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Attorse a sé c'era solo oscurità che l'avvolgeva facendola sentire intrappolata senza vie d'uscita.
Ci vollero alcuni minuti per capire dove si trovava e nel focalizzare la grandezza del luogo. Si alzò lentamente, le girava la testa che le impediva persino di alzarsi del tutto in piedi.
Bé da quel che si poteva capire era una cella.
Iniziò a cercare con lo sguardo se ci fosse stata una finestra o la porta. Si accorse che oltre all'oscurità che le accecava gli occhi, c'era anche il silenzio che le chiudeva il cuore.
Era di nuovo da sola.

Per un po' di tempo la solitudine non era più sua amica grazie all'Alleanza che l'aveva accolta come una famiglia, ma adesso aveva la stessa sensazione come quella su Jakku quando si  stendeva sulla sabbia a guardare le stelle, però lì c'era la luna che le permetteva di non essere completamente al buoi, perciò cos'era peggio? Un pianeta dove viveva solo la solitudine e gli affari o una cella dove anche lì c'era la solitudine?
Di certo preferiva essere altrove, perciò cercò di alzarsi appoggiando le mani contro il muro.
Una volta in piedi fece alcuni passi per poi dover tornare indietro e sedersi.
Si mise contro il muro, seduta su quella panca, rivolgendo la testa verso l'alto per schiacciare il senso di vuoto che la circondava.

Mise attenzione sul soffitto e notò un qualcosa di strano.
-"Uno scudo antideflettore? Ma come scherziamo?!"-.

Allora si alzò di colpo e mettendo le mani contro il muro, iniziò a camminare nella speranza di trovare la porta.
Adesso il problema era come aprirla dato che il pulsante era all'esterno.
-"Devo trovare un modo per aprirla"- e iniziò a prenderla a calci, sapeva che così non l'avrebbe aperta ma doveva scaricare la tensione accumulata nel non poter far nulla.

-"Maledizione!"- lasciandosi scivolare con la schiena lungo la porta.

-"Di certo non la butterai giù a calci"- disse una voce bassa proveniente dalla cella accanto, attraverso una griglia a terra del condotto dell'aria.

-"Chi sei?"- scrutando la stanza da destra a sinistra.

-"Un prigioniero come te che si è arreso nel tentativo di evadere"- il suono di quelle parole si espandero in tutta la stanza fino a dissolversi. L'uomo, non molto anziano, era seduto contro la parete opposta rispetto a Rey.

-" Sono Joth tu invece? Misteriosa ragazza dalla forte rabbia?"-

-"Io dalla forte rabbia? No, voglio solo uscire da qui. I miei amici non hanno idea dove sono e non mi piace l'idea di restare rinchiusa qui dentro senza poter far nulla per fermare...."- e venne subito interrotta: -"....il Primo Ordine?! Ne so più di quanto tu non creda"-.

Rey rimase senza nulla da dire.

-"Come ti chiami?"-.

-"Rey"-.

-"Bene Rey, cos'hai fatto per farti imprigionare nelle oscure del Primo Ordine?!

-"Stavo combattendo con la Resistenza per...."-.

-"Sei della Resistenza?!"- l'uomo la interruppe ancora una volta, ma questa volta Rey aveva le parole da pronunciare.

-"Si, la Resistenza è come una seconda famiglia per me dopo....

-"Dopo che cosa? Se posso chiedere
-"...dopo che me ne sono andata da Jakku.

-"Ahh Jakku, pianeta così sabbioso e caldo. Sai io ho viaggiato molto e mi sono persino imbattuto su Jakku....conosci di sicuro Ahkar Palt!?

-"Eccome se lo conosco, ho passato 12 anni nel portargli i pezzi di scambio"-.

-"Eri una mercante di rottami allora!?".

-"Si. Sono felice di aver lasciato tutto su quel pianeta"-.

-"Ma c'è ancora qualcosa che ti trattiene"- .

Rey si avvicinò alla griglia e le si sedette accanto, attraverso la quale riusciva a vedere e parlare con Joth.
-"....si...."-.

-"...È la tua famiglia vero?
Rey alzò lo sguardo verso di lui, stupita da quelle parole che non aveva più che non aveva più pronunciato "genitori", forse perchè non aveva mai avuto modo di farlo. Dal suo viso scesero delle lacrime, che con le loro scie sembrava che le rimassero il viso.

-"La famiglia è una cosa molto importante, sono sicuro che anche tu la ritroverai."-.

-"Non lo so, non so più cosa pensare, cosa dire, cosa fare, ogni cosa mi è caduta di nuovo addosso e non credo di rialzarmi questa volta"-.

-"Perchè non questa volta? Da come mi hai raccontato sei una ragazza molto forte e coraggiosa"-.

-"Potrò anche essere coraggiosa, ma sono pur sempre un essere umano"-

-"I jedi riescono sempre ad uscire da queste situazione

-"Si ma io....aspetta.....come fai a sapere che sono un jedi?"-.

-"Ne ho conosciuti di jedi, anche di quelli molto importanti

-"Come Luke Skywalker?!"- intervenne subito lei.

-"Proprio lui. Mi aiutò molto volte e anche con mio fratello

-"Con tuo fratello?!"-.

Lui annuì e poi continuò: -"Mio fratello ed io eravamo molto uniti, siamo nati e cresciuti su Naboo in una famiglia benestante dove ogni giorno eravamo seguiti dalle guardie per la nostra sicurezza. Heristh non voleva tutto quello, era stanco di non poter fare ciò che voleva e quando voleva senza essere seguito ovunque.
Anche a me non piaceva, ma non avrei mai fatto ciò che invece ha commesso lui"- una lacrima scese dagli occhi dell'uomo per poi cadere sulla mano che racchiudeva l'altra.

Prese un respiro e continuò: -"Uscivamo di nascosto, sia di giorno che di notte e a coprirci c'era nostro zio, era come un secondo padre per noi. Un giorno, dopo aver litigato con i nostri genitori, Heristh uscì senza dar retta a nessuno. Un gruppo di soldati andarono a cercarlo,
e anch'io.
Arrivai in una piazza dove lo vidi con delle persone che parlavano alla gente delle vie del lato oscuro della Forza, su come i Sith avessero salvato la galassia ma per far questo bisognava uccidere i jedi, portatori di oscurità e distrizione. Sì...Dissero proprio così.
A quelle parole andai contro a mio fratello tirandolo per un braccio, ma lui resistette. Venne catturato, come tutti gli altri e imprigianato nelle secrete.
Una notte andai a trovarlo, volevo riportarlo dalla parte della luce ma....quando arrivai le celle erano vuote, le guardie era state uccise e non c'era più traccia di lui.
Il lato oscuro me lo portò via.
Uccise la mia famiglia quella notte, non so perchè non mi uccise, ma da quel giorno non lo vidi più.
Ecco perchè sono qui, dopo 30 anni al servizio della Residenza, vengo a salvare mio fratello o quello che ne rimane. Il suo cuore è stato convertito e non so se sarò in grado di riuscirci"-.

Rey rimase pietrificata, come se la paura di quelle parole le avessero bloccato i movimenti e il respiro.
Con voce bassa e triste chiese: -"Sai dove si trova? Se è su questa nave o da qualche altra parte?"-

-"Non è qui, pensavo che lo fosse ma ho intercettato delle comunicazioni che dicevano di averlo inviato su Lothal per una questione importante

-"Ti prometto che usciremo da qui e che potrai scappare per salvare tuo fratello"-.

-"Grazie Rey"- un sorriso gli apparse sul volto e anche su quello della giovane.

Nella mente di Rey sorsero mille domande con una sola risposta che le racchiude tutte, anche lei doveva salvare qualcuno, salvare dal lato oscuro e in quel momento le vennero dei brividi che le pervasero tutto il corpo. Come poteva pensare di salvare....Kylo Ren, colui che aveva ucciso il proprio padre e che anche per lei era come un padre.
Una creatura che portava odio, sofferenza, morte.
Ma sapeva che dentro di lui c'era ancora luce e ne era ancora più sicura dopo il racconto Joth, ci si unisce all'oscurità per il proprio volere e per il volere altrui.
Kylo si è unitimo perchè è stato costretto in un certo senso perchè si è allontanato sempre di più dai suoi genitori che per il suo bene lo avevano affidato a Luke per addestrarlo come un jedi ed è priprio lì che Snoke gli ha dato il colpo finale, ha convertito il suo cuore e da quel giorno Luke non si diede più pace. Kylo divenne l'apprendista del leader supremo, ma dentro di lui c'è un conflitto tra luce oscurità.

Ecco dopo giorni, forse anche settimane, sono riuscita a pubblicare.
Spero che questo capitolo vi piaccia, a me particolarmente.
Allora buona lettura
Ps. Cercherò di pubblicare non con molta distanza fra i capitoli, almeno spero.
Ciaooo❤🌸

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