Scontro tra Leoni

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Il cielo tuonava sopra di loro, illuminando il selciato su cui camminavano, di forti lampi di luce verde.
<<È sicuro di volerlo affrontare da solo?>>domandò l'uomo con il lungo cappotto blu.
<<Devo farlo...>> rispose Albus Silente, socchiudendo gli occhi.
Una brezza di vento gelido gli scompigliò i folti capelli rossicci, striati di grigio.
<<Lui vuole vedere me, Newt>> aggiunse, rivolgendo i suoi occhi azzurri sul volto lentigginoso di Newt Scamander.
Fecero un'altra ventina di passi,quando poi si fermarono di colpo.
Davanti a loro si imponeva, in tutta la sua magnificenza, un antico edificio in pietra. Era un edificio molto particolare: di forma circolare, fatto tutto di archi e porte.
<<È questo il luogo?>> domandò Newt, alzando lo sguardo.

<<Puoi notarlo tu stesso..>> rispose Silente, indicando con la punta della bacchetta il cielo sopra di loro.
Lo stemma di Grindelwald (Il simbolo dei Doni, circondato da due "G") campeggiava nell'aria, sopra l'anfiteatro.
<<Newt...>>sospirò Silente, mentre una grossa lacrima gli scivolò sul lungo naso adunco. <<Ti ringrazio per la tua lealtà>>.
Newt sorrise.
<<Era la cosa più giusta da fare, e per questo necessaria. Mi fido di lei, professore. Riuscirà a sconfiggerlo!>>.
Gli occhi brillanti di Silente si spensero, mentre un velo di tristezza gli comparve sul volto.
<<A volte, mi chiedo se tanta tua bontà verso gli altri sia sensata e sana. È proprio vero Newt, non c'è mostro che tu riesca a non amare..E io sono un terribile mostro, eppure tu mi comprendi, come nessun altro è riuscito a fare, forse nemmeno me stesso..>>.
Newt fissò Silente, e gli parve, per una frazione di secondo, di trovarsi davanti a un Silente più vecchio e saggio di quanto fosse.

<<È ora di andare..>> sussurrò Silente, sfoderando dalla lunga veste color malva, la sua bacchetta d'ebano.

<<Buona fortuna, Silente>> disse Newt, rivolgendo al suo professore un ultimo saluto. Poi si smaterializzò, e Silente rimase solo.
L'uomo diede un ultima occhiata al simbolo sopra di lui. Era sparito; al suo posto campeggiava una gigantografia del volto di Grindelwald, che gli sorrideva maliziosamente.
Silente trasse un respiro profondo e si avviò rapido verso uno dei cancelli di entrata.
Alzò il braccio destro ed attraversò il metallo scuro, come se fosse fumo.
<<Finalmente!>> esclamò la voce di Grindelwald, proveniente da un punto impreciso dell'arena.
Silente si guardò attorno, puntando la bacchetta davanti a sè.
<<Mostrati, Gellert!>> urlò Silente, e la sua voce echeggiò tra i gradini di pietra e i pilastri scalfiti dal tempo.
Grindelwald non rispose. Attorno a loro si udì un silenzio assordante.
L'aria fremeva di incantesimi protettivi.
<<Sono qui, Albus>> salutò Grindelwald.
Silente si voltò di scatto. Alla sua destra, su uno dei gradini, sedeva il mago oscuro.
<<Ti sei deciso ad affrontarmi, dopotutto..>> disse quest'ultimo, rialzandosi.
Silente non rispose. I suoi occhi azzurri si allacciarono a quelli eterocromatici di Grindelwald.
<<Non hai più il signor Scamander, pronto a proteggerti...>> ironizzò Grindelwald, scoppiando in una risata tagliente.
<<E sia.....>> disse infine, sfoderando dalla manica del suo cappotto la Bacchetta di Sambuco.
<<Expelliarmus!>> urlò Silente.
Un getto di luce rossa scaturì dalla bacchetta, dirigendosi contro Grindelwald. Tuttavia non riuscì a colpirlo; il mago si era smaterializzato.
Silente si voltò. Ora, Grindelwald era davanti a lui, all'altro capo del Colosseo.
Le sue labbra si mossero debolmente, puntando la bacchetta di sambuco sopra la sua testa.
Un lembo di fumo nero avanzò verso Silente, avvolgendo i due uomini nella più completa oscurità.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 16, 2019 ⏰

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1945 - La Sconfitta del regime OscuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora