Capitolo 1°

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Nella cittadina di Rosewood*, in Inghilterra a qualche ora da Londra, non succedeva mai niente di nuovo e le novità non erano ben viste dagli abitanti; abituati alla solita routine e alle solite facce.

Quando, in un giorno di marzo, il signor Johnson mentre falciava il prato, come ogni sabato; vide passare una vecchia automobile; interruppe quello che stava facendo e cercò di guardare all'interno dell'abitacolo; non riconoscendo il giovane ragazzo alla guida. Pensò fosse un lontano nipote di qualcuno, venuto a fare un saluto.

La signora Wallace e le sue amiche, la signora Hudson e la signora Smith note pettegole del paese, videro passare la stessa auto di fronte al suo panificio.

"Deve essere il nuovo affittuario della casa del vecchio George..." rivelò la signora Smith, si guardò con circospezione intorno a se e si avvicinò alle amiche "...mio marito l'ha visto mentre firmava il contratto; ha la faccia da delinquente, gira con pantaloni strappati e mi ha pure detto che ha dei tatuaggi" le due amiche si coprirono la bocca con la mano, sconvolte e terrorizzate dal nuovo arrivato, etichettandolo subito come 'pericoloso'

*

Julie stava buttando la spazzatura nel bidone fuori casa sua, quando un'auto sconosciuta, parcheggiò nella casa accanto.

Curiosa si nascose dietro al cespuglio, vicino alla staccionata che divideva le due case. Un ragazzo, mai visto prima, scese dall'auto prendendo uno scatolone dentro il portabagagli e entrò in casa.

Il ragazzo aveva un giubbotto di pelle, maglione nero e jeans strappati sulle ginocchia. Era così diverso da quelli che abitavano a Rosewood; loro erano tutti così ordinari, tutti con le loro polo perfettamente stirate. Nessuno di loro aveva una personalità particolare. Non uscivano mai dagli schemi prestabiliti dai loro genitori; non che Julie fosse una ragazza che volesse fare cose strane, semplicemente voleva vivere la sua vita a modo suo, senza sottostare alle loro regole bigotte della decenza.

La ragazza era affascinata dal giovane straniero; sembravo uscito da uno dei suoi tanti libri; nonostante sembrasse avere non più di 20/22 anni, aveva lo sguardo di chi aveva viaggiato per il mondo, di chi ha tutto e niente allo stesso tempo; avevo lo sguardo di chi aveva vissuto, proprio come i suoi jeans.

*

Julie stava tornando a casa da scuola, era passata una settimana da quando lo straniero, come amava chiamarlo, si era trasferito e ne aveva sentito tantissime sul suo conto. 

C'era chi diceva fosse un drogato con un grosso debito; chi un criminale senza scrupoli che cerca di fuggire dalla polizia, nascondendosi in questa cittadina; chi un sicario della mafia. Lei ci rideva su; sapeva che a Rosewood le novità non piacevano, soprattutto se questo novità avevano tatuaggi e non si omologavano con il resto degli abitanti.

"Buon pomeriggio signora McLoven" saluta sorridendo la anziana signora seduta nella veranda della sua casa. Julie era così, sorrideva sempre e aveva una buona parola per tutti e soprattutto a lei non importava quello che diceva la gente. Se voleva fare una cosa la faceva.

"Oh la nostra piccola Julie...non dovresti andare in giro da sola" l'ammonì l'anziana "..con la gente che c'è in giro"

Sapeva perfettamente intendeva il giovane straniero; da quando era arrivato erano tutti come impazziti. Dicevano ai figli di rientrare prima che faccia buio e avevano chiamato una ditta di sistemi d'allarme per proteggere le loro case. Era questo che odiava Julie, il fatto che giudicassero quel ragazzo senza neanche conoscerlo, solo perché non era come loro; a lei, invece, era piaciuto da subito e poi non aveva fatto niente di male, anzi, una volta l'aveva visto comprare un gelato alla figlia di Collins perché, quello che aveva, le era caduto.

"Non si preoccupi" rispose con un sorriso sulle labbra; la salutò educatamente con la mano e si avviò verso casa

Una volta arrivata raccolse la chiave sotto lo zerbino.

"Dannazione" Julie voltò lo sguardo in direzione della voce; il ragazzo tentava invano di aprire la porta di casa.

"Devi spingere la porta verso di te e poi girare la chiave" il giovane straniero guardò la ragazza, che gli aveva rivolto la parola, stupito.

Da quando era arrivato aveva ricevuto solo sguardi dispregiativi, persino dalle ragazze, se solo sapessero chi sono, pensò amaramente.

Si guardò intorno e scorse, nella finestra della casa di fronte, un donna che lo osservò con sguardo cattivo, per poi richiudere la tenda di scatto; fa male non essere accettato pensò tristemente il ragazzo mentre abbassava lo sguardo sui suoi piedi. Aveva deciso di prendere una pausa da tutto; era stanco di tutta quella gente falsa che diceva di essergli amica solo per la fama. Voleva qualcuno lo apprezzasse per quello che aveva dentro non per essere uno dei componenti degli One Direction

"Aspetta ti faccio vedere" Julie attraversò il prato, scavalcando con facilità la piccola recinzione e prese le chiavi delle mani del ragazzo.

"Qualche anno fa, il vecchio signor George mi aveva chiesto di dare da mangiare al suo gatto; inizialmente scavalcavo la finestra della cucina poi quando impari la 'tecnica' è facile..." la ragazza teneva la porta verso di se girando la chiave, riuscendo ad aprirla "...non è molto difficile" concluse sorridendo.

"Umh....grazie" imbarazzato il ragazzo si grattò la nuca; quella era la prima persona a rivolgergli la parola; si fermò a osservarla meglio, il primo aggettivo che gli veniva in mente per descriverla era: luminosa. Aveva dei lunghi capelli biondo scuro, mossi sulle punte, la pelle chiara e gli occhi verdi. Era una bella ragazza, pensava il nostro giovane straniero; ma la cosa che più l'aveva colpito era stato il suo sorriso.

"Mi chiamo...........umh..... Ed?" si presentò impacciato tendendo  la mano verso di lei.

"Me lo stai chiedendo?" rispose divertita "...Julie" ricambiò la stretta non distogliendo lo sguardo dagli occhi marroni del ragazzo.

Scavalcò nuovamente il recinto e una volta sotto il portico salutò il ragazzo con la mano.

"Ci si vede in giro, Straniero" disse entrando in casa.

Il ragazzo la guardò confuso per quel soprannome e gli angoli della bocca si sollevarono impercettibilmente.

Una volta dentro casa, si levo la giacca e si diresse verso il bagno posizionandosi di fronte allo specchio.

Guardò il volto poco famigliare riflesso, si toccò delicatamente il viso, come a conferma che il ragazzo davanti era proprio lui.

Si sfilò la maglia e numerosi tatuaggi si rivelarono a lui; levò l'elastico dai capelli, ravvivando i suoi ricci con una mossa simile a quella che aveva conquistato le fan a X-Factor; infine tolse le lenti a contatto mostrando i suoi occhi verdi.

Harry prese un respiro profondo; finalmente adesso si riconosceva; andò in salotto e iniziò a scarabocchiare il suo diario.

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Il protagonista è HARRY!

Qualche mese fa, mi era venuta in mente questa scena, Harry davanti allo specchio, e ho deciso di scriverci una storia su.  Era anche quello che riuscivo a 'trasformarlo' meglio senza stravolgerlo troppo; avevo pensato di farla su Niall ma non mi piaceva l'idea di farlo castano, stessa cosa per gli altri

Non ho mai letto una storia con questa trama e mi piaceva molto come idea :)

Quante di voi pensavano fosse Liam quando ho scritto occhi marroni?

Vi piace la mia storia?

Chi di voi si aspettava fosse Harry?

Ho scelto il nome Julie per collegare la storia alla frase scritta nel prologo; non per me :)

COMMENTATE E VOTATE SE VI PIACE LA STORIA :)

Un bacio

♡_Julie_♡


 

I wanna be your Romeo [Sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora