Liberta?

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Non so di preciso quando tempo sia passato da quando sono stata rapita da Alec,ormai le mie giornate passavano più lentamente da quando a causa di diversi piani di fuga falliti ero stata letteralmente buttata dentro un bunker di massima sicurezza. "Buongiorno splendore" vengo svegliata dalla sua voce e da un secchio di acqua ghiacciata "Ma sei impazzito" "Allora Alyssa ascoltami bene,questa sera ci sarà una festa a casa mia verrano i maggiori esponenti dell'alta società quindi ti conviene fare la brava cucciola se non vuoi imbatterti nella mia ira ci siamo intesi?" "Si" "Si cosa Alyssa?" "Si mio signore" "Perfetto tesoro". Nella mia mente passavano mille immagini della mia eminente fuga finalmente questa sera metterò fine a questo
orribile incubo.La festa era ormai iniziata quando mi sveglia dal mio pisolino causato dalla stanchezza del piano che consisteva nel rompere e nel farmi dei graffi con le unghie per attirare dei vampiri oltre ad Alec  speravo vivamente che erano presenti dei vampiri appartenenti alla classe  dei rampolli della società per salvarmi altrimenti potevo mettere fine alla mia vita ormai distrutta a causa sua. Dopo il discorso inaugurale di Alec  avvenuto una decina di minuti dopo il mio risveglio misi in atto il piano inizia inizialmente a gettare tutti gli oggetti che erano presenti dentro quella stanza ma mi resi conto che il rumore provocato dalla rottura lo sentivano solo le mie povere orrechie così immediatamente passai alla seconda fase del piano che consisteva nel tagliarmi con le mie unghie ormai deboli come il resto del mio corpo a causa dello scarso nutrimento,speravo che magari con l'odore del mio sangue speciale come diceva Alec qualcuno veniva attirato ma dopo una quindicina di taglietti inutili mi arresi infondo cosa volevo concludere con dei piccoli graffi,tutto ormai era perso pensavo quando attrata da un luccichio mi accorsi che per terra c'erano dei pezzetti di vetro sicuramente appartenenti al vaso che ha portato oggi Alec e che io avevo rotto precedentemente,disposta a tutto pur di uscire da questo maledetto posto decisi di iniziare a tagliarmi con i cocci di vetro inizialmente facevo dei piccoli taglietti per potermi abituare al bruciore ma appena feci l'abitudine al bruciore e al sangue che fuoriusciva dai taglietti leggeri decisi di farne di più profondi causando una maggiore fuoriuscita di sangue che mi procurava debolezza,così decisi di abbandonarmi al materasso pieno di polvere e con il pensiero di mia nonna mi addormentai almeno credetti prima di sentire il suono ovattato della porta del bunker essere staccata dal pavimento e con un ultimo briciolo di lucidità chiesi aiuto,un aiuto che fu accolto da un ragazzo di nome Kaname penso di aver sentito perché improvvisamente  vidi solo un enorme vuoto riempito dai ricordi più felici della mia vita.

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