Capitolo 1

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Sento mia madre urlarmi "Vai a dormire!"... sarà la quinta volta che me lo ripete, ma in questo momento sto pensando costantemente ad altro, non riesco a levarmi dalla testa l'ultimo messaggio di Andrea..

"Certe volte mi pento di non averci provato fino in fondo semplicemente perché sono un cazzo di casino e non avrò mai la testa apposto, rimarrai sempre quello dolce e che si tiene la sua 'roba' senza farla avere agli altri, quell'essere possessivo che ti lascia senza parole, per non parlare della tua fottuta determinazione mamma mia ahahaha.. Devi riavere quello che era tuo e non smetti finché non lo riavrai, e anche solo il fatto di avere sempre la frase pronta, per ogni evenienza, che ti fa rimanere senza fiato perché sembrano prese dai libri ma che hanno quel non so che di tuo. 
Poi vogliamo parlare di quella tua stupidissima voglia di avere 24 ore su 24 qualcuno che ti vizi o qualcuno da viziare, quella stupidissima voglia di baciare fino non far respirare solo perché ami così tanto quel pensiero stupidissimo che qualcuno ti rubi qualcosa che vuoi solo per te.
Tutto si basa sulla possessività, nessuno tocca quello che é tuo, altrimenti se toccato o guardato da altri non lo é più.."

In questo momento mi sento come un pianoforte, troppi dubbi già nel nome, non ci ho capito un cazzo di quello che è successo tra noi.

Com'è che funzionava, ma soprattutto, cos'è che c'era.

Stanco e confuso poso il cellulare sul comodino, spengo la lampada di fianco a me, e finalmente poso la testa sul cuscino.
Come mai di notte le emozioni sembrano più dense?

Come mai mia madre mi ha sempre detto che la notte porta consiglio, ma a me ha soltanto creato e riempito la testa di stronzate?

Con domande del tipo:
"In questo momento mi starà pensando? E soprattutto che mi pensi a fare se poi non me lo dici?"
E tra mille paranoie, tra mille pensieri, finalmente riesco a prendere sonno.

"Sono le 07.30 svegliati cazzo!!                        Devi andare a scuola, ogni sera vai a dormire alle 02.00 e poi la mattina non riesci a svegliarti. Da sta sera le cose cambiano."
Mia madre entra nella stanza sbattendo la porta e urlando come una dannata.
Corro in bagno, mi preparo rendendomi il più presentabile possibile, ma fallisco miseramente e quindi perdo le speranze.
Prendo un cornetto al volo ed esco di casa.

Amore in frammentiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora