Cap 2 🌻

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Rosa Bianca
Simboleggia il Silenzio

Quando tornò in stanza ancora il ragazzo dai capelli rossi dormiva, Taehyung gli si avvicinò curioso di vederlo in faccia, perciò avanzò silenziosamente verso il letto bianco.

Si abbassò, spostando di poco le lenzuola per vedere quel viso rilassato e dall'aspetto però non proprio dei migliori, perché un fitto nero cerchiava i suoi occhi chiusi. Cosa che lasciò Taehyung perplesso dato che da quanto sapeva il ragazzo non faceva altro che dormire. Lasciò perdere il suo compagno di stanza e si sedette nel suo letto aspettando la cena e il terzo coinquilino.

Passò un po'di tempo a pensare, a farsi coraggio da solo per affrontare la nuova terapia che se non l'avesse salvato di certo l'avrebbe ucciso.

Chissà come stava sua madre e i suoi fratellini, aveva abbandonato tutti per non essere un peso per loro; già c'erano le spese per le sue cure non voleva che sua madre lo vedesse star male tutti i giorni, preferiva stare solo in un ospedale che vederla soffrire a causa delle sue condizioni. Solo uno dei fratelli forse l'avrebbe ricordato se mai fosse morto, la più piccola non avrebbe mai potuto e lo rattristava quel fatto, ma da un lato così il suo ultimo ricordo del fratello non era quello di lui stesso a terra, nel pieno di una crisi che non faceva respirare.

Rabbrividì.

Si strinse tra le braccia e scacciò quei pensieri dalla sua mente, distraendosi un attimo vedendo il ragazzo rosso muoversi da un lato al altro "Allora è vivo" pensò Taehyung guardandolo in un certo senso sollevato e fu proprio in quel momento che entrò nella stanza un ragazzo in sedia a rotelle, pallido come non mai e uno sguardo annoiato.

Il più giovane della stanza lo guardò studiandolo, non sapeva se parlarci o meno, si sedette nel letto accanto al suo e stette zitto; anche quando l'infermiere salutò i due ragazzi svegli.

Silenzio, nessuno dei due disse nulla, ne un saluto, nemmeno uno sguardo.

Taehyung si stava trattenendo, ma appena trovò il coraggio di dire una parola subito il ragazzo con i capelli neri pece lo zittì con un gesto della mano -Se vuoi "vivere" in questo posto con me non devi: urlare, sghignazzare, correre, fare rumori molesti, parlare soprattutto ad alta voce e mettere qualsiasi cosa a volume alto. Intesi?- bene, già si partiva alla grande -E dimmi; cosa dovrei fare?- -Stare in silenzio e non disturbarmi- il tono basso con cui parlava faceva ben intendere che non sopportava i rumori -Wow... Grandioso...- aveva un compagno che era sostanziamente una pianta, uno scorbutico e antipatico; come sarebbe sopravvissuto lì?

Sì portò le mani al viso per poi passarle tra i capelli sospirando.
 
Preferiva i tipi strani e mezzi pazzi che aveva avuto in stanza nell'ospedale precedente, perché quel tipo nero e grigio accanto a lui gli faceva rimpiangere di non essere capitato nella stanza accanto con vecchietti ormai al capolinea.

-Almeno posso sapere come ti chiami o è troppo per te?- il corvino si voltò con uno sguardo truce scontrando per la prima volta i loro sguardi scuri -Min Yoongi- -Kim Taehyung!- ops!
 
Troppo entusiasmo...

Subito si ammutolì ritornando seduto composto con il libro che stava leggendo in mano, in totale silenzio aspettando la cena.

Come immaginava: cena piuttosto triste, cercava consolazione nel suo cellulare che lentamente stava diventando noioso, il rosso continuava a dormire e Yoongi mangiava quel poco che aveva nel piatto; non aveva molta fame e la testa gli stava scoppiando, voleva solo andare a letto a dormire.

Taehyung sospirò -Giuro che se lo fai ancora ti strangolo- -Fammi una lista delle cose che posso e non devo fare, così almeno non infastirò più sua altezza- Yoongi per tutta risposta sbuffò sonoramente, allontanando il tavolino e sdraiandosi dando le spalle al bruno -Ti offendi pure! Certo che sei assurdo- -E tu così fastidioso- "Ah sì?! Bene!" allontanò rumorosamente il tavolino e si sdraiò esausto da quella giornata e da quel tizio che iniziava a dargli davvero fastidio.

La mattina seguente Taehyung dovete iniziare la sua prima seduta di chemio ed era piuttosto in ansia, non sapeva quanto forte fosse quella nuova terapia o come avesse reagito il suo corpo. Gli infermieri fecero le analisi, portandolo sulla sedia a rotelle nella sala dove lo avrebbero preparato per iniziare la terapia.

Prese dei profondi respiri quando sistemarono sul suo braccio il tubicino pronto a ingniettargli nel corpo il liquido.
-Sei pronto?- gli disse uno degli infermieri -Si- no, non lo era ma non poteva tirarsi indietro perciò si lasciò guidare verso la stanza dove anche altre persone facevano la terapia. Ma quando entrò nella sala il suo sguardo ricadde subito su un paziente, con il pigiama scuro come i capelli, il viso pallido e gli occhi sottili -No, davvero?! Questo è uno scherzo- Taehyung non ci poteva credere; si sarebbe dovuto sopportare quell'antipatico di Yoongi anche durante la chemio?

-Vedo che che sei felice di vedermi- -Troppo sua altezza- si sedette sulla poltrona morbida accanto a Yoongi e si preparò mentalmente alla terapia -Già ti devo sopportare in stanza anche in terapia ora; spero che mi rincoglionisca abbastanza da farmi svenire- -Senti. Sto per fare un chemio sperimentale, non ho idea di quanto sia forte, ne di come il mio corpo possa reagire; mi sto preparando mentalmente al peggio perciò oggi sono io che ti chiedo di stare zitto-.

Yoongi non disse una parola, lo guardò solo un attimo prima che la chemio per Taehyung incominciasse; a quanto pare era parecchio forte perché il brunetto sembrava già esausto, la testa appoggiata alla spalliera, gli occhi chiusi concentrati a combattere il dolore che si faceva via via sempre più forte.

Yoongi ogni tanto gli lanciava qualche occhiata, senza nemmeno conoscerne il motivo; vedeva quel ragazzo diventare sempre più pallido e debole. Una signora anziana lo indicò ad un infermiere dicendogli qualcosa, subito l'uomo si avvicinò a Taehyung con la fronte corrucciata e il respiro corto -Kim si sente bene?- lui aprì gli occhi con fatica e con la voce roca disse -Mi gira la testa... ho la nausia...- portandosi una mano alla bocca per cercare di trattenere un conato.

Era proprio come temeva: quella terapia era pesante e distruttiva, si sentiva morire e continuava a vomitare, tremare e quando non c'è la faceva più sveniva su quella poltrona sotto gli occhi attoniti dei pazienti lì con lui; era distrutto e il solo pensiero di dover fare altre sedute lo faceva stare ancora peggio.

Yoongi distolse lo sguardo, non riuscendo a sopportare la vista di una persona così mal ridotta da una malattia e il suo odio nei confronti della vita aumentò; era tutto così ingiusto.

Arrivato ad un certo punto i medici portarono via Taehyung dalla stanza per metterlo in una da solo per non creare disturbo agli altri pazienti -Povero ragazzo- commentò uno -Chissà quanto è forte la sua terapia- Yoongi iniziò a chiederselo anche lui, perché vedere qualcuno stare così male durante la chemio non gli era mai capitato; ma perché si stava preoccupando per lui?

Infondo Taehyung sarebbe morto comunque, come lui del resto.

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