(CAPITOLO 11)

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Io gli corro dietro, tenendomi ancora una mano sulla bocca sanguinante.
E: vic che cosa sta succedendo? Ti ho sentita urlare. Tutto ok?
V: non lo so, chiedilo a lui!
Dice indicandomi
E: che hai fatto alla faccia?
Io rimango in silenzio e guardo vic, che a sua volta guarda me prima con aria arrabbiata poi sembra quasi diventare triste... allora forse ha funzionato
V: è una bambina... ma come ti è venuto in mente?!
D: non mi sembra proprio una bambina, smettila di fare la mamma!
V: ha 14 anni! È una bambina e io non gli faccio da mamma! Cerco solo di proteggerla da quelli come te...
Cazzo non pensavo avesse 14 anni...
D: da quelli come me come?
V: lo sai come, non c'è bisogno che te lo dica io
Poi apre la porta e se ne va
E: che cazzo hai fatto... ma sei deficiente?! È da due giorni che ti conosciamo e già stai creando più problemi di tutti quelli che abbiamo avuto in un anno che suoniamo insieme!
Thomas che nel frattempo aveva visto tutto si avvicina e mi sbatte contro il muro
T: giuro che se tocchi anche solo con un dito vic io...
Non fa in tempo a finire la frase che gli dò una spinta e cade a terra, poi me ne vado anche io.
Forse ho un po' esagerato...

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