~4~

266 30 20
                                    

Aiden strinse la palla. Durante l'ora di educazione fisica, il prof aveva preparato il campo per palla avvelenata. Stavano giocando tutti bene eccetto lui. Perché non giocava bene? Non perché non era bravo, bensì perché una fantasmina irritante gli dava fastidio e lo distraeva. No, non reggeva la sua costante presenza. Chiese al prof di andare in bagno e, dopo aver avuto l'autorizzazione, scappò fuori dal campo ignorando le proteste dei compagni. E la cosa peggiore? La ragazza lo seguì!
«Esci»
«No»
«Devo pisciare»
«Fallo»
«Non mentre mi guardi!»
«Perché no?»
«...vaffanculo»
Aiden uscì dal bagno. Avrebbe dovuto trattenerla.

A casa, la ragazza si divertiva a fargli cadere le cose dalla forchetta. Aveva anche fatto bestemmiare il rosato. Pesantemente. Davanti ai genitori di lui. Ora Aiden era in punizione.

Martina iniziò anche a scrivergli le cose sul quaderno mentre Aiden non guardava. E di certo alla prof non piacque vedere un pene enorme tra gli esercizi di inglese. Il rosato si beccò una nota.

I genitori di Aiden erano preoccupati, molto. Avevano provato a parlare col ragazzo, con cautela, della droga e di quanto essa poteva far male. Aiden si incazzò con loro, come potevano pensare che si drogasse? La ragazza rise di gusto alla scena.

«Ti odio!» sbottò Aiden, dopo una settimana, mentre in casa non c'era nessun vivo.
«Lo s-»
«Davvero! Ti detesto seriamente! Esci dalla mia vita cazzo! Non ti voglio più vedere! E ci credo che sei morta, ti avranno ammazzata per quanto sei fastidiosa!»
Martina lo guardò rimanendo in silenzio. Le lacrime scesero, veloci, facendo pentire il rosato. Ma prima che il ragazzo potesse scusarsi o dir altro, la castana sparì. Per un mese non la rivide.

Innamorato di uno spettro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora