"Tu sei la ragazza del corridoio!" Stupito si coprì la bocca con le mani, poi mi guardò. Mi avvicinai ed esclamai: "Sono... sono riuscita a sentirti!" Lui fece cadere le mani dalle labbra e mentre una ricadeva sul fianco l'altra gli tirava indietro il ciuffo, lasciando la fronte scoperta. Ridacchiò nervosamente. "Che situazione! Ma che sta succedendo?" Stavo per spiegargli la mia situazione quando mi rivennero in mente le parole di Erika :"E' uno stalker." Già, è vero. Ed è anche la probabile causa del mio malessere. "Senti..." gli dissi abbassando lo sguardo :" Sei stato tu non è vero?" "Ehh? A fare che?" Aveva anche la faccia tosta di mentire! "Sei stato tu a togliermi la capacità di sentire le voci degli altri! E anche impedirmi di parlare! Non è vero?" Strinsi i pugni e lo osservai attentamente. Se era inprocinto di mentirmi dovevo stare pronta a smascherarlo :"Come scusa?" disse "Io ho lo stesso problema e pensavo fossi stata te." "Io?! Perchè avrei dovuto?" "Perchè avrei dovuto io!". "Ma se non sei stato tu...Cos'è stato?" Ci sedemmo sul bordo della fontana e mentre avevo la testa fra le mani mi venne in mente un piccolo dettaglio :"Hey...Ma tu avevi mai notato questo parco?" "No, mai. Eppure passo spesso di qui. Tu?" "Nemmeno io! C'è proprio qualcosa che non quadra!" "Potremmo andare a chiedere a quel ragazzo che sta disegnando" "Sì certo, e cosa dovremmo chiedergli? "Se sa se c'è sempre stato questo parco?" "Così sembreremmo strani." "Che te ne importa di sembrare strana, neanche ti conosce! E poi l'hai appena chiesto tu a me, eppure non ti sei fatta tanti scrupoli." Rimanemmo lì qualche secondo fermi a riflettere quando lui, portandosi verso lo zaino per prendere il telefono, disse :"Io vado" e si avviò verso il ragazzo sulla panchina. "E' proprio fuori questo" pensai sbofonchiando. Abbasai lo sguardo e notai che il suo zaino era aperto e riuscivo ad intravedere la sua macchina fotografica. Che fare? Controllai velocemente la sua posizione, ormai era vicino al ragazzo e stava per parlargli, ma gli sarebbe bastato girare appena lo sguardo per vedere che stavo frugando nelle sue cose. Le spostai con un calcetto, per mandarle in direzione tale che un albero potesse coprire la sua visuale. Ma il calcio fu un po' troppo forte... e si capottò.
Che situazione! Pensavo incamminandomi verso quel ragazzo. "In più quella ragazza è parecchio strana, farsi problemi per questo genere di cose... Bah." Arrivato davanti al ragazzo mi infilai le mani nelle tasche dei pantaloni e con circospezione chiesi :"Emh, ciao. Posso chiederti una cosa?" Il ragazzo appena mi vide girò immediatamente la pagina del suo sketch book, e rispose :"C-certo dimmi pure!" Dev'essere un tipo timido, pensai. "Ma che tu sappia c'è sempre stato questo parco?" ...Okay, nella mia testa aveva molto più senso. Appena la espressi capii che quella domanda era parecchio insolita. Quel ragazzo mi guardò perplesso e rispose :" Si? Immagino che non ci sia sempre sempre stato... Ma che prima o poi l'abbiano costruito, certo." ci guardammo per qualche secondo, era una situazione troppo imbarazzante per essere portata avanti così mi liquidai :"Beh, grazie lo stesso" "Di niente" mi disse e lo salutai con la mano. Ritornai da quella ragazza... mi accorsi di una cosa, qualcosa di davvero stupido. "Non le ho chiesto neanche il suo nome!"
Rimisi con uno scatto tutte le cose nello zaino e mi spostai più in là, non lo avrebbe mai notato se avessi dato giusto una sbirciatina. Avvicinai le mani verso la fotocamera quando ebbi un ripensamento:"Aspetta Serena." mi dissi :"Ma sei ci trovassi delle foto davvero brutte? Tipo di spogliatoi di ragazze o cose così?Non so se sono pronta a saperlo, poi come potrei scappare da questa situazione? Lui è l'unico con cui riesci a parlare." "Ahh ma chissenefrega! Devo saperlo!" presi la fotocamera e l'accesi. "Cristo quanto è complicato!" pensai, da quando le macchine fotografiche sono diventate così complesse? Dopo aver cliccato una decina di tasti e aver scattato due foto al pavimento riuscii ad entrare nella galleria, guardai le ultime foto. Mi tremavano le dita. Saltai le prime due foto che avevo accidentalmente scattato e scoprì una nuova stranezza: nel rullino non c'erano foto.
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Giardini di primavera
RomanceLa primavera annuncia il suo arrivo facendo correre la sua lieve voce tra le foglie rosa dei ciliegi, i fiori sbocciano sopra i tronchi degli alberi mentre nell'ombra passanti si scambiano sguardi che un giorno saranno carichi di amore. Perchè è qu...