Il viaggio

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È mercoledì 5 marzo 2014, Sandro, Giulio, Matteo e Vittorio, quattro amici dalla giovane età decidono di festeggiare il ventesimo compleanno di uno dei quattro (Giulio) in modo diverso dal solito. Sandro possiede una campagna a Capocroce una frazione del comune di Sonnino, in provincia di Latina nella regione Lazio. Nella frazione di Capocroce risiedono circa 309 abitanti ed è situata a 16 metri sul livello del mare. Il compleanno di Giulio capitava di sabato, esattamente dopo tre giorni e dato che è la giornata nazionale dedicata alla donna, Carmen e Lucrezia fidanzate rispettivamente di Matteo e Vittorio, li lasciano partire per festeggiare il loro amico mentre loro si rilassano in un centro di bellezza. Giulio afferma che sarebbe meglio partire di venerdì dato che il viaggio dura un po'; circa quatto ore, il tempo necessario per compiere il viaggio da Brienza provincia di Potenza situata nella Basilicata, fino a Capocroce. Sandro è d'accordo e anche Vittorio e Matteo seppur dopo qualche polemica, conciliano che sia la scelta migliore. Il giovedì 6, i quattro amici si recano al Decatlhon per comprare dei sacchi a pelo, il motivo è che l'auto di Sandro (una panda 4x4, modello del 2007, colore blu, alimentata a gpl) ha un problema con la ruota posteriore destra; quando il carico supera un certo peso la ruota va sotto sforzo ed è ingovernabile con il rischio che scoppi. I sacchi sono più leggeri di coperte ed eventuali cuscini e anche più comodi da portare per il poco spazio che essi occupano. Di comune accordo si decide anche di risparmiare sugli zaini, invece di farne uno per persona, si decide che sarebbero bastati due zaini, uno con le cose di Sandro e Matteo e un altro con quelle di Vittorio e Giulio; così facendo il peso diminuisce molto tanto che Matteo vuole portarsi il suo stereo portatile. Senza nessuna opposizione decidono che può portarlo, a patto che ognuno di essi possa creare una propria playlist, Matteo vorrebbe dire di no tutta via è costretto ad accettare se vuole portarlo; la discussione più grande però arriva solo quando si deve decidere su chi debba sedere nel posto davanti dell'auto, uno (quello della guida) è occupato da Sandro, l'altro dopo una vera e propria questione di stato, si decide di assegnarlo a chi avrebbe fatto più canestri con la palla da basket nel Decatlhon su tre tiri, dato che era il compleanno di Giulio decidono di concedergli un tiro in più, quindi quattro. Il primo ad iniziare è proprio lui che subito fa canestro, poi Matteo che sbaglia, e per ultimo Vittorio. Alla fine il punteggio è favorevole per Giulio che riesce a centrare tre canestri su quattro, seguito da Vittorio con due canestri su tre e per ultimo Matteo con nemmeno un canestro. Giulio vince di diritto il posto avanti. I ragazzi decidono di tornare a casa per prepararsi, il viaggio era stato programmato per le otto di mattina quindi vanno tutti a letto presto. La mattina seguente verso le 7:30 Matteo, Giulio e Vittorio sono svegli, hanno appena scritto sul gruppo di whatsapp (applicazione di messaggistica per gli smartphone, cellulari di ultima generazione) il loro solito Buongiorno, ma come al solito Sandro, che era il ritardatario del gruppo, sta ancora dormendo. I tre ragazzi iniziano a bombardare il gruppo di whatsapp di messaggi e il cellulare di chiamate che suona a ripetizione; verso le 7:54, dopo 375 messaggi e 17 chiamate perse, Sandro si sveglia e scrive sul gruppo che era andato a letto tardi e quindi ha ignorato la sveglia per riposare qualche minuto in più, gli altri iniziano a riempirlo di insulti ma dopo qualche messaggio finalmente Sandro si alza dal letto, fa colazione, prende l'auto e passa a prendere Giulio che stava aspettando già pronto giù. Poi si recano da Matteo che scende giù dal suo palazzo dopo qualche suonata col clacson e infine da Vittorio che si trova come suo solito fare, già fuori al portone. Il tempo della giornata è prevalentemente soleggiato e la temperatura è circa 10 Co, quindi si possono indossare gli occhiali da sole ma abbinate con una giacca abbastanza pesante. Giulio, Matteo e Sandro hanno in testa il solito cappello da baseball che tanto va di moda, mentre Vittorio indossa i suoi occhiali da vista che ricordano tanto Harry Potter. Si dirigono verso il distributore di carburante per rifornire l'auto con il gpl e partono per la meta. Il viaggio è abbastanza lungo come già detto, quindi i ragazzi decidono di fare la spesa per strada per riposarsi tra una tappa e l'altra. Dopo circa le prime due ore e mezza di viaggio giungono a Formia, dove si trova il centro commerciale panorama, li i ragazzi fanno una piccola sosta dove comprano anche un bel po' di birra, (due bariletti di birra da cinque litri per un totale di dieci, sono una bella scorta, abbastanza da impaurire i ragazzi per una eventuale perquisizione in un posto di blocco della polizia stradale) e una grossa quantità di würstel per fare degli hot-dog. Dopo aver pagato portano la spesa in auto e nascondono la birra nel cofano. La birra e la spesa in generale aveva aumentato di molto il peso dell'auto, è proprio questo uno dei motivi di perché si siano fermati a Formia, nella ormai regione del Lazio a circa un'ora dalla meta, in modo da non percorrere troppa strada con quel peso. Il viaggio ricomincia e Giulio alza il volume dello stereo con delle canzoni rap che a Vittorio danno molto fastidio, i ragazzi iniziano a cantare a squarciagola tutte le tracce del CD, mentre Vittorio supplica di cambiare genere. Il tempo trascorre e i ragazzi senza nemmeno farci caso si trovano a Frasso, a circa 5 minuti da Capocroce. Il tempo era cambiato, c'era all'orizzonte un carico di nubi grigie e la temperatura era scesa sotto i 5 gradi, si sentiva che si era saliti in collina e fuori dal finestrino si poteva vedere tutta la sua maestosità, i colori sono tutti cupi, piena di marrone con qualche punta di verde e tanta nebbia bianca nell'aria. Li sopra è situato Sonnino; Capocroce, per fortuna è situato giusto qualche metro più in alto di Frasso. La strada sembra deserta, non si vede un auto da circa cinque minuti. Giunti sotto il ponte spunta il cartello di Benvenuto a Capocroce, urla di soddisfazione riempiono la macchina che finalmente interrompono la musica che tanto disgusta Vittorio, per fare spazio a frasi del tipo: "siamo arrivati, finalmente, non ce la facevo più ho il sedere in fiamme, viva Capocroce" poi all'improvviso nell'auto lo stereo inizia a riprodurre suoni strani, interferenze, fino ad avviare una melodia; la melodia sembra essere molto vecchia un qualcosa di tetro, molto triste che angoscia dentro, nell'auto si espande lo stupore.

La melodia dei mutaformaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora