|Non sono Io, Non Sei Te, No Ma Sei Seria?||Rkomi|| [SOSPESA]

cap.25

Ma ci pensate mai a che ruolo avete nel mondo?
Siamo nati, rimarremo qui massimo poco più di 100 anni, e poi scompariremo.
100 anni di cui, se tutto ci va bene, rimarremo coscienti solo per 80.
Se tutto ci va bene si, perché, purtroppo in questa società i ragazzini a 10 anni si comportano come alcuni di 20 Ma pensano come alcuni di 5.
Perché questo? Sono io anormale oppure sono loro?
In questa vita lavoriamo per ottenere dei soldi che poi una volta spesi cercheremo di riottenere.
C'è chi fa del bene e non viene riconosciuto, e chi crea casino che viene acclamato da tutti.
Una società sottoposta a stereotipi di perfezione, che poi tanto perfetti non sono.
La perfezione è la realtà, credo che la perfezione dovrebbe essere qualcosa di raggiungibile, perché, in fondo, tutti siamo perfetti a modo nostro.
Forse dovremmo imparare a volerci un po' più bene, a credere un po' più in noi stessi, cosa sempre più difficile al giorno d'oggi, anche perché ormai tutti vengono sminuiti da tutti.

"Eccoci"
Mirko mi aveva riaccompagnato a casa, quella giornata era stata davvero strana
"Che giornata strana"
"Si, abbastanza"
"Qualcosa che ti turba"
"Ehm, no"
"Non era una domanda la mia. Ora sfogati dai"
"Dove ho la testa non me lo ricordo"
Un piccolo sbuffo uscì dalla sua bocca
"Ed io ho provato tutto, ma non sembra mai abbastanza.
Tu sai sempre tutto, sai stupirti anche come una bambina, anche se non sei veramente tu.
Ogni tanto siamo noi solo quando siamo soli, O siamo un mondo di cose in una sola persona"
"Non pensarci più, dai Mirko, non lo fare"
"Magari fosse così semplice"
"La semplicità c'è solo se tu vuoi farla apparire: in questi tempi sei annoiato, stanco e altri mille aggettivi al negativo.
Visto che a te piace il canto... sfogati in questo modo, in un modo o nell'altro uscirai da questa depressione"
"Ne sei sicura?"
"Beh, provare per credere. E ora se permetti vado a casa mia, domani ti aspetto. Canta. Liberati."
Detto questo, sostenendo il suo sguardo uscì dalla sua macchina ed entrai in casa mia