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BEN's POV

Potevo sentire il sangue pulsare nelle mie vene mentre correvo verso la recinzione. Presi alcuni respiri taglienti e corsi come le mie gambe mi permettevano di fare, dovevo assolutamente uscire da quel campo. Dovevo tornare da mamma, papà e Cassandra, non potevo essere catturato da quegli uomini.

Aumentai la velocità quando sentii gridare il mio nome nella notte profonda, seguito da un'imprecazione.

Vidi una luce dietro di me e andai nel panico. Stavano venendo a prendermi, lo sapevo.

Non riuscivo ad aumentare la velocità. Mi girai appena per vedere da dove proveniva la luce.

Era Louis (o almeno, credevo fosse quello il suo nome) con una torcia elettrica in mano che controllava tutto il campo.

"Andiamo ragazzo! Non ho tutto il giorno!" Urlò forte e con rabbia evidente nelle sue parole.

Cominciai ad agitarmi ancora di più quando sentii la sua voce pericolosamente più vicina a me e corsi il più veloce possibile verso la recinzione, non potevano prendermi.

Non sapevo cosa mi avrebbero fatto questa volta.

Dovevo tornare da Cassandra e proteggerla da quel pazzo psicopatico, non poteva fargli del male. Io ero tutto quello che le era rimasto...

Continuai a correre anche se le mie gambe mi facevano male. Sentii un dolore fitto, nella gamba in cui mi aveva sparato Harry. Niall cercò di togliere il proiettile , ma sono abbastanza sicuro che aveva soltanto peggiorato la situazione.

Tutto quello che fece fu prendere un coltello e conficcarlo nella mia gamba, il che mi fece che sarei morto seduta stante, ma grazie a Dio ero ancora sano e vegeto. Più o meno.

Fui molto fortunato quando svenni proprio mentre cercava di togliermi il proiettile dalla mia coscia, ma quando mi svegliai, il dolore era ancora li, proprio come quello che sto sentendo adesso.

Andai avanti anche se il dolore era insopportabile. Sapevo che dovevo tornare da Cassandra.

"Vieni fuori, vieni fuori..." Canticchiò una voce malefica.

Mi fermai, quasi morto e non mi mossi di un millimetro. Sentii il fruscio dei passi che si facevano più vicini a me, ma non vedendo la torcia, pensai che l'avesse spenta. Corsi veloce verso un albero li vicino e mi nascosi.

"Andiamo Louis. Torniamo indietro, lo non lo troveremo mai." Sentii Niall cercare di rassicurare Louis a tornare nel magazzino.

"Sta zitto zitto, diavolo! Devo trovarlo!" Urlò il suo amico. Il mio respiro cominciò ad accelerare e il pensiero di loro che mi catturavano non usciva dalla mia mente.

Mi spinsi verso la terra, cercando di non farmi vedere e per quanto possibile, pregai Dio che non mi trovassero.

I passi dei piedi cominciarono a sparire, e questo mi dette speranza. Sicuramente andranno a cercarmi da qualche altra parte.

Mi guardai intorno e sbirciai dal grande albero per vedere se erano veramente andati via. Una volta che fui sicuro, mi alzai e cominciai a correre verso il recinto che si trovava a quindici metri di distanza.

Poi sentii delle forti afferrarmi la vita. Urlai ma nessuno poteva sentirci, eravamo nel bel mezzo del nulla. Sentii le lacrime sgorgare dai miei occhi mentre quelle braccia cominciarono a trascinarmi verso il magazzino.

"Rimpiangerai di essere scappato, ragazzino." Ringhiò Louis e mi lasciò andare e sentii il mio corpo sbattere forte contro il pavimento.

***

Colpii il pavimento di cemento, e piansi dal dolore. Louis si accovacciò fino ad arrivare al mio stesso livello.

"Ora, quale arma potrei usare? Pensa Louis, pensa..." Sorrise malignamente mentre tirava fuori dal giubbotto un coltello e una pistola.

Scossi la testa mentre le lacrime inondavano i miei occhi azzurri.

Mise la mano sulla mia coscia, spingendo proprio sulla ferita e facendomi sussultare dal dolore.

"Oh, ti fa male?" Chiese con aria ingenua, anche se in realtà sapeva che era così.

"S-si." Gracchiai.

"Beh, in questo caso ti farà ancora più male!" Mi urlò in faccia.

Teneva il coltello davanti al mio viso e lentamente, cominciò a scavare nella mia coscia, ormai palpitante. Urlai dal dolore, il viso ricoperto di lacrime e lui rise diabolicamente verso il dolore che stavo provando.

Alzò il coltello prima di conficcarlo nuovamente nella mia gamba. Urlai così forte e pensai che i miei polmoni potessero scoppiare in quel preciso istante. Il sangue iniziò ad uscire dalla ferita mentre estraeva il coltello.

Il pavimento si inondò di rosso e cominciai a perdere lentamente i sensi. Riuscii a dire qualche parola, prima di scomparire nelle tenebre.

"Sei un mostro! Spero con tutto me stesso che brucerai all'inferno!"

Quelle furono le mie ultime parole prima di iniziare a svicolare via da quel mondo crudele.

Psycho SitterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora