Capitolo 20 "Talking"

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Pov's Emma
Ero decisa ad andare a parlare con il padre di Axel. Certo, provavo odio, disprezzo, e forse anche un po di timore, ma un padre che distrugge i sogni del proprio figlio non è da considerare un uomo. Un verme, un farabutto, ecco cos'è. Sapevo che a casa non lo avrei mai trovato, quello era sempre in ospedale, non aveva tempo per la sua famiglia.
Emma= salve, sto cercando il dottor Blaze.
Infermiera= non so se è occup...
Emma= sono la nipote, è una questione familiare.
Infermiera= va bene...la stanza infondo al corridoio del quarto piano.
Ringrazia e salì per le scale. Bussai e l'uomo acconsentì alla mia entrata.
Dott.Blaze= ha preso un app...
Alzò lo sguardo e mi vide.
Dott.Blaze= signorina Fleming...
Emma= Foster è il mio vero cognome.
Lui mi guardò con severità, nostante ciò non abbassai lo sguardo.
Dott.Blaze= non ti è permesso stare qui.
Emma= se lei non facesse le cose contro il volere altrui, forse non sarei qui.
Dott.Blaze= spiegati.
Emma= un po di tempo fa mi chiese in che rapporti eravamo io e suo figlio.
Dott.Blaze= si, ricordo.
Emma= ora le posso rispondere. Io e suo figlio stiamo insieme, da quando quel giorno lei me lo chiese.
Dott.Blaze= Axel non è capace di amare, ti consiglio di lasciarlo.
Avevo voglio di tirargli un pugno in faccia, mi dava nausea solo il modo in cui parlava di suo figlio.
Emma= Axel sa amare.
Dott.Blaze= come?
Emma= non dia la colpa ad Axel delle sue azioni, Axel sa amare, forse è lei quello che non sa amare, se no sarebbe a casa con la sua famiglia adesso.
Dott.Blaze= sparisci.
Emma= e in oltre non sapere amare significa voler far fare qualcosa al proprio figlio contro voglia. Io sono qui solo per chiederle di lasciar giocare Axel a calcio, tra tanti calciatori che ho visto, pochi avevano la sua potenza di tiro, la sua passione!
Detto questo me ne andai.

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