Questa raccolta racchiude tre racconti che partono ognuno da uno stesso incipit.
I tre racconti avranno una situazione iniziale simile che vedrà tre risvolti separati ognuno dettati da tre azioni diverse. Un modo per vedere come le scelte posso o i...
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Incipit
La metropolitana era insolitamente vuota. L'unica persona nel vagone, oltre a Sofia, era un ragazzo che dormicchiava in un angolo. Sofia cercava di non fissarlo ma si sentiva quasi ipnotizzata da quella presenza. Il ragazzo era completamente vestito di nero, con il cappuccio sulla testa che nascondeva gran parte della sua fisionomia. Quando il treno si fermò all'ennesima fermata il ragazzo si svegliò improvvisamente, corse fuori a gran velocità e sparì dal campo visivo di Sofia. Nella foga non si era accorto di aver dimenticato sul sedile un piccolo quaderno nero.
Svolgimento
Senza pensarci due volte Sofia afferrò il quadernetto e scese dal treno. Fece giusto in tempo a mettere piede a terra che le porte dietro di se si richiusero e la metro ripartì. Non sapeva nemmeno dove fosse scesa. La stazione era consunta, del nome vicino le tabelle si leggevano solo le ultime lettere, ma quello che più premeva a Sofia era ritrovare il ragazzo dal manto nero. Salì di corsa le scale assaporando l'aria man mano che procedeva ed una volta fuori si inebriò dell'aria fresca che le pungeva la pelle. Si guardò intorno e quando scorse un ombra nera attraversare la strada la seguì mantenendo il passo svelto del ragazzo. Iniziò a correre pensando di chiamarlo ma non sapendo che nome gridare, tacque. Svoltò l'angolo e con quella visuale migliore si rese conto che anche lui seguiva una donna. Se ne accorse perché erano gli unici a camminare per strada a quell'ora tarda, tutti e tre procedevano nella stessa direzione nonostante le strade intorno a loro consentissero diverse scelte. La donna era di parecchio avanti. Elegante e ben vestita, portava un lungo cappotto ocra che la slanciava ancora di più. Il suo passo leggero la faceva fluttuare per quelle vie buie, apparendo come unica fonte di luce, unica scia luminosa in quella notte tenebra. Per quanto Sofia accelerasse il passo non riusciva a raggiungere il ragazzo che a sua volta faceva fatica a raggiungere la donna. Dopo una serie di svolte Sofia perse di vista i due che sparirono in pochi secondi. Iniziò a cercare, ritornó anche su i suoi passi ma invano. Esausta si sedette su un gradino lasciando scivolare a terra il quadernetto nero che fino a quel momento aveva stretto a se. Lì sull'asfalto l'oggetto atterrò rivelando il suo contenuto. Una scia nera sporcava quelle pagine bianche. Sembrava che una boccettina di inchiostro fosse caduta su quel taccuino ma che, nonostante fosse casuale, avesse creato una scia armoniosa ed equilibrava. Lo sguardo di Sofia si perse in quella macchia rifugiandosi nel significato che essa vi espresse. Passiamo gran parte del nostro tempo a rincorrere persone che a loro volta corrono dietro ad altra gente. Son pochi i fortunati che riescono a raggiungersi. Ad altri, quelli a cui la vita non sorride spesso, rimane una scelta. Decidere se continuare a correre o fermarsi e cambiare strada.
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