Hurt

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Mi sveglio leggermente indolenzita, passo un braccio sull'altro lato del letto, è freddo.
Mi metto a sedere e mi guardo intorno, le candele sono spente e di Harry nessuna traccia.
Ripenso alla notte appena passata e un po' delusa a causa dell'assenza di Harry, deciso di dirigermi verso il bagno per farmi un bel bagno caldo. Alzandomi dal letto noto una macchia di sangue sulle lenzuola e un brivido mi percorre la schiena, ora non c'è definitivamente nulla di innocente in me.
Apro l'acqua della vasca e mentre aspetto che si riempì mi guardo allo specchio.
Ho i capelli arruffati, le guance rosse, le labbra gonfie e il collo e il seno tempestati da segni violacei. Ci passo sopra le dita e un leggero dolore mi fa sussultare. Mi ha marchiata. Mi ha marchiata come se fossi un animale.
Entro nella vasca e l'acqua esce fuori dai bordi ma è un dettaglio marginale che non mi importa, porto le ginocchia al petto e ci Poggio sopra la testa. Se n'è andato. Cosa pretendevo? Probabilmente non l'avrò soddisfatto e adesso sarà a scoparsi la tizia bionda della hall.
Le lacrime iniziano a scendermi per le guance, cadendo poi nell'acqua, la testa mi si affolla di domande. Cosa farò adesso? Cosa ne sarà di me? Dove andrò?
Mi immergo completamente nell'acqua, l'unico rumore che adesso sento è il battito del mio cuore che riesce a distrarmi dai pensieri orribili che mi stanno annegando la mente.
Lentamente il battito si fa più flebile e divento stanca ma un rumore improvviso mi fa emergere.
- Nora! È Harry, ha solo un asciugamano in vita e ha i capelli più arruffati del solito Chissà dove sarà stato
- S-sono qui
- che fai nella vasca? Su sbrigati indossa un accappatoio, dobbiamo fare la sauna
- o-ok
Non mi ha detto neanche buongiorno
Mi alzo e cerco di coprirmi il più possibile, afferrò il primo accappatoio che trovo e lo indosso, é decisamente troppo grande per me.
Usciamo dalla stanza ed entriamo nell'ascensore. Harry guarda davanti a se e non mi rivolge la parola. Ho fatto qualcosa di sbagliato? Io continuo a fissarlo, tiene la mascella contratta e batte a mala pena le palpebre.
- smettila di fissarmi sei inquietante
- io ehm... s-scusa
- e non balbettare che mi fa innervosire
Questo non è Harry, non è decisamente lui. E la cosa mi spaventa.
L'ascensore si ferma e attraversiamo un lungo corridoio fino ad arrivare ad una porta in legno. Harry la apre e mi spinge dentro per poi entrare anche lui . È una stanza tutta in legno e si muore di caldo, fa talmente caldo che esce il vapore, ci sono delle panchine e io mi siedo sopra una di esse, lui si posiziona su quella sul lato opposto. Rimaniamo in silenzio per quella che sembra un'eternità è Harry ad infrangere il silenzio
- Nora? Vieni qui
Mi alzo e mi posiziono davanti a lui aspettando la sua prossima mossa, mi prende per i fianchi e mi fa mettere sopra di lui.
- Harry, cosa vuoi fare?
- sta zitta
Si impossessa delle mie labbra con violenza e mi lascio andare al bacio, velocemente mi spaccia l'accappatoio e si toglie l'asciugamano.
- Harry aspet..
non mi da il tempo di finire la frase che già è dentro di me e spinge con violenza, io mi aggrappo alle sue spalle mentre un misto tra dolore e piacere inonda il mio corpo
- Ah Harry!
Mi arriva una sculacciata fulminea
- come ti ho detto che devi chiamarmi?
- Daddy
Riprende a spingere dentro di me con sempre più violenza e causandomi fitte di dolore
- ah Daddy! Ti prego basta... mi stai facendo male
Mi poggia una mano sulla bocca in modo che non possa parlare e continua a provocarsi piacere
- è così che deve essere, devo farti male
Le lacrime scendono calde sul mio viso e graffio la schiena di Harry che sembra volermi spezzare in due
- ah si cosi piccola, ci sono quasi
E dopo un po' viene dentro di me con un gemito roco.
Si alza con me in braccio e si dirige nuovamente verso la nostra camera, o almeno credo, non ne sono sicura visto che dopo un po' inizio a sentir colare qualcosa tra le mie gambe e finisco per vedere solo nero.
Mi sveglio indolenzita, ancora di più che questa mattina. Mi guardo intorno, non siamo più alla SPA, siamo a casa, riconosco i muri della stanza di Harry e la morbidezza del letto, mi giro e i miei occhi incontrano quelli verdi e preoccupati di Harry.
- gattina... come stai?
Rimango stupita dal nomignolo con cui mi ha chiamato.
- sto bene... credo
- ascolta io... mi dispiace per quello che è successo
Si avvicina a me e io d'istinto mi ritraggo e il suo sguardo si fa se possibile ancora più dispiaciuto.
- Nora... piccola... io non volevo farti del male è solo che... ieri mattina Zayn ha abbandonato la casa discografica e siamo in un bordello con gli avvocati adesso. E io... beh io ho sfogato tutta la mia rabbia su di te. La mia non è una giustificazione, credimi mi odio per quello che ti ho fatto. Ti prego perdonami.
- Harry io... non lo so, sono confusa
- perché confusa?
- beh perché un secondo sei la bontà fatta a persona e il secondo dopo sei un mostro e io non riesco a capire chi tu sia davvero
- forse sono un po' entrambi
Continuo a studiare i suoi gesti, sembra nervoso, non fa altro che passerai continuamente le mani tra i capelli. Sembra così fragile in questo momento, mi guarda con quegli occhioni lucidi a cui è impossibile dire di no
- Va bene
Il suo sguardo si illumina e prova nuovamente ad avvicinarsi a me, questa volta non mi muovo
- permettimi di mostrarti quanto può essere bello
- Harry io non..
- ti prego, fidati di me
E ancora una volta i suoi occhi tentatori e la sua seducente voce mi rendono impossibile dirgli di no.

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