Capitolo 1

1.3K 49 3
                                    

Primo settembre. Come al solito,in quel particolare giorno dell'anno,nella caotica stazione di King's Cross, aleggiava una strana aria. Ogni tanto gli sguardi più attenti potevano notare dei gufi volteggiare sopra le teste dei viaggiatori. Ma, la cosa più bizzarra, era vedere ragazzi e bambini spingere carrelli all'interno dei quali si trovavano gli oggetti più strani e fuori dal comune che si potessero vedere in tutta la città: bauli, pergamene sparse qua e là, ma soprattutto gabbie e gabbiette con all'interno animali di ogni genere: civette dai manti brillanti, rospi visicidi e addirittura ratti giganti che squittivano in preda al panico. Ogni tanto comparivano anche signori avvolti nei mantelli da viaggio più buffi e colorati, che andavano dal rosso scarlatto al verde smeraldo, dal viola intenso al giallo canarino. Tuttavia una delle figure che più risaltavano in quello strano giorno, era quella di un ragazzo pallido avvolto in un pesante mantello nero, con capelli biondo platino e un portamento regale. Aveva un'aria cupa, gli occhi arrossati dal pianto e le mani che tremolavano. Nel suo sguardo c'era un misto di tristezza, rabbia, e odio represso. Aspettando che nessuno lo guardasse, camminò velocemente contro il muro tra i binari 9 e 10, per entrare poi in un binario sconosciuto ai comuni cittadini: il binario 9 e 3/4. In quel binario era posteggiata, pronta per la partenza, una vecchia locomotiva nera dalle decorazioni rosso scarlatte, e dalla quale molte piccole teste si affacciavano per salutare chi restava in città. Ogni tanto, le persone avvolte nei bizzarri mantelli, entravano e uscivano dallo stesso muro da cui era passato il ragazzo. Ovviamente, quelle erano persone speciali. Non erano, per parlare con il loro stesso gergo, dei babbani, cioè, a loro parere, sciocche personcine comuni, ma gente che faceva uso dell'arte della magia. Maghi adulti di ogni età facevano capolino in quel binario per portare i lori figli su quella locomotiva, che poi li avrebbe trasportati fino a una delle più ambite scuole di magia: la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Tutti, soprattutto i ragazzi dagli undici ai diciassette anni che stavano per partire, erano felici o emozionati. Ma non il ragazzo. Draco Malfoy era tutto fuorchè eccitato all'idea di partire. Lo faceva soltanto per non disonorare sua madre.. Ma anche perchè aveva un compito da svolgere. E se non sarebbe riuscito nell'intento di compierlo, sarebbe stata la sua famiglia a pagarne le conseguenze. Una ragazza molto magra dall'aria altezzosa lo attendeva ansiosamente davanti uno dei portelloni dell'espresso insieme a due ragazzi enormi che lo scrutavano invece con aria confusa.

-Draco, ti stavamo aspettando!- disse la ragazza con aria allegra. - Sbrighiamoci il treno sta per partire..Ma.. Cosa ti è successo? Hai gli occhi rossi..

-Ciao Pansy. Tiger,Goyle. Salite, vi raggiungo fra poco.

-Okay.. Andiamo bestioni, salite!

Vide i tre salire sulla locomotiva, mentre lui andava alla ricerca di un viso da tutti conosciuto e ammirato. Harry Potter, il bambino che è sopravvisuto, era uno dei suoi nemici peggiori, ragion per cui desiderava tenerlo d'occhio. Con la sua estrema arroganza e curiosità, in varie occasioni si era rivelato pericoloso e quindi un vero e proprio guastafeste. Quest'anno però non si trattava di un gioco, o di stupidi scherzi fatti per lo più per infastidirlo. Quest'anno in gioco c'era la sua vita, quindi doveva prestare la massima attenzione per non farsi ostacolare da quel ficcanaso e dai suoi amichetti.Dopo un breve percorso nel binario, vide salire sull'espresso un ragazzo alto dai capelli rossi accompagnato da una ragazza tutta lentigini e saccenza. Ma del ragazzo dalla cicatrice a forma di saetta neanche l'ombra. Per cui, quando si voltò, rimase stupito nel ritrovarselo davanti. Ed ecco che come al solito si stava scontrando con quel viso familiare dai grandi occhi e verdi e dalla folta capigliatura nera. Emozioni contrastanti si scatenarono in Draco. Un misto tra paura, odio e tristezza. Un miscuglio che neanche lo stesso ragazzo sapeva spiegarsi.

-Attento Potter, non vorrai contagiarmi con la tua stupidità.

-Alla larga Malfoy.- e con queste parole, Harry se ne andò,  lasciando Draco immobile e spaesato... Una reazione a lui prima d'ora sconosciuta.

Follow me in the dark.. [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora