Capitolo 2

168 2 0
                                    

Jane dopo quel che le era successo rimase a dubitare del suo 'lavoro'.
"È giusto quello che sto facendo della mia vita?"
Non poteva non pensarci un attimo. Rimaneva con lo sguardo fisso nel vuoto. Cercava di non pensarci ma appena alzava lo sguardo ecco che arrivavano delle persone che la guardano con disprezzo, altre con timore. Cosa mai avrà fatto Jane? Perché questo disprezzo?
Tramontato il sole Jane si diede conforto, si appoggiò su un muretto, aveva indosso una gonnellina corta e aderente, una maglietta scollata coperta da un giubbotto a jeans e dei tacchi che la rendevano attraente. Tutte le persone che passeggiavano per un lato del marciapiede attraversavano la strada per non passare davanti a lei credendo di ricevere richieste sconce. I genitori coprivano gli occhi dei propri figli per non guardarla;i vecchietti che passeggiavano per strada facevano dei strani fischi che la mettevano in imbarazzo. Ormai per Jane era tutto normale, tutto un ciclo, dalla mattina alla sera. Jane era solita a fumarsi una sigaretta, l'unico modo per scandire la tensione. Erano il suo rifugio, si sentiva in un mondo tutto suo, un mondo di pensieri. All'improvviso una macchina nera si accostò vicino il muretto dove era appoggiata Jane. Quando si abbassò il finestrino ecco spuntare un'uomo che poteva avere circa quarant'anni. Aveva dei capelli castani e due occhi neri che sembravano non dare vita al suo volto scuro. Neanche la salutò e disse:
"Qant'è per una notte?"
Jane era sconvolta ma allo stesso tempo felice perché poteva ben scrutare che la macchina era molto costosa quindi poteva osare con il prezzo:
"Sono 50€"
L'uomo le diede i soldi e Jane entrò in macchina portandola in un luogo per lei SCONOSCIUTO.

Thorny bedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora