Tre lacrime

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"Devo farli entrare dalla Stanza delle Necessità" ammise Draco, che le dava le spalle in quell'aula vuota e abbandonata dell'ultimo piano, dove si erano dati appuntamento quella notte.

"Domani sera" si voltò e incrociò i suoi occhi. Il suo tono era triste, rassegnato, pieno di dispiacere e odio per sé stesso.

"Nasconditi in biblioteca" si assicurò prima di abbassare la testa per non dover affrontare i suoi occhi.

A nulla erano serviti i tentativi di Hermione a dissuaderlo e lei non ne capiva bene il motivo.

La faceva arrabbiare.

Avrebbero potuto lottare insieme, proteggersi e salvarsi a vicenda, ma Draco non aveva sentito ragioni e lei non riusciva ad odiarlo, nemmeno ora che le aveva svelato la sua missione.

Hermione annuì.

In un altro momento avrebbe ribattuto che no, non si sarebbe nascosta, ma quello era troppo anche per lei.

Non poteva dire a nessuno che i Mangiamorte stavano per entrare a scuola, o avrebbe messo in pericolo Draco, ma avrebbe tenuto gli occhi aperti e si sarebbe assicurata che nessuno fosse al settimo piano domani, né nella sala grande, come le aveva raccomandato lui.

Le aveva assicurato che i seguaci di Voldemort non sarebbero stati lì per attaccare gli studenti, ma soltanto per assediare la scuola.

Lei gli si avvicinò piano, in silenzio, aveva paura di parlare, ma doveva sapere un'ultima cosa.

"Tu..." la voce spezzata tremava leggermente.

"Tu hai il..." iniziò alzando e riabbassando subito le soppracciglia, come faceva sempre quando faticava a parlare.

Non c'era bisogno che finisse la frase, nemmeno ce la faceva.

"Sì" le rispose e alzò lentamente la manica sinistra della camicia bianca, timoroso di farla scappare alla vista di quello.

Il Marchio Nero ancora fresco spiccava sulla sua carnagione pallida come un corvo sulla neve.

Non aveva il coraggio di guardarla, sapeva che nei suoi bellissimi occhi ci avrebbe trovato solo disprezzo e disgusto.

Ma lei si avvicinò di più, come se ne fosse già a conoscenza, finché non fu abbastanza vicino da poter toccare quella macchia sulla pelle immacolata del ragazzo.

Lui si irrigidì non aspettandosi quella reazione, ma non si mosse, osservandola.

Hermione aveva preso il suo braccio tra le mani cominciando ad accarezzare il marchio con il pollice destro.

Lui si cullò del tocco caldo della ragazza sul suo braccio freddo, che lei, inconsapevolmente stava scaldando, proprio come aveva fatto in quelle ultime settimane col suo cuore di ghiaccio, che ormai si era completamente sciolto.

Hermione chiuse gli occhi, ora consapevole che il destino del ragazzo era segnato.
Segnato su quella pelle nivea che teneva tra le mani.

Chiuse gli occhi trattenendo le lacrime, perché lei, che aveva sempre la risposta a tutto, non aveva saputo aiutarlo.

Quando riaprì gli occhi un desiderio a lungo nascosto aveva preso completamente possesso del suo cuore.

Draco, preso dal coraggio e dalla speranza che forse, inspiegabilmente, lei non se ne sarebbe andata, allungò il braccio libero dalla sua presa e le accarezzò dolcemente la guancia.

Lei distolse lo sguardo dal marchio per puntarlo nei suoi occhi.

Lui non vi leggeva il disgusto che si era aspettato, ma un grande e profondo sentimento, che mai si sarebbe immaginato di vedere negli occhi di lei.

Tre lacrime || Dramione || One ShotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora