Capitolo Uno

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Era la vigilia di Natale, fuori faceva freddo e il prato era coperto di una neve candida.
In casa la famiglia di Lucas stava preparando la cena e tutti erano pronti per riempirsi la pancia. La madre di Lucas si rivolse al figlio: "Vai a lavarti le mani che è quasi pronto." "Okay mamma." Rispose il ragazzo. Lucas è un ragazzo di 11 anni, frequenta le medie e sogna di diventare un pilota di aerei. Ha gli occhi di un azzurro profondo e le labbra sottili, i capelli sono neri e li porta spesso disordinati perché non sa ancora pettinarsi. Lucas é un ragazzo diverso dagli altri, non gioca spesso con gli amici e non esce a fare i pupazzi di neve, la sua passione é scrivere sul suo diario. Cosa ci scrive é un mistero ancora da svelare.
Ciò che so é che non permetterebbe a nessuno di leggerlo, é qualcosa a cui tiene troppo. Perciò se lo porta sempre nella tasca sinistra posteriore, con una penna nella tasca destra.
Lucas si stava precipitando al bagno, il solo pensiero di mangiare il suo piatto preferito in una sera così speciale lo riempiva di gioia. Sentiva che sarebbe stato un Natale stupendo, aveva già scoperto che avrebbe avuto un modellino di biplano come regalo e moriva dalla voglia di giocarci.
Lucas si lavò in fretta le mani e, appena uscito dal bagno, sentì un tonfo provenire dal giardino. Rabbrividì e rimase fermo qualche secondo con gli occhi spalancati, non aveva mai sentito un rumore simile.
Si avvicinò lentamente alla porta d'ingresso e il rumore si fece più forte. Lucas aveva fame ma nonostante questo aprì la porta e, senza farsi vedere dai genitori, uscì fuori. Faceva tanto freddo e il vento passava davanti al viso del ragazzo impaurito.
Egli vide davanti a lui un bagliore intenso di luce blu che illuminava tutto il giardino. Guardandolo Lucas provava calore ma allo stesso tempo lo spaventava a morte. Non solo la luce illuminava il giardino, ma pareva facesse anche cambiare colore alle cose che c'erano intorno. La neve era diventata rossa, gli alberi erano di colore viola ed il cielo era tutto verde smeraldo. Lucas iniziava ad essere terrorizzato e si voltò per vedere dove fossero i genitori.
Essi erano scomparsi e il ragazzo non riusciva a stare da solo con quello a cui stava assistendo. Impugnò quindi il suo diario nelle mani e si sentì al sicuro.
Intanto si accorse che i colori stavano lentamente tornando alla normalità e il rumore cessò, portandosi via anche il bagliore blu. Era precipitato il silenzio e sembrava essere tornato tutto come prima. Il ragazzo si girò con ansia e vide in lontananza una sagoma nera con la punta bianca davanti a lui. Faceva fatica a capire cosa fosse e nel frattempo intorno a quella sagoma il cielo tornò nero e la neve diventava bianca. Perciò la sagoma diventò pian piano verde smeraldo con la punta rosso fuoco. Fu in quell'istante che Lucas vide una ragazza vestita di verde con i capelli rossi.
Non credette a quello che stava vedendo, pensava fosse tutto solo un sogno e che se voleva poteva farlo smettere in qualsiasi momento. Chiuse quindi gli occhi e si coprì il viso con le braccia, per poi cadere in un sonno profondo disteso sul letto di neve.
Più tardi Lucas stava dormendo nel suo letto quando si svegliò all'improvviso, era finalmente Natale e pronto il ragazzo corse verso l'albero di Natale per poter scartare i suoi regali. Egli notò però che i genitori non lo stavano aspettando, non c'erano per invogliarlo a strappare i pacchi e questo fece deprimere il ragazzo.
Smise di correre e si avvicinò all'albero che sembrava spento e cupo, non se la sentiva di aprire i regali da solo, decise quindi di aspettare i genitori e di aprirli in un altro momento.
"Mi chiedo dove possano essere andati." Pensò. Il ragazzo doveva spalancare le persiane, lo faceva sempre la madre la mattina e la sera le chiudeva il padre. Nel momento in cui le spalancò, però, si accorse che nel cielo regnava ancora la notte. Lucas credeva di aver dormito troppo, o troppo poco.
Si mise quindi a fissare ogni orologio della casa e tutti segnavano le 9:54 di mattina. E le lancette scorrevano regolarmente, era la Terra che aveva smesso di ticchettare.
Lucas colse l'occasione per scrivere sul diario lo strano fenomeno, prese in mano la sua penna nella tasca destra per accorgersi che mancava il suo diario nella sinistra. "Non tolgo mai il mio diario dalle tasche, mi deve essere caduto da qualche parte." Cercò in tutta la casa, sotto il letto, nel bagno, in cucina, era sicuro che non fosse in casa. Quando smise di cercare vide che la porta d'ingresso era aperta, sembrava quasi che qualcuno volesse farlo uscire dalla casa.
A Lucas non era permesso uscire di casa da solo di notte ma, dato che tecnicamente era mattina, non si tirò indietro pur di recuperare il diario. Prese in mano la torcia del padre e si portò dietro uno zainetto colmo di dolcetti e merende, nel caso non dovesse tornare indietro per un po'.
