godiamoci queste vite con le risate amare nelle orecchie e il veleno nel cuore

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PREMESSA.
In questa storia vengono trattate tematiche delicate. Se qualche passo urta la vostra sensibilità, vi prego di riferirmelo il più velocemente possibile.
Buona lettura.

- CRYINGINZIAM


Sei un po' falso e ti fai abbindolare dai sorrisi, Jimin, ma dimmi che cosa ti succede. Mi hai guardato con quegli occhi dolci e non ho capito cosa avresti voluto dire, non capisco cosa ho detto per meritare un simile cenno.
Mi spieghi cosa ti passa per la testa? Sballarti di eroina sotto i cieli di città, piangendo un amore che neanche hai. Lasciami stare, sono troppo poco per meritare. Vorrei scavarti la faccia a morsi per prendere le stelle che fanno a gara nei tuoi occhi, Jimin, ma mi grideresti contro di chiedere e basta, ché lo so che lo faresti, ti strapperesti gli occhi per me, anche se non lo merito.
Mi dicesti "mi manchi" e mi dicesti "fai schifo" nella stessa sera, perché non sapevo ascoltare e tu prendevi il mio viso e mi forzavi a saperlo fare, perché quelle stelle, quella notte, si erano prese la tua dolcezza e la tua ingenuità.
Jimin, mi barcolli addosso quando ti cade il sorriso, e allora cadiamo insieme nel buco nero che ci creiamo. Non biasimarti, se scapperai. Scappa via, scappa lontano e fuggi sulle tue esili gambe, fuggi anche per me e fatti ricomporre quel docile cuore che ti balla nel petto piatto e ricoperto da fiori quando ti si apre il crepaccio all'altezza del cuore.
Tra le tue braccia vedevo irregolari crepacci, ma mi invitavi a ballarci insieme dentro, ed io non so ballare, Jimin, non so ballare! Ma balla lo stesso, mi dicevi, perché va bene anche così. E giù le sere a ballare quella musica strascicata che piaceva solo a te, sotto le foglie d'autunno che si trascinavano quasi più stanche di noi fra le strade deserte. E andiamo via non era mai stata una mia opzione, andiamo via era il troppo oltre i miei orizzonti, il troppo dietro le case, i palazzi e i lampioni.

Dimmi come fai ad addolcire i cuori della gente. Ci entri così facilmente che sembri fatto di spirito puro, ma so che puoi sembrare sale sulle ferite, se vuoi. Perché queste stelle vogliono farmi brillare? Sono sempre stato umano e non ho mai avuto questa capacità, ma se amiche mie son le stelle e chiedono aiuto, forse dovrei solo cercare di raggiungerle.
Ma è troppo lontano, è troppo lontano, ora dove vai? Mi dicevi, ma volevo saggiare la resistenza delle nuvole di tempesta, volevo capire come si poteva evitare di soffrire.
Mi trascinavi per le braccia malate e malati diventavano insieme, fino a che anche le nostre menti si annebbiavano e finivamo sui tetti dei ricordi che avremmo voluto dimenticare, sulle colline di centro città a cercare stelle che brillavano meno, che dicevi fossimo noi, lontani ma sempre uguali.

La tua mano è piccola, Jimin, e ripara a volte il vetro rotto dei miei occhi, quando la diga delle lacrime si rompe e resta Caos.
Ci perdevamo,
sì,
più volte di quelle in cui ci riuscivamo a trovare, poiché la nostra musica era sempre ovattata dai rumori assordanti della città, e perdevo la tua voce piccola fra i cassonetti e i martelli pneumatici degli operai.
Jimin, dove sei andato? Mi hai aperto le braccia per buttartici dentro e le hai lasciate senza usufruire.

Che brutta storia, che brutta storia! Che brutta storia, la peggior cosa mai fatta. Mi spezzavano le ali e si posavano a terra solo i corpi delle farfalle non sopravvissute all'uragano.
Ma t'illusi abbastanza da farti restare due giorni, e mi prendevi dalle labbra quando ti sussurravo smancerie all'orecchio, perché che bravo attore che sono stato (me l'hai detto tu, sì, anzi no, l'hai urlato) quando ti ho sussurrato piano "ti amo" per la prima volta. E che ingenuo, che innocente, piccolo e fragile ingenuo che sei stato, dici, quando mi hai creduto, e le tue guance son diventate di fuoco e si sono prese il colore del sangue.
Ma non fraintendere, Jimin, t'amai veramente. È solo che il tuo cuore di burro si è sciolto sotto le stelle di plastica della nostra notte più vera, e allora non ti è rimasto nulla e adesso vedi tutto con la mente.
E non si fa, non si vede tutto con la mente, perché se tutti vedessimo con la mente saremmo degli automi. Però sono persuaso ci sarebbero persone come te che tra gli ingranaggi nascondono fiori ed erbe infestanti, ché da qualche parte un docile cuore starebbe ancora battendo, fiebile ma in attesa, in attesa di mani cattive come pensi volessero essere le mie.

Mi dispiace. Mi dispiace, Jimin, mi dispiace sul serio.
Ma, vedi, è che ci perdiamo entrambi la parte più bella dell'elaborato. Che sono le mani intrecciate che ci siamo scambiati, gli sguardi di stelle e i sorrisi complici, e pure i battiti di cuore così vicini e forti nel petto (nonostante il tuo, ahimè, fragile, si stesse già riempiendo di crepe) da sentirli l'un l'altro solo stringendosi.
E ci dimentichiamo il dolore? Il dolore sordo che ti buca le ossa e ti fa diventare gelatina le mani, sì, quella che non è mai piaciuta a te e che facevi sempre muovere quando tutti ci guardavano male, ché non si gioca con il cibo per noi era un insegnamento all'antica, e noi lo facevamo quasi quasi di proposito.
E ridevamo tanto da spaccarci in due il petto, fino a quando mi sentivo libero di chiudere gli occhi e immaginarti col cuore sul mio, vicino abbastanza perché potessi stringerlo con delicatezza.

Ma Jimin, di chi ti sei fidato? Che cosa stupida, stupida! Ti avevo detto dall'inizio di non fidarti di me, ché ti avrei fatto del male, tanto male, male fino a farmi odiare. E adesso, adesso che vedo il tuo cuore scivolare nero fra le crepe del tuo petto e le tue vene farsi scure, vuoi biasimarmi?

Sì, sì, lo vuoi fare.

Lo so, lo so.

Ho fatto male all'ennesima anima.

Lo sai, lo sai.

E anche se lo sappiamo entrambi, Jimin, la consapevolezza è il vero problema.

La consapevolezza di esserci amati, ma non abbastanza per non farci morire.




fine

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salve, di nuovo. non è colpa mia, davvero, io lo faccio solo perché c'è troppo dolore.

detto questo, io vi auguro di passare una bella giornata e mi auguro che questa storia, seppur brutta e minima, vi sia piaciuta.♡

CRYINGINZIAM

DOCILE CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora