Una stanza strana

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Corridoi, corridoi, corridoi...corridoi ovunque.
Quel luogo era un dedalo anche per la memoria fotografica di Loki. Come facevano i Sakaariani ad orientarsi lì dentro?

'Uno va in bagno per un secondo e...'

Il Dio lascia andare un sospiro esasperato mentre per la decima volta prova a svoltare a destra.
Nessuno. Il palazzo era praticamente deserto.
Eppure i suoi abitanti non erano poi molto silenziosi, pensò.

La solitudine non gli era mai dispiaciuta. Ad Asgard passava molto tempo in compagnia di sé stesso. In quel momento, però, era impegnato a farsi nuove amicizie e non gli sembrava proprio il caso di sparire così nel nulla senza motivo.
A tal proposito, mentre cambiava strada per l'ennesima volta, scorse qualcuno. Forse delle guardie. Erano le uniche guardie fisse che avesse visto fino ad allora.

Il primo era un uomo sulla quarantina. A Loki sembrava abbastanza alto dalla sua posizione. Pur non riuscendo a vederlo in faccia dedusse che si dovesse trattare di un nativo del posto, e a giudicare dalla rozza fede che portava al dito doveva anche essere un uomo sposato.
Il secondo era più giovane. La sua pelle tendeva al verde e a giudicare dall'espressione scocciata molto probabilmente non era in programma che fosse in servizio quella sera.

Cosa c'era lì dentro? E se era così importante, perché c'erano solo due guardie?

Ricapitolando: quella era l'unica porta non composta da rottami ridipinti e anche l'unico luogo nel palazzo in cui le porte erano sotto il controllo di guardie armate.

Avrebbe potuto girare i tacchi e andarsene, ma allora perché era ancora lì?

Sussurrò alcune parole prima di sdoppiarsi e osservare la sua stessa immagine.

'Sai quello che devi fare.'

                      *************

L'afa di quella sera gli dava alla testa.

Mentre camminava sentiva l'elsa della sua spada sbattere contro le gambe. Perché quel posto era sempre così soffocante? Magari era la carenza di alberi, o magari era il suo corpo che ancora non si era adattato a quel luogo.
Si fermò di fronte a una fontana e osservò il suo riflesso per qualche secondo.
Era sempre stato così magro?
Si passò una mano fra i corti capelli bruni. I suoi occhi nocciolati squadravano la figura ben piazzata e smeraldina riflessa nello specchio d'acqua.

'Oggi giornata libera, te lo meriti un po' di divertimento!'

Facendo un sorriso smagliante, cominciò a dirigersi verso la città. Inutile dire che dopo 2 passi sentì qualcuno chiamare il suo nome.

<Groen!>

Con un brutto presentimento, si voltò per guardare chi l'aveva chiamato.

<...sì?>

<Oggi sei di guardia con me, –disse il suo superiore con decisione– forza andiamo.>

'Come di guardia?!'

<Ma signore, oggi ho la serata libera!>

Corrugò la fronte in un'espressione sdegnata, ma il più grande non parve farci caso.

<Sei il primo che ho incontrato. Oggi fai gli straordinari, G.>

Detto questo, cominciò a camminare verso la postazione incurante dell'espressione seccata del suo sottoposto.

'Prima o poi il karma lo colpirà' pensò Groen mentre lo seguiva non proprio entusiasta.

Non stettero di guardia neanche mezz'ora che un singolare ragazzo si avvicinò a loro.

Loki, un nuovo arrivo a SakaarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora