Quel ragazzo misterioso.

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Chiamo mia madre, è la seconda notte che dormo fuori casa.
-"Ciao mamma. La Ele mi ha chiesto se posso restare ancora qui."
-"Okok, però domani torni."
-"Va bene. Grazie."
Perfetto. Anche oggi dormo a Cutrofiano. Stiamo giocando a palla con il fratello diciasettenne della mia amica, si chiama Lorenzo.

Sono stanchissima, è tutto il giorno che mi muovo. Non fa per me. Voglio solo il mio letto.

Improvvisamente arriva un altro ragazzo. E lui chi è? Boh, non lo riesco nemmeno a vedere in viso. Abbiamo cambiato gioco, sono in porta. Il tipo misterioso si avvicina, che bei occhi. È molto più alto di me. Mi sta fissando. Oddio. Che sguardo. Siamo vicinissimi... mi sento stranamente felice. Ah no, mi ha fatto gol. Sta ridendo. Che risata... mi sono appena innamorata del suo sorriso. Starei ore ad ammirarlo. La situazione si ripete svariate volte. Solo che quando ricapita è sempre più intensa della prima. Inizio a sentire il suo profumo, un profumo paradisiaco.

Le ore passano e dal calcio siamo tornati a giocare a pallavolo. I ragazzi si siedono per riposare un po', io e la mia amica continuiamo a palleggiare. Avevamo improvvisato una rete, con due sedie e un tappetino in spugna.

Quel ragazzo continua a fissarmi sorridendo e probabilmente io ho le guance rosse. Ha capito che provo un forte interesse nei suoi confronti, perciò tutte le volte che la Ele sbaglia a passarmi la palla e questa capita accanto a lui, puntualmente dice: "Ti ricordo che non sto giocando".

Mi fa tanto ridere, sono felice e imbarazzata come non mai.

Sono le 2:00, una macchian grigia parcheggia davanti al cancello di questa casa, oh no, è suo padre, lui se ne deve andare, per mia sfortuna.

Vabbè, sono super carica e allo stesso tempo agitata. Io e Eleonora inziamo a ballare e cantare, canzoni come "Su di noi" di Pupo, oppure "Perchè mi hai rotto il cuore". Sono le 4;00, quando si apre il garage della casa di fronte, si affaccia un signore, ci guarda e dice qualcosa di incomprensibile. Subito dopo rientra. Io e la mia amica scoppiamo a ridere e continuiamo a cantare.

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