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Dopo aver finito di fare una colazione veloce prendo il cappotto ed esco di casa. Questa mattina avrò il colloquio di prestazione con la direttrice dell'ospedale psichiatrico in cui lavorerò per i prossimi sei mesi.

Dopo una ventina di minuti arrivo davanti all'edificio.
Dall'esterno non sembra ciò che è in realtà. Appare più come un asilo: il giardino è molto grande e curato nei minimi dettagli, l'ospedale è una struttura nuova (avrà al massimo tre anni) ed è di un colore giallo tenue.
Promette bene.

Apro la porta e mi viene incontro subito un uomo sulla trentina.
Ha i capelli biondo grano che gli ricadono dolcemente sulla fronte e sono pettinati a regola d'arte.
Non riesco a scorgere il colore degli occhi a causa della grossa montatura degli occhiali ma credo siano scuri.

Leggo il cartellino: W. Steffens.

《Ciao, tu devi essere Harry Styles.》

《Certo, sono io.》

Annuisce e controlla un quaderno aperto davanti a lui.

《Perfetto. La direttrice, la signora Clark, vorrebbe fare una chiacchierata con te. Posso darti del te, vero? Dopotutto abbiamo all'incirca la stessa età, anche se probabilmente tu sei più giovane.》

《Certo...》dico lentamente per fargli capire che non so il suo nome.

《Che sciocco! Non mi sono ancora presentato. Mi chiamo Will, Will Steffens. Saremo una specie di colleghi.》sorride gentile.

《Sono già le 8.25, è meglio sbrigarsi. Non sopporta i ritardatari, e arrivare in ritardo già il tuo primo giorno non è che sia la cosa migliore da fare.》

Con i tre dossier sotto il braccio, seguo Will tra i diversi reparti. Mentre camminiamo per i corridoi mi spiega in che zona siamo dell'ospedale e che tipo di pazienti ci vanno o ci abitano.
Esatto: ci sono famiglie che preferiscono lasciare qui per anni i propri figli al posto di averli vicino e di supportarli.
Questa consapevolezza mi lascia l'amaro in bocca.

《Mi sono dimenticato di informarti che qui c'è anche una mensa. Non so che orari tu abbia ma se farai sia il mattino che il pomeriggio ti consiglio di stare qui, a meno che non abiti vicino. Abbiamo solo un'ora e mezza e non è l'idea migliore passare metà di questo tempo in auto o nei mezzi pubblici.》

《Grazie per il consiglio.》

《Il cibo in più non è così male, si può digerire senza vomitarlo o stare male per qualche ora, a differenza degli altri ospedali della zona. Questo accade perché ovviamente abbiamo persone speciali che hanno bisogno del meglio.》

Non so se Will parli sempre così tanto o se sia perché sono nuovo e mi vuole preparare a ciò che accadrà nei prossimi mesi.

《All'ultimo piano abbiamo inoltre una biblioteca per i pazienti che... diciamo quelli che sono presi meglio. Con gli altri bisogna stare molto attenti.》

Continuiamo a camminare in silenzio finché non si ferma davanti ad una porta di una tonalità più scura delle altre.
C'è anche un cartellino con su scritto "Stranza della Direttrice".
Sono arrivato.

Will Steffens mi augura buona fortuna e prima che possa chidergli il perché, si dilegua nel nulla. Alzo le spalle, è un tipo strano.

Busso alla porta e attendo che la donna mi faccia entrare.

《Avanti》

Spalanco la porta e nel giro di pochi secondi sono seduto nella poltroncina che si trova difronte alla sua scrivania.

《Salve, sono il tuo capo. Il mio nome è Elly Clark, ma credo che tu sappia già chi sono.》

Ci stringiamo la mano.

Venom || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora