Io ci sono

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POV HARRY

'Pronto?' risponsi.

' nella sala conferenze tra 20 minuti' la voce di Hanna è sempre meno dolce.

'Okay'

'Con Louis, grazie.' chiusi la telefonata sbuffando e infilandomi le scarpe.

Passai dalla camera di Louis e bussai.

Aprì la porta e il suo petto nudo e abbronzato risplendeva alla luce fioca del tramonto,provienente dalla finestra della stanza.

'Ciao amore, metto una maglia e arrivo.' Prese una canottiera sulla sedia accanto all'armadio e se la infilò. Chiuse la porta e mi sorrise. Era un sorriso sforzato, ma lui era bello lo stesso. Mi prese per mano e mi baciò. Scendendo restammo in silenzio, adoro i nostri silenzi. Sono caldi e mi sembra di essere sempre in estate quando sto con lui, l'aria è fresca e ti senti a casa ovunque.

Attraversammo il corridoio dove la moquette grigia e i muri beije erano in netto contrasto. Arrivammo davanti alla porta con il cartellino 'CONFERENZE'. Louis la aprì, e per mano entrammo. Appena accorti dello nostro sbaglio slegammo le nostre dita intrecciate e i menagement si rilassarono. Ma io avevo bisogno delle sue mani, del suo calore solo per stare bene, solo per qualche secondo.

'Sedetevi' George, il dirigente, ci indicò le poltrone davanti alla scrivania. E così fecimo.

'Dove eravate questa notte?' chiese Alice, vicecapo.

Io e Lou ci guardammo. 'In stanza' risposi. 'Certo, certo'

Mi alzai in piedi e sbattendo le mani sul tavolo urlai 'Abbiamo 20 cazzutissimi anni, se non possiamo amare a questa età, quando mai potremo? Quando? Quando più nessuno seguirá i 'One Direction'' dissi il nome della band schifato e sospirando rispresi ' Odio essere quello che mi avete creato attorno, io non sono così okay? Sono gay, frocio, ricchione chiamatemi come cazzo vi pare. Ma io sono cosi e ho intenzione di urlaro al mondo.' Dopo pochi attimi di silenzio George si alzo in piedi, non lo avevo mai visto così bene, era alto come me o forse di piú. I capelli quasi del tutto grigi erano corti e a spazzola. Qualche ruga incorniciava il suo viso. Gli occhi stanchi e ghiaccio di quest'uomo penetrarono piano i miei e con voce sommessa disse 'Siediti, ora.' lo feci e lui con me. 'Scusaci George, so che lo fai per noi, ma io non ce la faccio più' disse Louis cercando la mia mano, appena trovó la mia mi accarezzo le nocche e poi la strinse forte come per dire 'io ci sono'. Sospirai e Alice iniziò a farci una di quelle ramanzine ripetute e ripetute all'infinito di cui a noi non importava assolutamente niente. Uscimmo da quella stanza e accompagnai Louis a fumare feci un tiro per rilassarmi un po', ma non amo fumare. Raggiungemmo gli altri in spiaggia e scrivemmo 4 canzoni poi passamo la serata al tepore del fuoco e con sottofondo le onde. Tornammo in Hotel per le 2 del mattino, sapevamo gia della sgridata del giorno dopo, ma avevamo voglia di stare assieme.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 13, 2014 ⏰

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