"Chissà se dato che il tempo si è fermato allora si fermerà anche la mia fame." Pensò sorridendo il ragazzo chiudendosi alle spalle la porta di casa.
Era buio pesto quando Lucas si addentrò nella bosco vicino casa sua. Il ragazzo immaginava cosa potesse scrivere sul diario non appena l'avesse trovato, di certo gli mancava molto.
Addentrandosi nel bosco Lucas ormai perse l'orientamento e non sapeva come tornare indietro ed uscire dalla fitta di alberi che lo circondava. Ad un certo punto vide una luce accendersi in un punto vicino a lui e iniziò ad andarci contro. Forse erano i suoi genitori, pensò. Si faceva sempre più vicino e vide una lampada ad olio accesa appoggiata su un masso di pietra. Non gli era famigliare quella lampada perciò non poteva essere dei suoi, eppure non era solo se era lì accesa. C'era un'etichetta sulla lampada con scritto "Buona fortuna". "Buona fortuna per cosa? Per chi?" Pensò incuriosito il ragazzo.
Intanto spense la sua torcia per non sprecare batteria. All'improvviso un rumore di passi attirò l'attenzione del ragazzo che balzò in piedi. Questo fece spaventare anche le lucciole che si illuminarono intorno al ragazzo. "Chi c'è?" Chiese deciso il ragazzo. Dopo un momento di silenzio con grande sorpresa del protagonista uscì dai cespugli una ragazza, alta più o meno quanto Lucas. Ella aveva dei capelli rossi e portava un vestito di colore verde scuro.
"Ma tu sei la ragazza del sogno di stanotte." Esclamò il ragazzo meravigliato. La ragazza insicura si avvicinò al ragazzo e ammesse: "Non era un sogno, quello che hai visto stanotte é davvero accaduto." La voce della ragazza era celestiale, era così soave che persino le lucciole si calmarono e si spensero lentamente. Scese quindi un'atmosfera tranquilla e solo la lampada illuminava i volti dei due ragazzi.
Lucas stentò a credere che tutto quello successo quella notte fosse vero, aveva bisogno di risposte su cosa stava succedendo.
"Ma come ho fatto ad addormentarmi così facilmente sulla neve e svegliarmi poi sul letto?" La ragazza rispose: "Ti ho fatto un incantesimo, forse era il momento sbagliato per parlarti e non eri pronto, quindi ti ho messo a dormire."
"Un incantesimo? Come fai?" Si stupì il ragazzo. "Così." Disse la ragazza dalla graziosa voce per poi far comparire tra le sue piccole mani il diario di Lucas.
"Questo é il mio diario, me l'avevi preso tu?" Chiese il ragazzo che inspiegabilmente non riusciva ad essere arrabbiato per quello che aveva fatto.
"Sì, sapevo che saresti venuto a riprenderlo. Riguardo agli incantesimi che mi hai visto fare, sono una maga."
"Una maga?" Chiese stupito il ragazzo.
"Esatto." Sorrise la ragazza. Il ragazzo iniziò a sfogliare il suo diario e a scrivere su una pagina bianca.
"Che stai scrivendo?" Chiese la ragazza. "Scrivo di aver conosciuto una maga, non capita spesso." I due sorrisero.
"Come ti chiami?" Chiese Lucas.
"Alice, e tu Lucas vero?"
"L'hai letto dal diario vero?"
"Già." Sorrise la ragazza. Proprio in quel momento dalle nuvole usciva un bagliore di luce blu, era la luna che sembrava emettere luce propria.
Questa faceva cambiare i colori del bosco, rendendolo un qualcosa di unico. Il cielo si mischiava con il blu emesso dalla luna e con il verde. Il bosco era di un viola scuro e la neve pareva un tappeto rosso. Lucas guardò la ragazza che stava iniziando ad avere il vestito nero e i capelli di colore bianco argento.
"Sei più carina quando hai questi colori." Sorrise il ragazzo.
"Dici davvero?"
"Certo. Stai arrossendo?" Sorrise il ragazzo. "Cosa? No. É il bianco del mio viso che sta diventando più rosso." Rispose con difficoltà la ragazza.
"Sì, certo." Rise Lucas. In quel momento il cielo diventò grigio e la luna svanì dietro le nuvole, restituendo i colori originali alla Terra.
"Potrebbe piovere a momenti, dovremmo metterci al coperto." Propose la ragazza che ritornò rossa. "Possiamo stare a casa mia finché non smette." Disse Lucas.
I due quindi camminarono nel labirinto di alberi mentre delle gocce di pioggia cominciavano a cadere.
Lucas era preoccupato per i suoi genitori, ma si sentiva stranamente rassicurato dalla presenza di Alice.
I ragazzi si sedettero all'entrata di casa riparati dalla pioggia. Ci fu un momento di silenzio tra i due.
"Cosa ci fai qui?" Chiese il ragazzo.
"La luce mi ha portata qui e so che posso fidarmi sia di essa che di te."
"Fidarti per cosa?"
"Per poter salvare i nostri mondi, sei l'unico che può farlo." "Io? Cosa sta succedendo?"
"Io vengo da un mondo parallelo al tuo, l'equilibrio tra i due mondi si è spezzato e il caos potrebbe sprigionarsi da un momento all'altro."
"Ma dove sono tutti? E i miei genitori?" Chiese spaventato il ragazzo.
"Sono al sicuro, tu sei l'unico rimasto e l'unico che può farli tornare." Rispose la ragazza.
"Okay, ci proverò." Disse Lucas insicuro. "Dammi la mano." Sorrise Alice.
I due si tennero la mano e scomparvero in un bagliore blu.

 I due si tennero la mano e scomparvero in un bagliore blu

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