Se salto nel vuoto, vieni con me?

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Consuete note introduttive: questa storia é ambientata la notte del 20 marzo a Brescia, dopo il concerto di Filippo che ci ha regalato la reunion Eiram più inaspettata di sempre. I pochi luoghi descritti esistono davvero (mi sono un po' informata), ma non li ho mai visitati, quindi mi sono presa alcune "licenze poetiche". Rimando qualsiasi altra delucidazione alle note finali.
Buona lettura


Tienimi ancora i capelli
Senza te non so più
Respirare


"Resta"
Filippo glielo aveva chiesto così, senza mezzi termini, senza pensarci troppo su, perché quando pensava troppo finiva puntualmente per rimangiarsi tutto e distruggersi con le sue stesse mani.
Perciò "Resta" gli aveva chiesto a mezza voce, lungo il corridoio di un backstage con le luci al neon a fare da triste scenario, la fronte imperlata di sudore ed i vestiti ancora appiccicati alla pelle dopo quasi due ore trascorse a dominare il palco come solo lui sapeva fare.
Attorno a loro vorticavano tecnici, stagisti, qualche sporadico fotografo e ovviamente Lorenzo, con le sua Canon immancabilmente stretta tra le mani, l'obiettivo che, per qualche tacito accordo stretto tra loro tre, non era mai puntato su di loro quando erano insieme.
Einar di fronte a lui si era mangiucchiato un'unghia indeciso, spostando nervosamente il peso del corpo da un piede all'altro come un animale in trappola, in bilico tra ciò che voleva e ciò che era più giusto fare.
"Io- non credo sia il caso" sempre il suo solito, consueto modo di sviare "Vale é un po' stanca.. credo sia meglio che torniamo a casa"
Filippo aveva sorriso, un sorriso amaro ma piccolo, come se non volesse essere troppo inappropriato, e si era limitato ad abbracciarlo di nuovo con tutti i punti dei loro corpi a contatto e le braccia di Einar strette attorno alle spalle in quel gesto così loro che ancora, a distanza di un anno, era in grado di smuovergli qualcosa dentro. Aveva assorbito i suoi complimenti ad uno ad uno, come una spugna imbevuta nell'acqua, e lo aveva ringraziato per essere comunque venuto, anche se non poteva restare. E nel guardarlo andare via aveva pensato che adesso non avevano più scuse e forse il loro viaggio finiva lì, in quel backstage di un teatro qualunque, in una città che non gli aveva dato niente di speciale se non l'ennesimo pretesto per vedersi, l'ennesima scusa per non dover ammettere che erano sempre e solo state le loro futili paranoie a tenerli lontani.

Filippo gli aveva detto "Resta" ed Einar aveva mormorato "Non posso" ed era scomparso dietro ad una porta sul retro, e Filippo ci aveva creduto, ci aveva creduto davvero che fosse finita... allora perché adesso se lo vedeva comparire lì, meravigliosamente fuori luogo in una discoteca affollata in cui, per un solo istante, sembrava così facile poter tornare a respirare?

***

Successe tutto d'improvviso, come succedono le cose belle, quelle che non ti aspetti e non hai saputo programmare. Filippo stava ridendo di qualcosa con Rombo, un cocktail in mano dal discutibile colore aranciato ed i capelli sudati arricciati sulla fronte, quando Lorenzo gli strinse un braccio, costringendolo a voltarsi verso l'entrata del locale. Il suo sorriso si spense lentamente, cristallizzato in un'espressione indecifrabile, mentre osservava Einar farsi spazio tra la folla, le luci rosate della discoteca a danzare sul suo volto coperto solo in parte dal cappellino da basket nero.
Lori gli andò immediatamente incontro, seguito a poca distanza da Giuseppe che proprio quella sera aveva avuto l'occasione di incontrarlo per la prima volta, e Filippo restò lì a guardarli interagire e a chiedersi se lo facesse sentire più sollevato o in colpa il fatto che, nonostante tutto, Einar finisse sempre per tornare da lui. Lo osservò salutare gli altri con un sorriso cordiale e poi raggiungerlo, e nel vederselo piombare di nuovo tra le braccia, il cocktail che vorticava nel bicchiere e quell'espressione indecifrabile ancora dipinta sul volto, si ritrovò ad aggrapparsi con tutte le sue forze alla sua felpa nera. E per un istante si sentì leggero.

Salutarsi senza addioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora