda lo tormentava, lo seguiva ovunque e tornava alla mente in qualsiasi momento di solitudine.
Che cos'era per lui quel luogo?'Un ammasso d'oro e menzogne, ecco cosa'
Dentro di lui sapeva che non era così ma, prima che potesse interpellare meglio i suoi sentimenti, la sua attenzione venne catturata da un ragazzo dalla pelle verdastra e lo sguardo di un cacciatore.
*************
Trattenne il respiro cercando di appiattirsi contro il muro.
Sentiva il passo pesante di Donna che perquisiva la stanza in cerca di un qualche intruso nascosto.'Dovevano passare proprio adesso?!'
La sentì avvicinarsi al grande armadio a cabina.
'Pensa Loki, pensa! Sei il dio degli inganni o no?'
In quel momento gli tornò in mente Thor. Giocavano spesso a nascondino da bambini, lui vinceva sempre.
Le ante dell'armadio scricchiolarono appena mentre si aprivano. La luce artificiale proveniente dal soffitto illuminò le stoffe colorate appese sulle grucce.
Donna controllò bene all'interno; fra i vestiti, fra le tuniche, fra gli scialle di seta che scendevano morbidi sugli abiti preziosi del Master.
Non trovò nulla e, anche quando ebbe cercato per il resto della stanza, lei non notò niente di strano.Dopo qualche minuto, la porta si chiuse con un tonfo e,
Loki, sentì Donna dire "tutto normale" al Gran Maestro mentre usciva dal suo nascondiglio.
Le sue scaglie brillavano alla fievole luce della luna. Da quella posizione il mondo sembrava sempre strano, sempre troppo grande e alto in confronto a lui. Però, in fondo, si sentiva sempre in quel modo anche quando non era un serpente.Strisciò fuori dall'armadio silenziosamente. I passi di 3 persone si allontanarono, anche la guardia doveva essersene andata con loro.
Aveva solo qualche minuto prima che qualcun altro prendesse il suo posto per salvaguardare la camera.
I passi non si sentivano più. Loki tornò nella sua forma umana e, preso dall'adrenalina, si precipitò alla porta.
Ce l'aveva fatta, ora sapeva della stanza e nessuno avrebbe mai saputo nulla.Mentre usciva dalla camera quasi correndo, qualcosa lo bloccò dalle spalle e lui si ritrovò con le mani contro il petto di qualcuno.
Il petto del soldato che se n'era andato con la sua copia.
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Loki, un nuovo arrivo a Sakaar
FanfictionCosa è successo veramente a Loki in quelle sue due brevi settimane a Sakaar? E se Thor non fosse mai stato catturato da Valchiria?