Amore in frammenti

Capitolo 3

Esco dalla palestra che sono le 19.30, prendo al volo quel dannato autobus che ogni volta passa 5 minuti prima o dopo l'orario previsto ma l'importante è che passi.
Nel tragitto che mi collega dalla palestra a casa ascolto un po' di musica.
Ed è propio qui che, col ritornello di una canzone, mi torna in mente Andrea.

Ero riuscito a non pensarla per quasi tutto il giorno ma ho fallito.

Sembra impossibile, penso sia tutto inutile, io ci provo a non pensarla.
Provo a pensare ad altre ragazze, davvero ci provo!
Mi dico che i chilometri e l'età ci dividono. Ma poi mi basta un nonnulla e riappare.

Mentre ero seduto sull'autobus mi cadono le chiavi dalla tasca, senza che me ne accorga.
Prenoto la fermata, mi alzo, vicino a me c'era una ragazza, avrà avuto 15/16 anni, aveva i capelli lisci castani, gli occhi color nocciola e aveva anche un sorriso perfetto.

Poco dopo essermi alzato sento una voce alle mie spalle dirmi:

"Ehi, ti sono cadute le chiavi sul sedile".
Me le porge.

Ringrazio e scendo dal bus.

Sta diluviando. Corro verso casa.
Neanche il tempo di rientrare e sento mia madre dirmi:

"Dove sei stato?
Ti ho cercato tutto il pomeriggio."

Dopo un inutile discussione iniziamo a cenare.
Durante un 'interessante' discorso con mia madre sulla grammatica italiana, vengo interrotto dal suono della vibrazione del mio iPhone.
Sullo schermo compare il nome Andrea💔.

Cosa vuole ancora?
Penso tra me e me.

Dopo avermi lasciato solo con i miei attacchi di panico, con le mie insicurezze, con i miei mille problemi, ha ancora il coraggio di scrivermi?

"Ivan voglio che tu sappia che nonostante tutto sei stato molto importante e per un periodo fondamentale, e volevo chiederti se potevamo rimanere amici?"

Ma mentre mi auguro di cuore di non incontrarla mai più, per non perdere l'ultimo briciolo di dignità che mi rimane, sotto sotto penso alla proposta che mi ha fatto.