È da anni che il mondo è regnato da vampiri, esseri terribili, ripugnanti. Ce ne sono di due tipi: quelli normali che per trasformarti ci vuole il loro sangue e quelli puro sangue che invece per trasformarti basta un solo morso. Loro sono la nostra rovina, se ti catturano o diventi la loro schiava o vieni servita/o come cibo alle loro stupide feste. È da 2 anni che io e i pochi umani sopravvissuti siamo salvi, per ora, dentro a un ospedale. Qui i vampiri non ci sono o meglio, non sanno dove si trova. Mi chiamo Cleo e questa è la mia storia. Sono una ragazza, con capelli rossi e ricci e occhi azzurri
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Ho 19 anni. Ho visto la morte dei miei genitori e di mia sorella di soli nove anni davanti ai miei occhi, uccisi da questi esseri. Io sono riuscita a scappare, le uniche superstite della mia famiglia siamo io e mia cugina Beverly, di 20 anni. Siamo nell'ospedale, c'è chi è stato morso ed è ricoverato e per fortuna è stato trovato ancora vivo e non trasformato, c'è chi, come me, ha un ruolo da svolgere, ci sono anche bambini che giocano e studiano, alcuni di loro ancora non sanno nulla di tutto ciò. Qui, all'ospedale, quasi tutti hanno il loro ruolo, io e altri facciamo le guardie e in caso di emergenza dobbiamo avvisare tutte le persone, ci sono medici e dottori, insegnanti per insegnare a quei pochi bambini rimasti e infine ci sono i cacciatori chiamati anche "ammazzavampiri" . Ma noi li chiamiamo cacciatori, loro di notte, quando i vampiri escono in città per cacciare o ancor peggio per trovare un umano da portar via con sé, se li vedono li uccidono, non sempre ci riescono siccome i vampiri sono molto più forti di noi umani o come ci chiamano loro "esseri inutili". È sera, l'orologio segna le nove. Mi avvio verso Beverly "Beverly, come va?" Le domando "Bene, diciamo" mi risponde guardando altrove "Tra un'ora è il mio turno te lo ricordi?" Le domando "O si certo che me lo ricordo" Mi risponde, anche lei faceva la guardia e il suo turno iniziava alle sette e finiva alle dieci invece, il mio iniziava alle dieci e finiva all'una. "Bene, allora tra un'ora vengo. Ciao" la saluto e me ne vado in camera...
