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Giro e mi rigiro nel letto.
Non riesco proprio a dormire se solo penso che oggi, è il fatidico giorno della mia partenza.
I viaggi in aereo non mi fanno impazzire, soprattutto questo, che durerà quasi metà giornata.
Sono grata però alla mia università che mi ha dato la possibilità di usufruire della borsa di studio vinta lo scorso anno.

Ho iniziato a studiare coreano subito dopo le superiori. Lo trovavo e lo trovo tutt'ora una lingua molto interessante.
Quando venni a conoscenza di aver ottenuto quella borsa di studio saltai di gioia per tutta la casa.
Non posso ancora credere che il giorno della partenza sia arrivato.

Mia mamma entra in camera mia e mi guarda.
"Cath se non riesci a dormire non devi sforzarti... potrai riposarti in aereo, tanto il tempo non ti manca la"

Guardai mia madre con uno sguardo assonnato e mi alzai dal letto per dirigermi in salotto.
Avrei passato le mie ultime ore qua in America con la persona a cui voglio più bene al mondo.

"Papà dorme? Lo volevo salutare" dissi andando a dare un'occhiata nella dispensa in cerca di qualche snack da mangiare durante la visione del film.

"Si, si è preso però un giorno di riposo apposta per accompagnarti in aeroporto stamattina"

Sgranocchiai qualche patatina e nel giro di poche ore si era già fatto tempo di prepararsi per partire.
Erano le 5.00 e avrei preso l'aereo esattamente tra un'ora e mezza.

Il viaggio in macchina fu silenzioso, nessuno parlò.
Ero a conoscenza di quanto sarei mancata ai miei genitori durante questo mio mese in Corea.
Notai mio padre ogni tanto rivolgermi uno sguardo attraverso lo specchietto. Aveva gli occhi lucidi.

"Papà! È solo un mese" dissi in tono leggermente divertito.
Si asciugò una lacrima e parcheggiò.

"Lo so ma, solo al pensiero che la mia bambina starà molto lontana da noi mi fa sentire triste"

"Non sono una bambina! Ho venti anni papà.." dissi lamentandomi e prendendo il mio bagaglio.

"Lo sappiamo tesoro... però per noi rimarrai sempre la nostra bambina" disse mia mamma abbracciandomi.

E anche questa fu fatta. Mi imbarcai e presi posto a sedere. Per fortuna non ero seduta esterna, perché mi sarei sentita leggermente in ansia.
Chissà, magari guardando fuori dal finestrino mi distraggo un po'?
Dopo circa un'ora di viaggio (e qualche turbolenza) sentii gli occhi farsi pesanti fino a quando non mi addormentai profondamente.

***

"Signorina?"
Qualcuno mi stava scuotendo leggermente la spalla destra, svegliandomi dal mio sonno profondo.
Girai la testa e mi stropicciai gli occhi: ero davvero assonnata! L'hostess ora mi stava sorridendo gentilmente.

"Volevo solamente avvisarla di prepararsi, tra meno di un quarto d'ora arriveremo all'aeroporto Incheon di Seoul. È la sua destinazione no?" chiese facendo diventare l'espressione del suo volto leggermente corrucciata.

Feci un cenno con la testa e cominciai a raccogliere le mie cose.
Effettivamente pochi minuti dopo sbarcammo all'aeroporto. Ripresi il mio bagaglio, andai verso l'uscita e chiamai il taxi che mi avrebbe portato dritta al college.

La segreteria mi lasciò la chiave del mio appartamento.
Quando entrai, notai subito che l'interno era grande. Troppo grande per una sola persona. Cominciai a preoccuparmi. Ero arrivata in Corea solamente da due ore e il panico stava già prendendo il sopravvento.

Guardando il lato positivo avrei potuto fare pratica della lingua con qualcuno, no?
E se invece non andassimo d'accordo?
Scacciai tutti i miei pensieri negativi con uno schiocco di dita.

Sentii un rumore. Come di una chiave entrare nella toppa. La porta si aprì improvvisamente rivelando un ragazzo alto e abbastanza magro.
Quindi, ricapitolando, ho pure avuto la sfiga di avere un compagno di stanza maschio?

Entrò in casa e posò le sue valigie davanti alla porta di una camera.
Lo guardai in silenzio.
Che razza di coinquilino è uno che non ti saluta e non si presenta?

"Allora prendi tu quella camera? Ok allora io prendo l'altra. Comunque mi chiamo Cath, tu?" dissi cercando di rompere il ghiaccio.

"Sono Hyunjin. Oltre al mio nome non ti serve sapere altro su di me" disse entrando in camera sua e chiudendosi dentro.
Rimasi scioccata non ero pronta a una situazione del genere.

I corsi sarebbero iniziati domani e non ero neanche riuscita a farmi amico il mio compagno di stanza. Questo significa che sarò sola per tutto il resto del mio soggiorno in Corea.

Heartbreaker // Hwang Hyunjin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora